° Presto un reclutamento straordinario di personale per l’Invalsi e l’Ansas
L’art.19 comma 1 Legge 111 del 15 luglio 2011 dispone che i commissari straordinari dei due istituti concludano il reclutamento entro l’agosto 2012.
La Ministro investe circa 15 milioni di euro per riformare un’agenzia e un istituto in cui crede:
- l’Ansas, l’agenzia di formazione e aggiornamento (che dal settembre 2012 tornerà alle funzioni che aveva come INDIRE, e a questa denominazione) assumerà personale proprio in sostituzione di quello (quasi 300 unità) operante in atto in situazione di comando o distacco;
- l’Invalsi (che con i comandati attua il programma di valutazione degli studenti mediante test, operando anche nelle scuola secondaria di II grado) assumerà 20 esperti. Il testo del comma1:
“1. Al fine dell’attuazione, nei tempi stabiliti, del disposto dicui all’articolo 2, commi dal 4-
septiesdecies al 4-undevicies del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, i commissari straordinari dell’INVALSI e
dell’ANSAS avviano urgentemente un programma straordinario di reclutamento, da concludersi
entro il 31 agosto 2012. L’INVALSI e l’ANSAS provvedono a realizzare il proprio programma di
reclutamento nel limite della dotazione organica dell’ente, nonché entro il limite dell’80% delle
proprie entrate correnti complessive. La decorrenza giuridica ed economica delle assunzioni presso l’ANSAS decorre dal primo settembre 2012, data in cui il personale in posizione di comando presso l’ANSAS rientra in servizio attivo nelle istituzioni scolastiche. Dalla medesima data è soppresso l’ANSAS ed è ripristinato l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), quale ente di ricerca con autonomia scientifica, finanziaria, patrimoniale, amministrativa e regolamentare. Sono conseguentemente abrogati i commi 610 e 611 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ferma restando la soppressione degli ex IRRE. L’Istituto si articola in 3 nuclei territoriali e si raccorda anche con le regioni”.
° Il dl n.138/2011 introduce la “finestra d’uscita” anche per i docenti della Scuola e dell’Università
In base alle nuove regole, i docenti che nel 2012 matureranno i requisiti pensionistici saranno collocati in pensione con primo settembre 2013; con lo stesso criterio, i pensionandi dei successivi scaglioni annuali dovranno attendere un anno scolastico o un anno accademico in più. E i giovani precari stanno a guardare. Riportiamo la notizia, con le parole di Daniele Cirioli.
“… Dovrà rassegnarsi a lavorare un anno (scolastico) in più chi aveva programmato di mettersi in pensione l’anno prossimo. Lo stesso, per chi aveva programmato gli anni successivi. La manovra, infatti, ha cambiato la decorrenza della pensione al personale della scuola: dal prossimo anno, chi matura i requisiti di un anno solare, andrà in pensione dall’anno scolastico, o accademico dell’anno solare successivo, e non più dall’anno scolastico o accademico dello stesso anno solare di maturazione dei requisiti, come accade oggi e come resta valido per chi maturerà i requisiti entro il 31 dicembre 2011, che potrà per ciò accedere alla pensione dal prossimo primo settembre. Nessuna novità per chi arriva a 40 anni di contributi o a 65 anni d’età (vecchiaia). … Nessuna stretta alle pensioni di anzianità, diversamente dalle prime indiscrezioni,. Resta dunque confermato l’impianto operativo vigente che prevede il completamento delle quote dal primo gennaio 2013, con l’ultima quota 97/98, in presenza di un minimo di contributi pari a 35 anni”.
(Fonte: ItaliaOggi - 17-08-2011).
° Un allarme per la foresta amazzonica
Lo lancia il sito http://www.avaaz.org/it/save_the_amazon_a/?vl
Scrive che l'Amazzonia è in pericolo perché il governo brasiliano potrebbe cancellare le leggi che tutelano le foreste. L'Amazzonia, è scritto nel sito, è fondamentale per la vita sulla terra, visto che ben il 20% del nostro ossigeno e un quinto dell'acqua dolce di tutto il mondo provengono dalle sue magnifiche foreste pluviali. Le popolazioni indigene si stanno mobilitano in difesa, e la gran parte dei brasiliani chiede di mantenere le attuali tutele. Avaaz ha fatto pressioni sul governo locale e sulla pubblica opinione internazionale.