Contro la manovra correttiva e i tagli di Tremonti-Gelmini, Cobas e Unicobas annunciano scioperi in ciascuna regione per rallentare le operazioni di scrutinio
Le strategie che tentano di attuare sono lo sciopero di singoli docenti in successione, e la diffida ai presidi perché si astengano dal convocare gli scrutini prima della conclusione dell’a.s.. Alcuni dd.ss. però hanno già convocato gli scrutini.
In occasione degli scrutini, l’attività del Consiglio di classe nella sua composizione di “collegio perfetto” è tra quelle che la legge e i contratti di lavoro regolamentano tra i “servizi minimi” che le PP.AA. sono tenute a erogare. Nel caso di scrutini che sanciscano l’ammissione o non ammissione agli esami, le operazioni non devono essere condizionate in alcun modo da astensioni sindacali; pertanto, le operazioni relative ai 575mila studenti che si apprestano all’esame di licenza media non subiranno ritardi; né ne subiranno quelle relative alle classi terminali delle scuole secondarie superiori. Negli altri casi, l’astensione di docenti delle classi iniziali e intermedie non potrà intralciare lo svolgimento degli scrutini per oltre 5 giorni. Le armi dei Cobas sono, quindi, le solite consentite da quando è entrata in vigore la legge sui servizi minimi, le stesse inaugurate all’epoca del blocco dei rinnovi contrattuali decretato da Prodi per le esigenze finanziaria connesse al Trattato di Maastricht (1992). In sostanza, a meno che gli scioperanti non vogliano incorrere nella censura erogabile dal Ministero della Funzione pubblica (e relativa multa), l’astensione non potrà che differire di pochi giorni l’esito dello scrutinio. E comunque non è cosa da poco, per il significato politico dell’iniziativa e per l’organizzazione delle scuole. I presidi farebbero volentieri a meno di questa complicazione, assillati come sono da altre, comprese le ristrettezze economiche. Segnaliamo la, crediamo inedita, vicenda di un d.s. che, a Bari, ha chiesto alle famiglie dei candidati un prestito (145 euro) per pagare i commissari; restituirà non appena il Miur avrà accreditato i fondi. Siamo curiosi di sapere che cosa gli farà dire la Gelmini. Altre rogne, i dd.ss. si gratteranno durante i lavori di scrutinio delle classi terminali della media di secondo grado, in riferimento ai criteri di maggiore severità che entrano i vigore per l’ammissione agli esami: ci vuole il sei in ogni materia. Per lo più, i presidi non gradiscono severità eccessive. Le discussioni accese non mancheranno, in seno ai consigli di classe, che si troveranno per la prima volta ad applicare la regola, interpretandola in autonomia. Di certo, si produrranno difformità molto marcate, tra i diversi consigli di classe: è storia vecchia ma questa volta non si tratterà di trasformare qualche cinque in un sei umanitario, bensì insufficienza grave in un sei umanitario. Se si vorranno evitare gravi difformità, sarà bene che con prossimo anno il Ministero intervenga a chiarire la materia.
Monitoraggio del progetto Cl@ssi 2.0 per le scuole secondarie di I grado.
Il progetto consiste nella sperimentazione di un modello didattico, tecnologico e organizzativo mirato alla realizzazione di nuovi ambienti per l'apprendimento.
Il Miur ha sottoscritto un protocollo di intesa con il quale affida il monitoraggio e la valutazione del progetto a una struttura scientifica della Fondazione Giovanni Agnelli e della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
(Fonte: 7 giugno 2010 TuttoscuolaNEWS n. 443)
Il “tempo pieno”per le prime classi del prossimo a.s., in Sicilia.
In VII Commissione (Cultura, Scienza e istruzione), un’interrogazione al Ministro.
In Sicilia, nonostante le numerose richieste delle famiglie e la presa in carico da parte dei comuni, non è stato attivato sino ad ora neanche un tempo pieno per le prime classi del prossimo anno scolastico. Lo scorso 19 maggio (seduta n.324), l’on. Alessandra Siragusa (PD) ha presentato, al riguardo, un’interrogazione, della quale riportiamo alcuni passaggi. “…Premesso che il 16 maggio 2010 le agenzie battevano una nota del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal titolo «Aumenta il tempo pieno nella scuola italiana»…. «Il Ministero dell'istruzione rende noto che nel prossimo a.s. 2010/2011 saranno attivate nella scuola primaria 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi. Per il secondo anno consecutivo, quindi aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario»… Contrariamente a quanto dichiarato dal Ministro interrogato, all'interrogante risulta che in Sicilia, nonostante le numerose richieste delle famiglie e la presa in carico da parte dei comuni, non sia stato attivato fin qui neanche un tempo pieno per le prime classi del prossimo anno scolastico -:quante richieste di attivazione di tempo pieno ci siano state in Sicilia per le prime elementari dell'a.s. 2010/2011; quante ne saranno attivate il prossimo anno.