° Il declino (parallelo) dell’investimento nella Scuola e della ricchezza nazionale
Nel 2008, solo il 4,8% del PIL italiano è stato destinato alla Scuola (nell’area OCSE, quasi un record negativo) e gli stipendi degli insegnanti sono tra i più bassi d’Europa.
Com’è noto, nelle società a modello borghese capitalistico, v’è una stretta correlazione tra la retribuzione riconosciuta al lavoratore e la considerazione dell’importanza del suo lavoro; considerazione sociale nella quale, con riferimento al lavoro degli insegnanti, hanno concorso non soltanto i comportamenti dei decisori politici ma anche quelli dei poteri economici (mai la Confindustria s’è entusiasmata della spesa per la pubblica istruzione) e le politiche dei sindacati confederali (raramente sensibili alla specificità del Comparto Scuola). Un mix dal quale si sono prodotti, nei decenni, i risultati che adesso sono sotto gli occhi di tutti. La lente di ingrandimento può essere quella dell’annuale rapporto OCSE, ma il trend è antico: il declino economico degli insegnanti data da quattro decenni, cioè dagli anni Sessanta/settanta, quando la nostra economia toccava l’acme dello sviluppo: non si è capito e si continua a non capire che l’investimento in capitale umano è produttivo socialmente e economicamente, per la nazione. Adesso “gli stipendi degli insegnanti sono di circa il 40% inferiori a quelli dei lavoratori con livello di istruzione comparabile” (Fonte: il Riformista - 14-09-2011). Qualche numero: 1977 Il professore di scuola secondaria superiore era retribuito con stipendio vicino al 50% della retribuzione del professore universitario avente la medesima anzianità di servizio; 1988 Per effetto del dpr n.399, la forbice si allarga, e il rapporto passa da 5/10 a 4/10; 1995 Per effetto del CCNL 1995, la forbice si allarga ulteriormente e il rapporto passa da 4/10 a 3/10. Nell’ultimo decennio, il rapporto s’è stabilizzato a 2/10. Se, per una qualunque ragione, si ritiene incongrua la comparazione tra docenti della scuola pubblica e docenti universitari, si osservi, sempre con riferimento agli ultimi 40 anni, comparativamente, l’inquadramento del personale laureato in servizio nell’esercito, e quello del personale laureato della scuola; oppure si osservi comparativamente l’inquadramento di questo, e l’inquadramento del personale laureato in servizio negli EELL o nei ministeri. E se, per qualche ragione, si reputa inappropriata anche questa forma di comparazione, si osservi qual è la condizione retributiva del personale insegnante in Italia rispetto a quella del personale delle scuole dei Paesi OCSE. Nell’ultimo decennio, mentre negli altri Paesi Ocse, gli stipendi sono aumentati del 7%, quelli del personale scolastico italiano (eccezion fatta per i dirigenti) hanno subito, in 10 anni, una flessione – in valore reale – di un quarto circa. Comparativamente, gli stipendi percepiti verso la fine della carriera dai docenti italiani sono, in atto, equiparabili a quelli che a inizio carriera percepiscono i docenti della scuola pubblica, in Paesi quali Austria, Belgio, Germania. Fin qui, l’esito di una politica sindacale molle. E l’Anief ? Che cosa sta facendo su questo versante, con la forza dei suoi 25mila iscritti, di cui 7mila con delega ? Nelle battaglie del nostro sindacato, spiega il Presidente, Marcello Pacifico: “ Non co sono solo i diritti dei precari;… abbiamo impugnato il blocco dei contratti e lo stop agli scatti di anzianità…”. Non è poco, in questa fase politica.
° La cattedra assegnata con contratto a t.i. per effetto di provvedimento giurisdizionale, se rifiutata dall’avente diritto, va assegnata per altra immissione in ruolo
La nota Miur prot. 7605bis, del 31 agosto scorso, chiarisce (tardivamente) la disciplina delle assunzioni eseguite, su disposizione del Commissario ad acta, a seguito di ordinanze cautelari. Ne riportiamo la notizia come è data su ItaliaOggi.
“Il posto rifiutato va riassegnato… se la cattedra faceva parte del contingente 2010/11, e il docente a cui viene assegnata è stato individuato tra gli aventi diritto del contingente 2011/12, il termine del contratto dovrà essere fissato al primo settembre 2011.. Il provvedimento giunge dopo che la stragrande maggioranza delle immissioni in ruolo è già stata disposta ma potrà comunque essere utile per le assunzioni che saranno disposte nelle prossime tornate, che riguarderanno i residui… L’assegnazione della sede provvisoria dei neoassunti potrà essere effettuata anche su posti disponibili fino al 30 giugno, qualora gli stessi saranno stati lasciati liberi da personale di ruolo utilizzato o in assegnazione provvisoria su posti vacanti e disponibili.
(Fonte: ItaliaOggi - 13-09-2011