° I concorsi a cattedra potrebbero avere periodicità biennale
E’ l’intendimento del Ministro Profumo: nel secondo semestre del 2012 avvierebbe un concorso per 12.500 posti; la precondizione per indire il concorso sarà quantificare le cattedre disponibili, perché i pensionamenti, col prossimo settembre, saranno molti.
Valutiamo positivamente che il Ministro si mostri disponibile al dialogo con i sindacati, e che abbia programmato un nuovo incontro di lavoro già il prossimo 10 gennaio. Incontrando, lo scorso 22 dicembre, i sindacati, il Ministro ha dato qualche assicurazione sull’attuazione dei Tirocini formativi attivi, e ha spiegato il senso della proposta del concorso per insegnanti che intende bandire: con la doppia graduatoria, conciliare le aspettative dei precari storici e quelle dei neo laureati. Notiamo che il grave ritardo nella procedura di autorizzazione e attivazione dei corsi per il Tirocinio Formativo Attivo comporterà, a cascata, un ritardo sostanziale nell’indizione del concorso a cattedra, dovendosi consentirvi la partecipazione a coloro che conseguiranno l’abilitazione nel “TFA transitorio”; a meno che – e ciò non avrebbe senso - non si voglia escludere dal concorso le decine di migliaia di laureati che non hanno fatto in tempo ad abilitarsi nei corsi SSIS (soppressi con l’a.a.2008/2009). L’Anief non è contrario al concorso a cattedra ma a patto che il Ministro riservi la maggiore percentuale dei posti disponibili ai precari iscritti nelle graduatorie a esaurimento. La soluzione perfetta si avrebbe ove fossero attivati gli organici di istituto, e sui posti di ruolo si nominassero i precari con almeno tre anni di servizio: non si farebbe altro che applicare la normativa comunitaria (Direttiva 1999/70/CE). La conversione in legge del decreto 201/2011 “Salva Italia”, che ha modificato (art.24) le regole del sistema previdenziale, sembra aver convinto molti, nel mondo della Scuola, a far posto ai giovani, col prossimo 1 settembre 2012. Intorno al 15 gennaio 2012 sarà emanato il decreto, e si ipotizza che potrebbero essere in 40mila a voler accedere al trattamento pensionistico, tra i circa 75mila dipendenti della scuola che sabato 31 dicembre 2011 avranno maturato i requisiti per cessare dal servizio (per la pensione di anzianità: quota 96 o 40 anni di contribuzione o 61 anni di età per le donne che abbiano 20 anni almeno di contribuzione; per la pensione di vecchiaia: 65 anni compiuti, con almeno 20 di contribuzione). Quarantamila posti di ruolo sarebbero una manna per i precari.
° Un altro passo della graduale informatizzazione dei servizi di segreteria scolastica
Sul sito istituzionale www.istruzione.it sarà operativo, tra il 12 gennaio e il 20 febbraio 2012, un servizio per le iscrizioni degli studenti.
Servirà per le iscrizioni on line al primo anno delle scuole primarie (cioè per i bambini che compiano i sei anni entro il 31 dicembre 2012), al primo anno della scuola secondaria di primo grado medie, e al primo anno della scuola secondaria superiore.
° In forte incremento, nel Nord Italia, il numero degli alunni disabili
Il fenomeno è limitato al Nord Italia e alle Marche.
Nella Scuola italiana, gli studenti con disabilità sono raddoppiati in 10 anni (208.521 ragazzi disabili, il 2,3% degli studenti); gli insegnanti di sostegno sono al massimo storico: 94.506.
° Il 9 e 10 gennaio, sciopero indetto dalla SISA
Il Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente invita il personale della scuola a una grande protesta (ma chi vuole può aderire anche solo per un giorno); riportiamo, di seguito, il comunicato:
Ci vogliono far lavorare 41, 42, 43 anni! No, grazie, noi già paghiamo onestamente le tasse e i contributi. 40 anni di contributi obbligatori per tutti subito, questa è uguaglianza, diritto a ritirasi in pensione anche in anticipo con decurtazione e a restare oltre i 40 anni di lavoro, ma solo su base volontaria. Diritto dei giovani e dei precari di diventare lavoratori a tempo indeterminato nella scuola. Bloccare i pensionamenti colpisce i giovani, non li aiuta.
14 dicembre 2011. Il coordinamento nazionale SISA