° Come neve al sole. E’ durata 24 ore l’attenzione ai “bisogni educativi speciali”
Un emendamento PD al dl Semplificazioni prevedeva l’assunzione di un’apposita dotazione organica di personale, finanziata con il rincaro di birra e alcolici.
La copertura non basta, e la competente Commissione cercherà in un’altra tasca (giochi e lotterie ?) sempre dell’area del superfluo. Di vere svolte politiche – del tipo, stop a spese militari - non se ne parla proprio.
° L’Anief contro la norma, del d.l. Semplificazione e sviluppo, sulla rilevazione Invalsi
Uno degli emendamenti al DL n. 5 “Semplificazione e Sviluppo”, che l’Anief ha proposto ai membri della I e della X Commissione della Camera dei Deputati, attiene alle nuove norme sulla rilevazione nazionale Invalsi (di cui alla legge 25 ottobre 2007, n. 176). L’emendamento è stato fatto proprio da un gruppo di deputati. Dice:
“ Sostituire il comma 2 art.51 con il seguente: 2. Le istituzioni scolastiche possono partecipare alla predisposizione delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, operando una scelta all’interno delle batterie dei quesiti predisposti dall’INVALSI e secondo criteri quantitativi stabiliti dall’INVALSI, adattando il test alla offerta formativa effettivamente erogata nella singola scuola. La predetta attività ai fini della rilevazione degli apprendimenti degli studenti, di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, viene programmata dal Collegio docenti”. Riassumiamo, al riguardo, le considerazioni che ripetutamente abbiamo avanzato, fin dal maggio 2010, sostenendo la protesta dei colleghi, specialmente di quelli impegnati con le classi terze di scuola secondaria di I grado. Le proteste avevano sortito solo parzialmente un effetto positivo (il riconoscimento economico dell’impegno aggiuntivo per la somministrazione e correzione delle prove), poiché il ministro Gelmini aveva disposto (direttiva n.88, 3 ottobre 2011) che i dd.ss. assumessero “le opportune iniziative contrattuali finalizzate a compensare il personale scolastico coinvolto nell’attività di rilevazione”. Sarebbe giusto, a parere nostro, che i commissari di questo esame di Stato siano retribuiti, come avviene per le commissioni dell’esame di Stato nelle scuole secondarie di secondo grado, ma il dl Semplificazione potrebbe determinare che la partecipazione delle istituzioni scolastiche sia considerata attività valutativa ordinaria dei consigli di classe (“obbligatoria, e non necessita di compensi aggiuntivi per chi vi si impegna”). A parte questo risvolto economico, resta soprattutto la questione di fondo: quella connessa all’equivoco docimologico nelle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti, ove la prova Invalsi sia disposta come obbligatoria per le scuole. La nostra tesi è che i criteri mediante i quali si procede alla valutazione del grado in cui gli studenti conseguono gli obiettivi di apprendimento non possono essere utilizzati per la valutazione di sistema e meno che meno per la valutazione dei docenti (valutazioni in cui intervengono variabili dipendenti peculiari). Inoltre, a parere dell’Anief, la rigidità dei criteri imposti dall’Invalsi alle commissioni compromette la valutazione dei singoli studenti, in sede d’esame di Stato, minimizzando l’incidenza valutativa della carriera scolastica e dell’esito delle verifiche non strutturate. Non di rado il rigido sistema di valutazione, fatto di aridi calcoli aritmetici, imbriglia i commissari d’esame e ne mortifica il ruolo di docenti ed educatori. Infatti, adempiendo all’operazione di rilevazione dati che dovrebbe avere “finalità esclusivamente statistiche”, essi immettono nel sistema i voti assegnati nelle diverse prove, e avviene che il sistema elabori automaticamente il voto finale, confinando le Commissioni al computo meramente numerico, e limitandone la possibilità di esprimere un voto finale che si discosti da tale computo. A parere del’Anief, la valutazione della prova Invalsi andrebbe contestualizzata con l’esito delle altre prove e con gli esiti pregressi degli studenti. Inoltre, la prova Invalsi risulterebbe più attendibile se fosse predisposta non con riferimento a fantomatici obiettivi nazionali ma con riferimento all’offerta formativa della singola scuola. Le commissioni sono interamente formate dagli insegnanti interni della classe perché si vuole che i commissari conoscano gli studenti; è questa stessa la ragione per cui si fa obbligo ai commissari di considerare accuratamente i curricula degli alunni
° Part time. Entro il 15 marzo la presentazione delle domande
Entro tale termine, i docenti e gli amministrativi (dsga escluso) titolari di contratto a t.i. possono inoltrare per via gerarchica domanda di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale (e viceversa) o la modifica della prestazione a tempo parziale.
(Fonte: ItaliaOggi - 6 marzo 2012)