Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì, 22 marzo 2012

° La formazione iniziale dei docenti. Una riflessione che è un auspicio
E’ stata delegata, per la parte disciplinare, all’ultimo biennio della laurea magistrale, e alle scuole, per la parte del tirocinio. Al posto di lavoro si accederà per concorso, e – fatto salvo il diritto acquisito dai precari inseriti nelle GE - si metterà la pietra tombale sul meccanismo pluridecennale delle graduatorie (ne guadagnerà la salute psicofisica dei precari, non più costretti al rito ansiogeno delle convocazioni).

Che cosa sono in grado di dare, in termini di formazione professionale, i docenti universitari ? Potranno bene dare una formazione culturale disciplinare, e un’informazione teorica in materia pedagogica, docimologica e metodologica; potranno, soprattutto, fornire il quadro aggiornato dei risultati della ricerca nei diversi ambiti culturali. Al personale scolastico si dovrebbe affidare l’informazione in materia di legislazione scolastica, la tutorship dei tirocini, le educazioni che necessitano di attività in assetto laboratoriale. Non si dovrà, invece, affidare una più ampia delega agli atenei, perché i docenti universitari raramente hanno idea – e quasi mai esperienza – di che cosa sia l’insegnamento scolastico; troveresti che non conoscono - e peggio, non comprendono l’assetto, la mission e il funzionamento del sistema scolastico (quando, addirittura, troveresti che non lo apprezzano); né ne conoscono le specificità, nei suoi segmenti, in riferimento all’età degli alunni. La bolla fumosa delle teorie generiche rischierebbe di demotivare gli specializzandi e sperperare il denaro pubblico, come a volte è accaduto nelle SSIS, quando una parte dei corsi aveva scarsa attinenza con l’offerta formativa delle scuole, ed è potuto perfino accadere che, per il corso di docimologia, sia stata presentata ai corsisti specializzandi per l’insegnamento secondario una tassonomia tarata sul targhet dell’infanzia. Facendo riferimento a un documento UE del 2007, diremo: gli atenei dovrebbero curare: - la dimensione culturale della formazione (apprendimento e padronanza dello specifico metodologico ed epistemologico delle conoscenze disciplinari, e dei processi di innovazione, ricerca e sviluppo nella società odierna); - la competenza di lingua inglese di livello B2 (anche per l’insegnamento di discipline non linguistiche); - le competenze digitali per l'utilizzo di linguaggi e contenuti multimediali per la rappresentazione e la comunicazione delle conoscenze e per la gestione di ambienti di simulazione e laboratori virtuali (in funzione del Piano Nazionale Scuola Digitale: per accompagnare il processo di innovazione della didattica attraverso l'uso delle LIM, attraverso il piano Cl@ssi 2.0, attraverso il piano Editoria digitale acquisendo competenza nella strutturazione di e book di seconda generazione. Le università insieme alle scuole dovrebbero curare la dimensione psico-pedagogica (conoscenza e padronanza dei principi, degli strumenti e dei quadri di riferimento valoriale che assicurano effettività alla formazione e sviluppo del curricolo scolastico degli allievi; capacità di governare tale curricolo in relazione allo sviluppo e alla personalizzazione del potenziale formativo degli studenti), quella metodologico-didattica (padronanza di repertori specialistici di strategie didattiche, e capacità di utilizzarli con successo, in coerenza con l’impianto formativo, organizzativo e curricolare di riferimento), e quella della pratica riflessiva (capacità di conversazione, d’invenzione, di autocritica). Le scuole formerebbero alla dimensione relazionale e sociale, e formerebbero alla (dimensione organizzativa (competenze gestionali, intese come capacità di assumere ruoli, ovvero di sviluppare servizi, nell’ambito del lavoro scolastico, diversi dall’insegnamento; capacità di contestualizzare il proprio lavoro in riferimento alla legislazione scolastica e all’evoluzione delle politiche scolastiche e formative, nazionali ed europee). Le scuole si appresterebbero a queste funzioni realizzando l’autonomia di “ricerca” ci cui al DPR 275/99, e mediante team di docenti di terza fascia (il riferimento è alla previsione di una carriera tripartita dei docenti, contenuta nella proposta di legge Aprea).

° Focus Group a Milano su Cultura e politiche sociali
Nei giorni 21-22 maggio 2012, presso Futura Europa, Via Pergolesi 8, Milano, Focus Group di formazione pratica sui programmi e finanziamenti dell'UE 2007-2013.

L'evento prevede due giornate di formazione pratica sui programmi e finanziamenti dell’Unione europea 2007-2013 (Europa per i Cittadini, Cultura, Gioventù in Azione, Azioni per lo sport e Comenius) che riguardano il sostegno alle politiche sociali, giovanili e culturali e gemellaggio tra enti locali e tra organizzazioni no-profit. L’intervento è destinato al personale delle organizzazioni no-profit e al personale degli enti locali, attivo nel campo delle politiche sociali, giovanili e culturali. Info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. http://www.futuraeuropa.it/focus2a.html