° Questo concorso si ha da bandire (in autunno), e somiglierà ai precedenti
Il Miur ha avviato l’iter per le autorizzazioni del Tesoro e della Funzione pubblica.
Le cattedre da assegnare tra il 2013 e il 2015 sono 12 mila, la metà del totale del turn over pensionamenti perché l’altra metà è riservata agli aventi diritto delle GaE (ma la percentuale da riservare potrebbe essere maggiore, secondo quanto a volte il ministro Profumo ha detto). Parteciperanno soltanto gli abilitati, e per essi sarà l’ennesima prova.: è proprio vero che gli esami non finiscono mai. La nostra impressione è che al Ministero non abbiano capito che gli abilitati, il concorso lo hanno fatto, e con esso hanno acquisito titolo al lavoro come avviene in ogni altro settore del pubblico impiego. Quante prove concorsuali fa il personale direttivo dei ministeri ? A parte coloro che sono scelti (e giustamente) per lavorare al ministero dietro presentazione curriculum e colloquio. E i funzionari comunali, e provinciali, e parastatali, e il personale delle università, e dell’esercito ? Qualcuno ricordi al Ministro la cronaca delle SSIS. L’ex ministro Luigi Berlinguer ritenne, a torto o a ragione non è questa la sede per discuterne, che un corso/concorso valga meglio del concorso tradizionale, a qualificare professionalmente i vincitori. Stabilì dunque: i laureati che, con riguardo al piano degli studi accademici seguito, avessero avuto i requisiti richiesti potevano presentarsi alla prova preselettiva (i quiz, tanto cari al Ministero) di accesso a corsi di specializzazione all’insegnamento, a numero chiuso. Predisponevano i quiz, docenti universitari supportati da docenti scolastici scelti con concorso. In esito a detta prova, e considerando i punteggi dei titoli fatti valere dai candidati, i commissari compilavano una graduatoria dei candidati (rapportata ai posti effettivi assegnati al corso) ammessi alla prova orale. E la selezione non era finita, perché alcuni degli ammessi sarebbero poi stati esclusi all’orale. Questi primi tre parametri erano tali da decimare – in certe classi di concorso di alcune regioni - il numero iniziale dei candidati. Per molti pubblici concorsi, l’aver superato tale sequenza di difficoltà, dinanzi a commissioni qualificate, sarebbe stato già di per sé titolo sufficiente per l’accesso al lavoro. Per non parlare della chiamata diretta al lavoro, quale da decenni si pratica per i lavori più umili e per le funzioni fiduciarie apicali. Invece, per gli insegnanti della scuola pubblica, la selezione di cui ho detto era solo l’antipasto. Il pasto era costituito da 25/30 esami da sostenere, durante due anni di studi, al cospetto di docenti qualificati, ciascuno nominato in quanto esperto di una specifica disciplina prevista nel corso di specializzazione. Dunque, altri esami; ma non solo, perché i corsisti dovevano praticare 300 ore di tirocinio in aggiunta alle 900 ore di lezioni: un pacchetto formativo quale forse neanche è previsto nelle accademie dalle quali escono gli ufficiali superiori dell’esercito, o i dirigenti della P.A. A conclusione del biennio SSIS, una commissione (5/6 elementi, a seconda della classe di concorso, scelti tra i docenti che avevano impartito le discipline caratterizzanti): per ciascun corsista, prendeva atto degli esiti dei 25/30 esami (e ne ponderava il voto), prendeva visione di un elaborato di sintesi – spesso non meno ponderoso di una tesi di laurea -, e procedeva all’esame conclusivo (il cui valore formale era rafforzato dalla presenza, a latere della commissione, di un funzionario dell’Ufficio Scolastico Regionale).Si trattava anche qui di una prova scritta (di natura disciplinare e didattica, su traccia sorteggiata individualmente), e di una prova orale (la più rognosa dell’intero percorso) dinanzi alla commissione al completo. Per favore, qualcuno lo dica al Ministro; vediamo se ne ricordava, e se è sempre dell’idea che questi abilitati adesso li manda al concorso, a quello che Berlinguer riteneva poco qualificante. Se è il caso di sottoporli a un’altra corsetta. E se il ministro non cambia idea, raccomandategli almeno di rapportare le retribuzioni dei docenti a un percorso cotanto selettivo. Se poi ha il problema che in alcune regioni ci sono G.E. esaurite, ditegli che è sufficiente, per la legge dei vasi comunicanti, sturare i colli di bottiglia che strozzano la mobilità (le domande, per dette regioni potrebbero essere annuali e per almeno tre province), e il problema sarebbe risolto.
° I numeri del “pacchetto merito”, in una lettera del ministro Profumo alle OO.SS.
L’impegno del governo è rivolto alla scuola nel suo insieme; al “merito” pochi milioni
«Impegniamo qualche decina di milioni… .per le misure a favore dell'impegno nell' eccellenza e più di un miliardo per la scuola di tutti». Inoltre: per la prima volta, dopo sette anni consecutivi, l’organico di diritto non è stato decurtato; saranno mobilitati fondi europei per un miliardo a favore delle scuole nel Meridione, con particolare attenzione alla scuola dell’infanzia.
(Fonte: IL MESSAGGERO, 5 giugno)