° Rassicurati o non rassicurati?
La questione della riconversione dei docenti soprannumerari, sul Sostegno
Com’è nata la questione della riconversione sul Sostegno ? Alla sorgente del problema c’è la solita alternativa tra il risparmio erariale e la qualità del servizio. Mentre da alcuni anni, c’è un soprannumero, in alcune materie, di insegnanti con contratto a t.i., nello stesso tempo avviene che il Miur debba attivare centinaia di cattedre di Sostegno in eccedenza all’organico di diritto su ingiunzione dei giudici amministrativi, perché sempre più numerose famiglie ottengono (per lo più con provvedimenti dei TAR, di reintegro del numero massimo di ore di sostegno ad alunni con disabilità grave) che la Scuola garantisca ai disabili gravi un servizio scolastico conforme alle tutele costituzionali. La stessa Corte Costituzionale ha dichiarato (sentenza n.80 del 26 febbraio 2010) illegittime due norme della Finanziaria 2008 che fissavano un tetto al numero dei docenti di Sostegno (secondo il rapporto medio di un insegnante per due alunni) stabilito per le classi con studenti disabili: “La scelta del Legislatore, di sopprimere la riserva che consentiva di assumere insegnanti di sostegno a tempo determinato, non trova alcuna giustificazione nel nostro ordinamento, posto che detta riserva costituisce uno degli strumenti attraverso i quali è reso effettivo il diritto fondamentale all’istruzione del disabile grave”.
Riportiamo, dal sito Miur, la nota “Chiarimenti e rassicurazioni sui corsi di sostegno”, e la posizione dell’On.Russo che sul problema è intervenuto in VII Commissione Parlamentare.
MIUR, 17 Maggio 2012. “Nelle ultime settimane alcuni siti hanno diffuso notizie allarmanti sulle conseguenze del Decreto direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012, a firma del Direttore generale del personale scolastico, che istituisce i corsi, facoltativi e gratuiti, destinati al personale scolastico in esubero, per acquisire il titolo di docente specializzato per le attività di sostegno. Si accredita l’ipotesi che i suddetti corsi possano togliere posti ai docenti già specializzati di ruolo o precari in servizio sul sostegno e che questa certezza avrebbe poi indotto il MIUR a ritardarne e sospenderne l’attuazione. Sembra opportuno smentire entrambe le previsioni. Il corso inizierà nei prossimi giorni in ossequio ad un preciso impegno contrattuale di riconversione del personale docente stabilizzato in esubero rispetto ai posti di organico. Il continuo incremento dei posti di sostegno, registrato negli ultimi anni, farebbe escludere ripercussioni negative sulle assunzioni del personale precario nel prossimo anno scolastico”.
On. Tonino Russo (PD), newsletter n.70, 8 giugno 2012. "Ho depositato insieme ad altri colleghi del Pd una risoluzione in commissione per chiedere al governo un impegno serio per risolvere la questione relativa alla riconversione sul sostegno dei docenti precari. Una scelta quella dell'esecutivo che sta sollevando un vespaio di giustificate polemiche penalizzando proprio gli insegnanti precari specializzati per le attività di sostegno che, alla luce delle scelte del Miur, dall'anno prossimo resteranno senza lavoro. Siamo sorpresi di come il Ministero non abbia tenuto assolutamente in considerazione il diritto alla qualità dell'insegnamento penalizzando non solo i docenti specializzati ma soprattutto gli alunni che si troveranno come docenti di sostegno persone che verrebbero formate troppo frettolosamente. Mi pare opportuno che venga avviata una seria riflessione che valuti altre soluzioni. Credo che una mancata correzione di marcia, a partire dal ritiro del decreto, porterebbe inevitabilmente a nuovi contenziosi di massa i cui esiti giurisprudenziali appaiono scontati. Il governo si impegni a predisporre soluzioni alternative per l'utilizzo del personale in esubero che non pregiudichino assolutamente le aspettative legittime e i diritti del personale precario".
° Come valutare le scuole per l’attribuzione di riconoscimenti economici al merito
In un articolo su ItaliaOggi, Alessandra Ricciardi, sempre bene introdotta nei disegni ministeriali, spiega quali criteri il ministro Profumo adotterebbe. Riportiamo.
“…La proposta Profumo ridisegna il sistema. Prevede che le scuole siamo valutate in base all'offerta di percorsi per le certificazioni delle lingue straniere, ai risultati ottenuti nella prevenzione dell'abbandono scolastico e formativo e nel contrasto all'insuccesso scolastico, e alla luce «del numero degli alunni che hanno partecipato alle fasi provinciali e regionali delle Olimpiadi» a cui accedono i più bravi. Nel novero dei criteri di valutazione, la collaborazione con istituzioni culturali e soggetti imprenditoriali e la partecipazione a progetti comunitari. Ma a cosa servono le valutazioni? A conoscere i punti di forza e di debolezza degli istituti, ma potenzialmente anche a diversificare i finanziamenti. In Inghilterra, per esempio si penalizzano le scuole peggiori in quanto a perfomance. (Fonte: Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi, 5 giugno 2012)