Scuola: Aggiornamenti in progress - mercoledì, 8 agosto 2012

° Il Ministro si scusa e prova a “restituire serenità”.
Di seguito, il comunicato (5 agosto) di chiarimento sul TFA, dell’Ufficio Stampa Miur.

“Al fine di restituire certezza e serenità alla comunità di candidati che nei giorni scorsi ha affrontato la prova preselettiva nazionale per l'accesso ai corsi di Tirocinio Formativo Attivo, nel nuovo assetto previsto dal D.M. N.249/2010 relativamente alla programmazione 2011-2012, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e Ricerca precisa che:
• i test somministrati ai candidati sono stati elaborati da commissioni nominate dal Ministro il 5 agosto 2011 e secretati, per ovvie ragioni di sicurezza;
• gli uffici competenti stanno raccogliendo tutte le segnalazioni di errori nelle domande delle prove per sottoporle all'esame di una Commissione di verifica, composta da accademici e coordinata dalla Dott.ssa Lucrezia Stellacci, Capo Dipartimento per l'Istruzione;
• la Commissione si riunirà mercoledì 8 agosto e deciderà in maniera definitiva sulle domande contestate, creando la nuova matrice delle risposte esatte;
• Il Cineca rivaluterà in modo automatico le schede di tutti i candidati, assegnando il punteggio positivo anche in caso di mancata risposta per le domande riconosciute non corrette; successivamente il Cineca ripubblicherà gli elenchi.
Le nuove matrici delle risposte corrette e i nuovi elenchi saranno pubblicati anche sul sito del Miur sezione “Istruzione” entro il 20 agosto. Il Ministro, scusandosi per l'accaduto, assicura l'impegno dell'amministrazione a dare certezza in tempi rapidi a tutti i candidati”.

° Prova preselettiva di accesso ai corsi TFA: i fatti e una proposta.
Riconosciamo la sensibilità del Ministro, per le scuse, e anche per l’iniziativa di nominare una Commissione di esperti (a proposito, ne fanno parte insegnanti ?).

1. I fatti dicono che: - chi ha preparato quelle prove non ha idea di che cosa occorra conoscere per insegnare nelle scuole; la insipienza dei valutatori ha provocato danni all’esistenza dei nostri giovani (e famiglie). 2. La proposta è che, fermo restando il diritto acquisito da chi i test li ha superati, si faccia una preselezione per i posti non coperti e per i posti preventivabili per il prossimo anno. 3. Il leit motiv sui test.
La preselettiva TFA ha impegnato 175.000 candidati e ne ha fatto strage. Il livello di proponibilità dei quiz è stato bassissimo, più o meno qual era stato per la preselettiva del concorso a dd.ss: una gestione del tutto irrazionale. Il dato più clamoroso è l’esito della prova preselettiva per la classe A036: la hanno affrontato in quattromila e la hanno passato in 141 (nessuno, in otto università). Il danno ai candidati è enorme, anche perché questa via dei TFA sarà chiusa quando andrà a regime il nuovo sistema di formazione universitaria all’insegnamento (cioè nell’a.a. 2014-2015, o in quello successivo). La nostra proposta sanerebbe il danno. Ma perché sia attuabile occorre modificare il disposto di cui all’art.18 del D.M. 11 novembre 2011 (“Definizione delle modalità di svolgimento e delle caratteristiche delle prove di accesso ai percorsi di tirocinio formativo…”), che stabilisce: “La graduatoria degli ammessi al corso non può essere in nessun caso integrata con altri candidati. Nel caso in cui la graduatoria dei candidati ammessi risulti composta da un numero di candidati inferiore al numero dei posti disponibili indicati nel bando non si procede ad alcuna integrazione e il corso è attivato per un numero di studenti pari al numero degli ammessi”. E andiamo al nostro ritornello sui test: al MIUR fingono di non sapere che: - Le prove selettive a risposte multiple verificano obiettivi tassonomici di basso livello (non adeguato al target qual è quello dei laureati; - esistono prove di tipo strutturato (con risposte “chiuse”) che sono più confacenti a obiettivi tassonomici complessi, e che sono di comprensione univoca per i candidati e di più sicura preparazione (in quanto i valutatori non devono inserire parole proprie nel quesito); - occorre incaricare della preselezione docenti che abbiano lunga esperienza di insegnamento nell’ordine e nel grado di istruzione per il quale la prova è predisposta; - occorre che i valutatori standardizzino le prove prima di somministrarle. Concludendo: Se tra i responsabili politici dell’istruzione pubblica non vi sarà un numero adeguato di insegnanti con lunga esperienza didattica (o di dd.ss., a patto che abbiano fatto una congrua esperienza di insegnamento), il sistema Scuola non funzionerà mai, perché chi lo dirige non ne conosce l’essenza (l’attività di insegnamento) alla quale orientare, come al loro fine, la configurazione e la gestione del sistema.