Scuola: Aggiornamenti in progress - mercoledì, 26 settembre 2012

° Finanziamenti alle Regioni per sviluppare il Piano Scuola Digitale
Riportiamo passi di una Nota (8 settembre 2012) dell’Ufficio Stampa del MIUR

… Imparare e insegnare con l'innovazione digitale. Da nord a sud. Nelle zone di montagna, dell'Appennino e delle Alpi, e in quelle più periferiche dell'Italia. Come l'isola di Marettimo, in provincia di Trapani, dove una piccola scuola non sarebbe esistita senza il sostegno garantito dalle nuove tecnologie. E' questo l'obiettivo degli accordi stipulati oggi al Miur tra il Ministro Francesco Profumo e gli Assessori all'Istruzione di dodici Regioni Italiane, attraverso cui prosegue l'impegno del Ministero a favore della diffusione delle tecnologie digitali … sarà possibile assegnare complessivamente alle dodici regioni e al Veneto (quest'ultimo senza cofinanziamenti regionali) 5.906 LIM e un pc per classe, 77.073 tablet per gli studenti, e attivare 2.764 Cl@ssi 2.0 e 17 Scuole 2.0. … Inoltre 7 tra le regioni che hanno stipulato gli accordi prevedono fondi per le scuole delle zone montane e delle piccole isole. Tutte le Regioni fanno riferimento alle quattro linee d'azione: LIM in classe, Cl@ssi 2.0, Centri Scolastici Digitali e Scuole 2.0.
LIM in classe. E' lo start point del Piano, che prevede l'introduzione delle lavagne digitali nelle classi, e l'introduzione di linguaggi, contenuti digitali per potenziare la lezione, per consentire anche agli studenti assenti di parteciparvi, per avviare un processo di innovazione digitale…. Cl@ssi 2.0. Sono le classi dove ogni studente e insegnante ha un portatile/tablet attraverso il quale dialoga con la lavagna digitale, accede alla rete, utilizza libri e contenuti digitali. Centri Scolastici Digitali. Grazie al ricorso alle tecnologie, permette oggi a scuole che diversamente non esisterebbero, dato l'esiguo numero di studenti iscritti, di esistere; scuole che vengono collegate alla rete anche tramite postazioni satellitari. Anche nelle zone più lontane e disagiate del Paese è possibile fare questa esperienza… Scuole 2.0. Queste scuole attraverso le nuove tecnologie stanno trasformando i loro ambienti: orari scolastici, ma anche libri e contenuti digitali.
Tra le iniziative citate come best practice: 1) La rete di 70 scuole (capofila l'ITIS Majorana di Brindisi); produce libri di testo interattivi fruibili su Tablet, compresi contenuti testi accessibili per gli alunni diversamente abili e con disturbi specifici dell'apprendimento; 2) La Scuola primaria di Montelupo Fiorentino; realizza il Progetto ARDESIATECH collaborando con l’INDIRE, con l’università Milano Bicocca, e con altre fondazioni e aziende tecnologiche; 3) il Progetto pilota ERRE CUBO – SCUOLE IN RETE E RETI DI SCUOLE NELL’ISTRUZIONE SUPERIORE; consente a studenti di Istituti d’Istruzione Superiore delle aree montane e svantaggiate della Toscana di svolgere lezioni a distanza con sistemi di teleconferenza in sincrono; 4) il Progetto MAR.IN.A.ND.O (acronimo di Marettimo In Ambiente di appreNDimento Online) realizza l’e-learning in pluriclassi di secondaria di primo grado delle isole Egadi dotate di webcam; 5) Il progetto “LAB@HOME - IL LABORATORIO FUORI DAL LABORATORIO”, attivato dall’ Istituto “Carlo Emilio Gadda” Fornovo di Taro; un laboratorio virtuale dove gli studenti abbiano accesso alle risorse (lezioni, programmi, testi, aiuti personalizzati, esercizi, dialoghi individuali, forum, gruppi di discussione), i docenti possano utilizzare strumenti che favoriscono la loro attività, e le famiglie possano accedere ad informazioni relative all’andamento scolastico dei figli. 6) Un software prodotto da due studenti del Liceo Isacco Newton di Roma; modifica un GeoGebra un software libero per lo studio di geometria, algebra e analisi nella scuola primaria e secondaria e creano il sito web ww.geogebraitalia.org, destinato a fornire supporto operativo agli utenti italiani di GeoGebra. 6) La Scuola di Lampedusa, con il supporto tecnologico dell’INDIRE, ha attivato una rete ed ha allestito un ambiente on-line (videoconferenza) con la scuola di Linosa.

° Ferie retribuite. E’ utile che i supplenti temporanei presentino richiesta di fruirne
La raccomandazione viene da La tecnica della scuola (“Ferie dei supplenti, il pasticcio continua”); è motivata col persistente silenzio del MEF su questo particolare aspetto
Chiarita dal MEF la questione del pagamento delle ferie non fruite per i contratti conclusi entro il 6 luglio, si pone ora il problema delle ferie dei supplenti temporanei di cui nessuno parla. Per cautelarsi, in ogni caso, è bene che il personale interessato presenti almeno, di volta in volta, la richiesta per la fruizione dei giorni di ferie maturati…. Il problema resta, soprattutto per quei docenti (e sono tanti, decine e decine di migliaia) che lavorano con contratti temporanei di durata limitata. A tutti questi lavoratori le ferie non verranno più pagate e su questo non c’è ormai nessun dubbio. Bisogna però chiarire che la legge non dice che le ferie non possono essere richieste… Il docente che ottiene una supplenza temporanea, se vuole vedersi riconosciuto il diritto alle ferie (o eventualmente il suo pagamento, se la legge dovesse essere modificata) dovrebbe comunque presentare per ciascun contratto stipulato la domanda di ferie. Il “pasticcio”, come si può comprendere, è di non poco conto e c’è da augurarsi che MEF e Miur si mettano d’accordo per chiarire bene in che modo va applicata la norma della legge 135 al personale del comparto scuola. (Fonte: latecnicadellascuola.it – 20 – 09- 2012)