Scuola: Aggiornamenti in progress - venerdì, 2 novembre 2012

° Indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione cattolica nel II Ciclo
Nel sito del MIUR si dà notizia (Prot. n.7029 - 29 ottobre 2012) della pubblicazione delle Indicazioni per l'insegnamento della religione cattolica (con allegati).
Nella Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2012 è stato pubblicato il DPR 20 agosto 2012, n. 176, recante "Esecuzione dell'intesa sulle indicazioni didattiche per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole del secondo ciclo di istruzione e nei percorsi di istruzione e formazione professionale firmata il 28 giugno 2012 tra il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana". Le indicazioni allegate al citato decreto presidenziale sono distintamente formulate per i licei (Allegato 1), gli istituti tecnici (Allegato 2), gli istituti professionali (Allegato 3) e i percorsi di istruzione e formazione professionale (Allegato 4). Le indicazioni sono applicabili fin dal corrente a.s., nelle classi prime di ciascun corso di studi, compatibilmente con la programmazione già effettuata e con i contenuti dei libri di testo in adozione. Dovranno, comunque, essere adottate in via definitiva a partire dalle classi prime nel prossimo anno scolastico 2013-14, per andare progressivamente a regime negli as.ss. successivi. Un allegato è relativo alla Intesa intervenuta, tra il MIUR e la Conferenza episcopale italiana, in attuazione di quanto stabilito dall'Accordo di revisione del Concordato lateranense tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984.

° Notiziario sugli alunni con cittadinanza non italiana
Un altro pregevole studio dell’Ufficio di Statistica del MIUR. Lo si può consultare dalla home page del sito istituzionale. Ne diamo, in sintesi, la introduzione.

I dati presentati nel notiziario riguardano gli alunni stranieri frequentanti le scuole, statali e non statali, presenti sul territorio, compresi quelli senza permesso di soggiorno.
GLI ALUNNI STRANIERI NEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO A.S. 2011/12. Gli alunni stranieri, sempre più numerosi e multietnici, hanno reso necessario un adeguamento della scuola alla nuova realtà di pluralismo culturale. Se si tiene conto che i Paesi di provenienza sono circa 200, è facile intuire la complessità del fenomeno soprattutto quando si tratta di sviluppare iniziative volte al sostegno dell’integrazione. Se nei primi anni l’incremento della presenza degli stranieri nelle scuole italiane era dovuto principalmente all’immigrazione, successivamente l’incremento degli stranieri è dovuto principalmente a quelli di seconda generazione. Nell’anno scolastico 2011/2012 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è pari a 755.939 unità. Il rapporto degli alunni stranieri sul totale degli alunni è in continua crescita per ciascun ordine di studio; nella scuola dell’obbligo ormai su 100 alunni 9 sono stranieri. Gli alunni nel complesso subiscono una lieve diminuzione (-0,1%) che risulta più evidente nella scuola primaria e secondaria di II grado (-0,3%), mentre tendono ad aumentare nella scuola dell’infanzia e secondaria di primo grado (rispettivamente 0,4% e 0,3%). Questo andamento è determinato dal continuo calo degli alunni italiani. I dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente in Italia indicano un calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani a fronte di un aumento dei nati da almeno un genitore straniero o entrambi genitori stranieri, pur se con un ritmo più contenuto. Questa tendenza ha determinato l’aumento degli stranieri di seconda generazione secondo una distribuzione diversificata nei diversi livelli scolastici: più dell’80% è presente nella scuola dell’infanzia e primaria, inoltre, rispetto allo scorso anno scolastico, gli stranieri di seconda generazione sono lievemente in crescita nella scuola secondaria di I e II grado (rispettivamente +1,2% e +0,4%). Il totale degli entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano è pari a 45.676 unità, e rappresenta il 6% degli studenti con cittadinanza non italiana, e lo 0,5% del totale degli studenti. La quota di alunni stranieri che sceglie la scuola statale rimane maggiore a quella degli alunni italiani. La presenza femminile di alunni stranieri è in media pari al 47,6% nei diversi ordini di studio. La percentuale più elevata si ha nella secondaria di II grado (49,5%) e, i preferiti risultano essere gli ex istituti magistrali, i licei classici e a seguire i licei linguistici, mentre negli istituti tecnici e professionali, scelti maggiormente dai ragazzi, la presenza femminile si attesta intorno al 44%. Continua la diminuzione del numero delle scuole statali e non statali che non accolgono alunni stranieri, in totale 1.000 scuole in meno. Nell’anno scolastico 2011/2012 circa il 73% del totale delle scuole ha una presenza percentuale di alunni con cittadinanza non italiana compresa tra uno e trenta. Il Ministero, avendo rilevato una eccessiva concentrazione di alunni stranieri in alcuni territori, ha fornito, con circolare n. 2 dell’8 gennaio 2010, in occasione delle iscrizioni degli alunni per l’anno scolastico 2010/2011, indicazioni per agevolare il migliore inserimento di questi alunni nella nostra realtà scolastica. Cosicché, viene previsto che il numero di alunni con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non debba superare in genere il 30% del totale degli iscritti, per una più equilibrata distribuzione tra istituti dello stesso territorio. Il limite del 30% è entrato in vigore dall’anno scolastico 2010/2011 ma in modo graduale, essendo stato introdotto a partire dal primo anno della scuola dell’infanzia e dalle classi prime sia della scuola primaria e sia della scuola secondaria di I e di II grado. Inoltre, detto limite può essere innalzato per la presenza di alunni stranieri già in possesso di adeguate competenze linguistiche, come può frequentemente accadere nel caso di quelli nati in Italia. Al contrario, il limite del 30% può invece essere ridotto, per la presenza di alunni stranieri con una scarsa padronanza della lingua italiana. La presenza degli alunni stranieri è disomogenea sia per quanto riguarda la provenienza sia per la distribuzione delle varie etnie sul territorio nazionale. La cittadinanza degli alunni non italiani conferma il quadro degli anni precedenti: il maggior flusso migratorio si registra dalla Romania che, con 141.050 unità, raggiunge una percentuale pari al 18,7% dell’intera popolazione scolastica straniera. A seguire gli studenti provenienti dall’Albania (circa 103.000 pari al 13,6%) e dal Marocco (12,7%). Il 50% degli studenti con cittadinanza rumena frequenta le scuole del Lazio, Piemonte e Lombardia. La metà degli studenti albanesi si trova in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana e un quarto degli alunni marocchini è in Lombardia. I comuni con un più elevato numero di presenze di studenti stranieri sono Roma (36.657), Milano (31.583) e Torino (22.843). L’analisi mette in evidenza il continuo e significativo miglioramento degli studenti stranieri nel rendimento scolastico. Se ne deduce che il lavoro svolto dalle scuole per favorire l’integrazione degli alunni stranieri continua a produrre risultati incoraggianti. In tutti gli ordini di studio e anni di corso è maggiore la percentuale di alunni ripetenti con cittadinanza non italiana. Le regioni italiane più industrializzate e pertanto con la maggior offerta di lavoro, sono quelle con una maggior presenza di studenti con cittadinanza non italiana; si noti, ad esempio, come un quarto del totale degli studenti stranieri sia concentrato in Lombardia. Considerando che una maggiore presenza di stranieri di seconda generazione è indice di una immigrazione meno recente, si può affermare che la Lombardia e il Veneto, dove più della metà degli studenti stranieri sono nati in Italia (50,9%), sono le regioni che per prime nel tempo hanno accolto gli immigrati. Tra gli alunni con cittadinanza non italiana occorre considerare anche gli studenti nomadi (Rom, Sinti e Caminanti) che si distribuiscono uniformemente nelle diverse ripartizioni geografiche ad eccezione del Nord-Est dove la loro presenza è più contenuta.