Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì, 4 dicembre 2012

° Non cambia idea. E’ tempo perso
Tornando, a Verona, sull’argomento Scuola, il presidente parla nuovamente di strumentalizzazioni e corporativismi, come se nessuno gli avesse risposto e spiegato.
Il presidente si è detto pronto ad “ascoltare le istanze del mondo della scuola a patto che siano fatte in maniera costruttiva, senza strumentalizzazioni e senza corporativismo”. Giudizi, ancora una volta, infondati e offensivi. Monti ha poi detto: ''Tutti vogliamo una scuola più efficiente, più moderna, che sappia rispondere alla sfida del presente. Stiamo lavorando per avere per esempio una scuola digitale anche e soprattutto per le scuole del mezzogiorno'': Una frase che giustappone tesi (- la sfida del futuro per la scuola; - la scuola digitale e la ipotizzata funzione specifica di questa nel meridione d’Italia) che prospetta come soluzioni acquisite, e che invece sono all’ordine del giorno della ricerca e valutazione di studiosi qualificati nel campo delle scienze sociali e dell’educazione. E a noi sembra che sul tema Scuola, Monti (e, quel che è peggio, Profumo) siano pesci fuor d’acqua; d’altra parte, non si può essere onniscienti. Occorre vigilare affinché nei quattro mesi che restano alla legislatura non facciano altri danni, e speriamo che nella prossima legislatura non li si debba incrociare ancora tra i decisori della politica scolastica. Non è questo il luogo per discutere nel merito il modello educativo della scuola italiana, ma non possiamo accettare che Monti lo prospetti come acquisito. Molto, di grave importanza, va ponderato, a cominciare - spiega Vertecchi in un articolo che può leggersi nella nostra Rassegna stampa del 30 novembre - dalla funzione che gli insegnanti hanno di “collegamento tra l’istruzione (ossia le pratiche volte ad assicurare il passaggio sistematico di repertori conoscitivi) alla socializzazione (consistente nel porre in comune elementi culturali non limitati a insiemi ordinati di conoscenze, ma capaci di consentire la condivisione di simboli che consente di esprimere il proprio pensiero e di comprendere quello espresso da altri)”. Monti prospetta la panacea della modernizzazione digitale della didattica, e questa è un’ottima cosa se è realizzata come strumento tecnico, conservando la dimensione socializzante della didattica. E’ una pessima cosa, invece se, per ragioni di contabilità, produce la deschooling society; ha scritto, ancora, Vertecchi: “Gettare discredito sulla scuola, ridurne il tempo di funzionamento, svalutare il lavoro degli insegnanti, subordinare la didattica a operazioni di contenimento della spesa sono passaggi preliminari che hanno come sbocco processi di descolarizzazione”.

° Attribuzione di permessi brevi per esigenze personali dei docenti
Il d.s. può attribuirli compatibilmente alle esigenze di servizio o se è in condizione di sostituire il personale. Riportiamo da www.latecnicadellascuola.it.
Come stabilito nell’art. 16 comma 5 del vigente contratto collettivo di lavoro della scuola, i detti permessi non possono avere durata superiore alla metà dell’orario di servizio giornaliero individuale e in ogni caso non possono superare mai le 2 ore giornaliere; il docente, dovrà recuperare, le ore di permesso attribuitegli, entro i 60 giorni lavorativi successivi (per cui le feste interrompono il conteggio dei due mesi), il dipendente è tenuto a recuperare le ore non lavorate in una o più soluzioni in relazione alle esigenze di servizio. Il recupero da parte del personale docente avverrà prioritariamente con riferimento alle supplenze o allo svolgimento di interventi didattici integrativi, con precedenza nella classe dove avrebbe dovuto prestare servizio il docente in permesso. Il comma 4 dell’art. 16 del CCNL 2006-2009, afferma che nel caso in cui non sia possibile il recupero per un problema imputabile al dipendente, l'Amministrazione provvede a trattenere una somma pari alla retribuzione spettante al dipendente stesso per il numero di ore non recuperate. Si ricorda che il docente può chiedere in un anno, al massimo lo stesso numero di ore che svolge settimanalmente nella scuola. Il permesso breve è richiedibile sia dal personale a tempo indeterminato e sia a tempo determinato, che godono, in questo caso, degli stessi diritti. Il DS che dovesse decidere di non attribuire il permesso, dovrà motivare la sua decisione, spiegando il particolare motivo di esigenza di servizio che ha determinato la non attribuzione del permesso.
(Fonte: Lucio Ficara – www.latecnicadella scuola.it – 01/12/2012)

° Un ringraziamento al prof. Salvatore Settis
Intervenendo alla puntata di ieri, 3 dicembre, a “Che tempo che fa”, ha avuto calde parole di gratitudine verso gli insegnanti e ha archiviato le ridicolaggini sul loro presunto “corporativismo”.

° Nuova edizione del “CORTOFESTIVAL”, per cortometraggi prodotti dalle scuole
Il concorso è indetto dall’IC “Ettore Maiorana” di Lanuvio (RM).
Info: Istituto Comprensivo “Ettore Maiorana” – via Carlo Marx – 00040 LANUVIO (Roma) – tel. fax 06/9303153. E mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.