° Entra in vigore il 2 marzo il Sistema nazionale di certificazione delle competenze
Nell’ottica dell’Educazione Permanente, ogni competenza posseduta potrà essere certificata secondo standard minimi nazionali e fatta valere nel mercato del lavoro
Il 15 febbraio 2013 è stato pubblicato in GU il d.lgs 16.01.2013 n.13 che definisce le norme generali e livelli essenziali delle prestazioni per l’individuazione e validazione degli apprendimenti comunque acquisiti dalla persona (non formali e informali), nonché gli standard di servizio del Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Riportiamo breve abstract.
Capo I Art. 1. 1. La Repubblica, nell'ambito delle politiche pubbliche di istruzione, formazione, lavoro, competitività, cittadinanza attiva e del welfare, promuove l'apprendimento permanente quale diritto della persona e assicura a tutti pari opportunità di riconoscimento e valorizzazione delle competenze comunque acquisite in accordo con le attitudini e le scelte individuali e in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale. 1.2. Omissis..
Art. 2. 1… si intende per: a) «apprendimento permanente»: qualsiasi attività intrapresa dalla persona in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze, in una prospettiva di crescita personale, civica, sociale e occupazionale; b) «apprendimento formale»: apprendimento che si attua nel sistema di istruzione e formazione e nelle università e istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, e che si conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti anche in apprendistato, o di una certificazione riconosciuta, nel rispetto della legislazione vigente in materia di ordinamenti scolastici e universitari; c) «apprendimento non formale»: apprendimento caratterizzato da scelta intenzionale della persona, che si realizza al di fuori dei sistemi indicati alla lettera b), in ogni organismo che persegua scopi educativi e formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese; d) «apprendimento informale»: apprendimento che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana e nelle interazioni che in essa hanno luogo, nell'ambito del contesto di lavoro, familiare e del tempo libero; e) «competenza»: comprovata capacità di usare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale;….
Art. 3. Sistema nazionale di certificazione delle competenze. Omissis..
Capo II. Art. 4. Livelli essenziali delle prestazioni e standard minimi di servizio. Art. 5. Standard minimi di processo.
Art. 6. Standard minimi di attestazione. Art. 7. Standard minimi di sistema. Omissis..
Capo III. Art.8. Repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali. 1. In conformità agli impegni assunti dall'Italia a livello comunitario, allo scopo di garantire la mobilità della persona e favorire l'incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, la trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni, nonché l'ampia spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale ed europeo, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, e' istituito il repertorio nazionale dei titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali… 3. Il repertorio nazionale e' costituito da tutti i repertori dei titoli di istruzione e formazione… pubblicamente riconosciuti e rispondenti a standard minimi: a) identificazione ente pubblico titolare; b) identificazione delle qualificazioni e relative competenze che compongono il repertorio; c) referenziazione delle qualificazioni…
Capo IV. Art. 9. 1. Il sistema nazionale di certificazione delle competenze e' oggetto di monitoraggio e valutazione, anche in un'ottica di miglioramento costante, da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca e delle amministrazioni pubbliche, centrali, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano in qualità di enti pubblici titolari ai sensi del presente decreto legislativo, che possono avvalersi per le relative azioni, della collaborazione dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL), dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI), dell'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) e dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) e dell'Unione nazionale delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura. 9.2. Omissis.. Capo V Disposizioni finali. Omissis..
° Seminario nazionale sulla storia degli Esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia
Si terrà dal 14 a 16 marzo 2013, a Trieste, Museo “Revoltella”, Via Diaz, 27 Trieste.
In continuità con gli anni scolastici precedenti, per l’anno scolastico in corso, si lavorerà a individuare proposte operative perché le istituzioni scolastiche favoriscano la conoscenza delle vicende del confine orientale italiano e dell’esodo dai territori istriani, fiumani e dalmati. Nel sito istituzionale del MIUR si leggono le istruzioni organizzative per gli uffici territoriali e per le scuole che vogliano partecipare 8registrandosi entro il 6 marzo su: www.confine-orientale.it. Vi sono pubblicate, altresì, in allegato: - il Programma del seminario 2013; - la Scheda di partecipazione; - l’Elenco delle Associazioni degli Esuli, e i relativi siti web.
° Trasferimenti e utilizzazioni. Si attende l’ordinanza
L’intesa tra i sindacati “rappresentativi” e il Ministero è stata definita il 6 dicembre 2012, e da allora è sulle scrivanie della Funzione Pubblica.
Poiché il testo dell’intesa intervenuta ricalca sostanzialmente quello adottato per le operazioni di mobilità degli ultimi anni scolastici, non si capisce – scrivono da Tuttoscuola - che cosa la burocrazia ci cerchi dentro di tanto complesso da richiedere decine di giorni si studio: “C’eravamo illusi a settembre scorso che questa volta la preparazione del prossimo anno scolastico fosse partita con il piede giusto. Invece…”. (Fonte: Tuttoscuola - n.575 del 25 febbraio 2013)