° Concorso a cattedra: Oggi si recupera la prova per la Scuola Primaria e per la A033
Grande attesa per l’esito degli scritti. Spetterà alle singole commissioni adottare, in applicazione dei criteri indicati dal Miur (“pertinenza”, “correttezza linguistica”, “completezza”, “originalità”, “competenza disciplinare dell’argomento”) le griglie per la correzione delle prove; la correzione potrebbe richiedere alcuni mesi, anche fino a Maggio. La risposta che i candidati avranno dato ad ogni quesito sarà valutata con punteggio da 1 a 10; per essere ammessi all’orale sarà sufficiente riportare 28/40 nella prova a 4 quesiti, e 21/30 in quella a 3 quesiti.
° Fino all’ultimo si mostrano di coccio: Una coerenza degna di miglior causa
Il presidente Monti sarebbe in procinto di firmare, in extremis, su proposta di Patroni Griffi e Grilli, provvedimenti che tornano a penalizzare i lavoratori della Scuola.
Più volte abbiamo evidenziato il malanimo dei ministri di questo governo verso i pubblici dipendenti. Per i pubblici dipendenti, i finanziamenti li hanno sempre lesinato; ora escluderebbero aumenti nel prossimo contratto, e tornerebbero a bloccare gli scatti di carriera. Su ItaliaOggi (26/02/2013 -Statali a digiuno fino al 2014), Alessandra Ricciardi scrive che col decreto che Monti firmerà prima di lasciare il governo, gli statali non avranno alcun aumento fino al 2014. “Vista la situazione del bilancio dello stato, non ci sarebbero le condizioni per far fronte a un aumento di stipendio in sede di rinnovo contrattuale per i 3 milioni di dipendenti pubblici. Il decreto che sarà nei prossimi giorni alla firma del premier Mario Monti… Il provvedimento, che ItaliaOggi ha letto, recita che «non si dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche cosi come individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni». Nel novero del blocco contrattuale ricade dunque la scuola, che con il suo milione di lavoratori è il settore più corposo dell'intero pubblico impiego. La proroga comporta anche per il 2013 il blocco degli scatti di anzianità di docenti, ausiliari e amministrativi, che per gli anni passati sono stati recuperati in sede negoziale tra governo e sindacati. «Per il medesimo personale non si dà luogo, senza possibilità di recupero, al riconoscimento degli incrementi contrattuali eventualmente previsti a decorrere dal 2011»”.
Sempre su ItaliaOggi del 26/02/2013, Carlo Forte torna a trattare il tema della reiterazione, oltre i 3 anni, dei contratti a termine (“Niente tetti per il prof precario”)
“La scuola resterà fuori dall'accordo quadro sui contratti a tempo determinato per il quale si sta trattando all'Aran in questi giorni. E dunque, anche dall'applicazione della riforma Fornero…. L'effetto più evidente della decisione è quello della esclusione della scuola dall'applicazione delle disposizioni contenute nella legge 92/12, che regolano la reiterazione dei contratti a termine. Esclusione che si spiega sulla base di due considerazioni. Entrambe suggerite dalla giurisprudenza di legittimità. La prima è che la normativa scolastica ha carattere di specialità. E ciò la rende impermeabile alla prescrizioni contenute nella normativa generale…. La seconda è che la Corte di cassazione (10127/2012) ha stabilito che la reiterazione dei contratti nella scuola non viola la normativa europea. Perché è legata ad esigenze temporanee di sostituzione dei dipendenti assenti o comunque non in servizio…. Resta il fatto, però, che queste argomentazioni valgono per le supplenze disposte in organico di fatto. E cioè per quelle che non vanno oltre il 30 giugno e che vengono disposte su cattedre e posti non vacanti (fatte salve quelle che vengono fuori dopo la chiusura dell'organico di diritto). Ma incontrano il limite delle supplenze annuali. Che vengono disposte su cattedre e posti vacanti, che potrebbero essere coperti con immissioni in ruolo. Dunque, non per fare fronte ad esigenze temporanee o di sostituzione. Per queste ultime, quindi, la partita resta aperta. …. Vi è anche una questione pregiudiziale sollevata dal Tribunale di Napoli davanti alla Corte di giustizia europea (ordinanza 02.01.2013)…Nonostante la posizione assunta dalla Cassazione, non sono pochi i giudici di merito che continuano ad accogliere i ricorsi dei precari ultratriennalisti.”.
La sentenza più clamorosa è quella che, a Trapani, ha visto soccombere il MIUR, condannato a risarcire un insegnante precario di educazione fisica per la “mancata stabilizzazione”: 150.385 euro netti, più accessori e interessi (scatti e mensilità estive per gli anni pregressi 2005-2011, e per gli anni futuri fino all’età pensionabile, con un’addizionale del 10% in via equitativa per i possibili mancati contratti). Il MIUR, ha sentenziato il giudice, ha tenuto un “comportamento illecito”… e, diciamo noi, dannoso per le casse dello Stato considerato il danno che l’erario soffre per le sentenze favorevoli ai precari (molti assistiti dall’ANIEF) che hanno fatto ricorso in anni recenti. Rimarchiamo, allora, la validità della nostra strategia sindacale: il convincimento secondo cui contro una classe politica così di coccio, la contrattazione è esercizio accademico; occorre farli picconare dalla magistratura amministrativa e del lavoro. Comunque, il presidente Marcello Pacifico chiarisce: il prossimo governo assuma con urgenza gli 80mila docenti e Ata, oggi a tempo determinato su posti vacanti. Altrimenti, i rimborsi imposti dai tribunali (o dalla Corte di Lussemburgo) costeranno alle casse dello Stato centinaia di milioni di euro”.