° Attendendo l’esito degli scritti del concorso a cattedre, i candidati preparano l’orale
Spetta alle singole commissioni adottare le griglie per la correzione delle prove, in applicazione dei criteri indicati dal Miur(“pertinenza”, “correttezza linguistica”, “completezza”, “originalità”, “competenza disciplinare dell’argomento”). I candidati che avranno riportato 28/40 nella prova a 4 domande, oppure 21/30 in quella a 3 domande saranno ammessi all’orale; dovranno dimostrare padronanza delle discipline di insegnamento e capacità di programmarne ed esporne i contenuti.
La prova orale sarà così articolata: lezione simulata (durata di 30 minuti) su traccia estratta 24 ore prima; colloquio del candidato con la commissione esaminatrice, ancora sui contenuti disciplinari ma anche sui criterididattici e metodologici adottati per la lezione. Dei candidati a posti della scuola primaria si accerterà, anche, la conoscenza di lingua inglese. Per l’ambito disciplinare 5 (Inglese e Francese), la prova orale si svolge interamente nella lingua straniera. La commissione assegna alla prova un punteggio massimo di 40 puntied è superata dai candidati che conseguono un punteggio non inferiore a 28 punti”. Il Ministroha dichiarato: “La prova orale ha per oggetto le discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso, e valuta la padronanza delle medesime da parte del candidato, la capacità di progettazione didattica, anche con riferimento alle Tic e agli studenti con bisogni speciali". Come prova concorsuale del concorso a cattedre, la lezione è un remake. L’ho vissuta di persona e ne conservo il ricordo: Primo pomeriggio. Una scuola in via M.Colonna 21/A, Roma (i concorsi a cattedre si facevano lì, per i candidati di tutta Italia). Mi ritrovo con un gruppetto di candidati, e mi sento tranquillo, come sempre nelle faccende del genere. Il foglio di convocazione: “Ministero della Pubblica istruzione - prot. 77 – 10 gennaio 1978. Oggetto: Prova orale concorso a cattedre indetto con D.M. 5.5.1973. La S.V., avendo riportato nella prova scritta la votazione…. è stata ammessa alle prove orali…. Dovrà presentarsi, per il sorteggio della lezione, il giorno 6 febbraio 1978, ore 15, nei locali dell’Istituto.…”. Ad intervalli, uscendo da una aula, un commissario chiama, in ordine alfabetico, il candidato che deve sorteggiare l’argomento della lezione; il prossimo sarò io. Vedo aprire la porta e sento il mio cognome. Normalissimo, e però…. Inopinatamente è come se fossi preso alla sprovvista: avverto una fitta, come se una spada trapassasse il colon. Pochi passi, inclinato sul fianco, e varco la porta. Il sorteggio va bene: pesco “Galileo Galilei”. E’ l’argomento che avrei scelto se mifosse stato consentito (avevo appena letto ilfamoso saggio di L. Geymonat). Nella memoria ho anche la delusione del giorno successivo:tra i banchi, al posto degli alunni, siede la commissione concorsuale, e ad essa espongola lezione: contenuti corretti, didatticamente appropriati, tuttavia sento il disagio di simulare rivolgendomi alla finta classe; sento chel’argomentazione non è quella che sarebbe fluita dinanzi a veri studenti, non la sequenza dei concetti e dei riferimenti, non il lessico, non la postura autorevole. Né l’uditorio sa fungere da sponda come fanno gli alunni; per di più, un commissario, non adatto o poco disposto a calarsi nel finto ruolo, mi interrompe interloquendo con correzioni e integrazioni.Molto meglio sarebbe se la lezione, i candidati al concorso, la facessero a studenti (com’è durante il tirocinio diretto, nei corsi abilitanti) ese, nelle classi, i commissari stessero defilatiad ascoltare. Detto ciò, immaginiamo che cosale commissioni possono verificare all’orale.Osservando come il candidato tiene la lezione, i commissari possono ricavare, ad esempio (a parte le valutazione sulla preparazioneculturale e disciplinare del candidato): - se il candidato ha organizzato la lezione in modo che i contenuti proposti si leghino alle conoscenze pregresse degli alunni e ai loro interessi; - se ha un eloquio efficace, proprietà lessicale specifica della materia; - se percepisce eventuali difficoltà che si presentinonella comunicazione bidirezionale, e rimediarecuperando i passaggi concettuali tralasciati; -se ha competenza nell’uso delle tecnologie applicate alla didattica, e si avvaleproficuamente del corredo didattico disciplinare; - se conduce la lezione in modointerattivo suscitando quesiti, richieste di integrazioni e chiarimenti, e se sa avvaloraregli argomenti con riferimenti pertinenti.Terminata la lezione, discutendo con il candidato, i commissari possono attingere elementi per valutare se abbia intesofinalizzare la lezione a obiettivi disciplinaripertinenti (scelti con riferimento anche alle Indicazioni nazionali), e se ne sappia valutare i tempi didattici opportuni in funzione della maggiore o minore importanza degli obiettivi che gli attribuisce. Dalla discussione, la commissione potrà rendersi conto di quali orientamenti pedagogici e didattici il candidatoprenda a modello, e se ha conoscenza adeguata della normativa scolastica.