° Il numero dei docenti e degli Ata pensionandi
Dati drammatici se si pensa ai docenti abilitati iscritti (160mila) nelle Graduatorie a esaurimento, e alle graduatorie del concorso a cattedre che è in via di conclusione.
E’ un numero provvisorio (può diminuire perché le domande di cessazione dal servizio sono all’esame del Ministero): con il prossimo primo settembre, a casa rimarranno soltanto 10mila insegnanti circa (nello scorso settembre erano stati più del doppio); quasi un pensionamento su tre si avrà nella scuola secondaria di secondo grado. Se negli anni a venire il trend del turn over fosse ancora questo , occorrerebbero quattro lustri per assorbire il precariato. Per quanto riguarda il personale Ata, lo scorso anno erano andati in pensione in 5.336; adesso saranno 3.300 circa (per due terzi, saranno collaboratori scolastici).
° Per pagare le nomine di Sostegno “in deroga”, l’Esecutivo non aggiunge un euro
Costretto ad attuare il diritto degli alunni disabili gravi, il Governo continua ad attinge al Fondo per il merito e non alla fiscalità generale.
Il diritto all’istruzione degli alunni disabili gravi lo ha tutelato la Suprema Corte, nel febbraio del 2010, rigettato come incostituzionale la norma secondo cui non è consentito nominare insegnanti di sostegno a tempo determinato in deroga al limite massimo dell’organico nazionale stabilito dal governo; in atto, il numero è di 63.348 posti in organico di diritto, come nello scorso a.s. Gli sforamenti a questo numero (che si sono prodotti, e ancora si produrranno, a seguito di sentenze della magistratura amministrativa favorevoli alle famiglie degli alunni disabili) hanno comportato nomine in organico di diritto che sono state finanziate, e dovranno esserlo nel prossimo a.s., attingendo a quanto accantonato nel c.d. Fondo per il merito, finanziato con una percentuale dei risparmi prodotti dalla riduzione degli organici disposta dal tandem Tremonti-Gelmini. (Fonte: Antimo Di Geronimo – ItaliaOggi – 02.04.2013)
° Sud chiama Nord. Ma la distanza nella qualità della vita aumenta
LaRepubblica.it ha applicato i dati ISTAT del Rapporto sul “Benessere equo e sostenibile”, e ne ha tratto, con riferimento al sistema Scuola, la ennesima conferma.
La “questione meridionale” è una tra le più disgraziate vicende della storia italiana; la produzione, da fine Ottocento ad oggi, dei “meridionalisti” fotografa un’inerzia impotente. E ciò vale anche per la qualità del sistema di istruzione e formazione. E’ un parametro che l’ISTAT ha assunto tra le 12 dimensioni (Salute, Istruzione e formazione, Lavoro, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi) adottate per il Rapporto BES. Avvalendosi degli indicatori relativi all'istruzione messi a disposizione dall'Istat, la Repubblica ha condotto un proprio studio che mette a confronto i diversi sistemi educativi, nello Stivale. In fondo alla classifica: La Sicilia: “Se la Sicilia racimola appena 26 punti significa che in quasi tutte e 10 le graduatorie si piazza all'ultimo, al penultimo o al terzultimo posto”. In testa alla classifica: Trento e Bolzano: “Il quadro che esce dal Rapporto Bes 2013, almeno per quanto riguarda l'istruzione, riporta indietro l'Italia di oltre un secolo. Quando la maggior parte della popolazione italiana viveva in situazione di estrema deprivazione e, con la necessità quotidiana di trovare un modo per sopravvivere, studiare era percepito come una perdita di tempo”. (Fonte: Salvo Intravaia - 02/04/2013)
° Entro il 24 aprile, le graduatorie interne d’istituto dei docenti
Lucio Ficara ricapitola le situazioni particolari che comportano il diritto all’esclusione
- docenti non vedenti e docenti emodializzati;
- docenti disabili di cui all'art. 21, della legge n. 104/92, richiamato dall'art. 601 del D.L.vo n. 297/94, con un grado di invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni iscritte alle categorie prima, seconda e terza della tabella "A" annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648;
- docenti che hanno bisogno, per gravi patologie, di particolari cure a carattere continuativo, espletabili nel centro specializzato che si trova nel comune dove è ubicata la scuola;
- docente con handicap grave (di cui al comma 6, dell'art. 33 della legge n. 104/92);
- docenti che assistono il coniuge o il figlio in particolari condizioni;
- docenti che, come referente unico, assistono il genitore in particolari condizioni;
- docenti che assistono, come referente unico, il fratello (o sorella) convivente con l’interessato. (Fonte:latecnicadellascuola.com - 01/04/2013)