Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì, 11 aprile 2013

° Benefici contrattuali maturati nel 2011 dal personale della Scuola
Con Nota dello scorso 5 aprile, il Tesoro ha disposto che siano pagati da maggio, e che, a copertura, si provveda a un'emissione straordinaria di titoli dello Stato
Si allenta, così, limitatamente all’annualità 2011, la stretta decretata con il d.l. n.78/2010; è riconosciuta per tutti ai fini giuridici, e per i circa 180mila che hanno maturato il passaggio di scalone si dispone la corresponsione sia dell’incremento retributivo (mediamente 100 euro al mese) sia degli arretrati 2012. Attendiamo, adesso, il riconoscimento dei diritti contrattuali Maturati nel 2012; dopo di che dovremo attrezzarci a contrastare il prossimo blocco.

° 11.871.214 euro alle Sezioni Primavera, il servizio educativo per i piccolissimi
Il Decreto Direttore Generale 3 aprile 2013, n. 1750 assegna (in ritardo) i fondi

Stabilendo di assegnare la stessa cifra anche per il 2014 e per il 2015, il decreto previene la eventualità del ripetersi delle inammissibili incertezze che hanno gravato sul funzionamento di un servizio, a favore dei piccolissimi (età 24-36 mesi), sperimentato con buoni risultati nella forma di aggregazione alle scuole dell’infanzia. Si attende, adesso, che anche il Dipartimento per le politiche della famiglia e il Ministero del lavoro eroghino, le somme dovute per la quota di competenza, in base agli accordi (2010) in seno alla Conferenza Unificata Stato-Regioni. Questa è la ripartizione, come da tabella allegata al decreto n.1750, del finanziamento MIUR assegnato agli UU.SS.RR. per l’anno scolastico 2012/2013 (esercizio finanziario 2013): Abruzzo 290.845; Basilicata 121.086; Calabria 613.742; Campania 1.758.127; EmiliaRomagna 833 .359; Friuli V. G. 150.765; Lazio 787.062; Liguria 423 .802; Lombardia 1.660.783; Marche 216.056; Molise 132.957; Piemonte 633.923; Puglia 1.200.180; Sardegna 707.524; Sicilia 941.387; Toscana 452.293; Umbria 261.167; Veneto 686.156.

° Il sito web del MIUR si arricchisce della sezione denominata “Parlo la tua lingua”
Per agevolare la piena integrazione degli alunni di lingua madre non italiana, hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dg-personale-scolastico offre alle scuole una raccolta di modelli per la comunicazione alla famiglie.
L'iniziativa è nata con l'intento di supportare le istituzioni scolastiche nella comunicazione istituzionale Scuola-Famiglia e di agevolare la piena scolarizzazione degli alunni di madre lingua non italiana. Sono disponibili di 36 modelli di comunicazione in: Italiano, Italiano-Albanese, Italiano-Francese, Italiano-Portoghese, Italiano-Rumeno, Italiano-Spagnolo. In futuro sarà possibile implementare la raccolta dei modelli anche in altri formati bilingue. I Referenti di Progetto sono a disposizione per la creazione di nuovi modelli e di link a siti utili, alle Istituzioni scolastiche, per la comunicazione interculturale.

° Il digitale nelle scuole italiane
Lavagne interattive ed ebook nelle scuole: ci precedono 31 Paesi sui 34 dell’OCSE

Nella scuola primaria, abbiamo un computer a disposizione per ogni 15 studenti; nella scuola secondaria di primo grado, uno ogni undici; nella scuola secondaria di secondo, uno ogni otto.
Il Ministro Profumo – che si è molto speso per la scuola 2.0 – rilancia: a settembre, altre 4.200 nuove Lim arriveranno nelle scuole, e si avranno 3mila classi 2.0 (in atto sono 416). Dall’anno scolastico 2014/15, in tutte le scuole saranno adotti testi scolastici digitali o in versione mista.
(Fonte: Valentina Santarpia – corrieredellasera.it – 10 aprile 2013)

° L’impiego pubblico, dopo il tornado “tremonti-Gelmini-Monti”
Dati negativi, nel rapporto semestrale ARAN sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti

L'Italia è sotto la media Ocse per numero di occupati nella pubblica amministrazione; e non si ha ancora la falcidiata conseguente alla Riforma Fornero dei pensionamenti. Il Tesoro risparmia anche per la consistenza, in valore reale, degli stipendi (sono tornati al livello del 1979). Il trend è confermato: “Ci attendono nuovi tagli da 135,6 miliardi di euro sui beni e i servizi, 122,1 miliardi di retribuzioni nel pubblico, e un altro 5,2% a scuola e università che dal 2009 hanno già perso quasi 10 miliardi di euro. Sono previsti tagli del 33,1% alla spesa sanitaria, oltre a un'altra sforbiciata del 24,1% agli enti locali, già taglieggiati dal patto di stabilità interno”. (Fonte: Roberto Ciccarelli – il Manifesto – 10 aprile 2013)