Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì, 7 maggio 2013

 ° Formazione “in ingresso” del personale docente e educativo

In applicazione della C.M. 3768 del 16 aprile 2013, ieri hanno avuto inizio leattività formative, obbligatorie ai sensi dell’art.68 vigente CCN Comparto Scuola, destinate ai neoassunti e a coloro che non hanno ancora effettuato la formazione in ingresso.

L’organizzazione dei corsi è sostanzialmenteuguale da alcuni anni, da quando la C.M.n.2360 del 23 febbraio 2009 disegnò il modello“integrato”: momenti di formazione on line e incontri in presenza (questi organizzati dagliUU.SS.RR.); in passato, per i neoassunti si tenevano corsi in presenza, non residenziali.Dalla circolare n.3768, riportiamo alcune indicazioni operative:

Complessivamente le attività formative prevedono non meno di 50 ore (25 in presenza e 25 a distanza), coordinate da un tutor-facilitatore d’apprendimento. Ogni incontro in presenza sarà, in via ordinaria, organizzato in classi con non più di 35 docenti in formazione provenienti dai due cicli scolastici, purchègravitanti nello stesso ambito territoriale. … Il coordinamento e la direzione di ciascun corso è affidata a un D.S., che ha compiti amministrativo-gestionali e la responsabilità dell’attestazione finale delle ore di formazione…La conduzione dei gruppi di docenti in formazione potrà essere affidata a insegnanti o dirigenti scolastici individuati prioritariamente tra coloro già coinvolti in esperienze pregresse di formazione secondo il modello e-learning integrato... Una quota parte del monte orario complessivo (5 ore in presenza e 5 ore a distanza) è destinata ad offrire un momento formativo di base, omogeneo nei contenuti e nella modalità di realizzazione, mirato a diffondere le conoscenze essenziali sul contesto dell'autonomia, sulle innovazioni ordinamentaliin atto e su approfondimenti generali circa le competenze metodologiche e didattiche relative al segmento scolastico di riferimento.

 

° Si prospettano stretti i margini di spesa per la ministro Carrozza

I provvedimenti del governo Monti produrranno, a breve, altricondizionamenti sulla Scuola che, oltre tutto, soffre anche sul versante dei servizi comunali. Il presidente Letta, comunque, esclude tagli ulteriori a Cultura e Scuola

Se dobbiamo attenerci al Documento di Economie e Finanza (DEF) per il 2013, i margini di spesa sono stretti, e lo saranno sempre più (è programmato un 3,6% del PIL per l’anno finanziario 2015), fino ad assestarsi intorno al 3,3,% del PIL (mentre invece nel 2010 la percentuale era del 4%). I risparmi scaturiscono dal taglio del personale (lavoro grosso del muscoloso tandem Tremonti-Gelmini) ma anche dalla piccola manutenzione degli stipendi degli statali. Questo è, nella sua dura perentorietà, il trend programmato di spesa; a modificarlo occorrerebbe la drastica volontà politica di dotare il MIUR di finanziamenti freschi dirottandoli da altri settori di spesa. Il Presidente del Consiglio ha dichiarato che si dimetterà, se costretto a effettuare tagli alle spese per Cultura e Scuola.Anche il ministro Carrozza si dice fiduciosacirca la disponibilità di Letta (conterraneo e amico di antica data”), e prospetta interventi di spesa per i ricercatori e per i precari della Scuola: « Quello dei precari è un problema enorme. Per anni hanno tenuto sulle loro spalle la scuola senza avere alcuna certezza sul proprio futuro. Ora non possiamo abbandonarli, abbiamo un dovere morale verso di loro ma è chiaro che deve essersi un bilanciamento anche per i giovani”. (Il Mattino, 6 maggio 2013). Dicevamo dei contratti nel pubblico impiego, fermi dal 2010, e che resteranno fermi ancora l’anno prossimo, a meno che l’attuale governo vada al rinnovo per gli oltre 3 milioni di pubblici dipendenti che negli ultimi 4 anni hanno visto cadere del 7% il valore reale delle retribuzioni. Taglia, taglia,inevitabilmente si sono prodotti strappi nel tessuto sociale. La cronaca recente racconta che perfino il servizio scuolabus comunale è a corto di finanziamenti in diversi comuni e chealcuni alunni non sono fatti salire a bordoperché le famiglie non sono in regola con il pagamento; nell’elenco dei comuni, citati a vario titolo da Corrado Zunino ("Resta a piedi chi non paga", scoppia la lotta di classe per gli scuolabus italiani”, larepubblica.it – 24.04.2013), anche alcuni del centro nord che fino a qualche anno addietro eraeconomicamente florido.

 

° Alla Luiss Guido Carli, convegno: "Radici e prospettive di un'economia attenta al sociale. Un nuovo rapporto tra uomo ed economia"

Si terrà il prossimo 9 maggio 2013, dalleore 9.00, in Via Pola, 12, a Roma

Le crescenti disuguaglianze sociali, l'impossibilità di accesso a beni anche essenziali di una fascia sempre più ampia di popolazione, la crisi economica, i cambiamenti climatici e i danni ambientali, impongono un ripensamento della produzione che tenga conto anche delle fasce più deboli della società.                                  (Fonte: http://www.infohandicap.org– 2 maggio 2013)