Scuola: Aggiornamenti in progress - lunedì, 27 maggio 2013

° Perché i test INVALSI possono godere di buona stampa
Passata l’onda di maggio, ribadiamo la nostra opinione a fronte di giudizi tranchant

Leggiamo: “Dal 2007 anno di introduzione dei test nazionali, cosa normale nella maggior parte dei Paesi europei, ogni anno arrivano puntuali le polemiche: una parte della scuola non ha mai digerito la novità. Con il passare del tempo, però, i test hanno guadagnato fiducia dimostrando che non vince il nozionismo, bensì il «saper pensare»”. (Gubbini, larepubblica.it - 24/05/2013). E rifiutiamo la semplificazione secondo cui da una parte ci sarebbero i genitori (favorevoli ai test) e dall’altra gli insegnanti (timorosi). Per stabilire ciò, bisogna essere addentro alla questione e bisognerebbe disporre di una rilevazione statistica adeguata. Come spiegare, allora, la vulgata secondo cui le scuole temono sistemi esterni di valutazione ? Doverosamente, riconosciamo che una ragione dell’equivoco sta nella scarsa propositività del personale scolastico, in tema di Sistema nazionale di valutazione. Ribadiamo, allora, la nostra posizione, più volte esplicitata in questa rubrica di Aggiornamento. Al MIUR tocca definire i curricoli e stabilire gli OSA, all’INVALSI tocca predisporre i modelli delle prove nazionali (funzionali alle finalità statistiche nazionali e comparative internazionali), e alle singole scuole tocca dare contenuto ai modelli INVALSI predisponendo le prove per i propri alunni in riferimento ai curricoli nazionali e al piano dell’offerta formativa autonomamente programmato dal Collegio dei docenti. Ciò perché, ribaltando il non peregrino pericolo del “teaching for test“, occorre confinare l’attività dell’INVALSI all’ambito tecnico, strumentale all’offerta formativa delle scuole. Com’è impostata adesso la questione, è il viceversa (all’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado, la prova INVALSI incide per un sesto sul voto finale complessivo). Sii legga quanto stabilito nel Regolamento dell’autonomia scolastica (D.P.R. 275/1999) circa:
- Identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche (art.3); - Autonomia didattica (art.4); - Progettazione formativa e ricerca valutativa (art.6); - Definizione dei curricoli (art. 8 II comma); - Iniziative finalizzate all'innovazione (art. 11); - Ricerca metodologica (art.13). Coloro che non credono nell’autonoma scolastica lo dicano senza ipocrisie e propongano la controriforma dell’art.117 Cost.: come novellato dalla L. n.3/2001 (“Sono materie di legislazione concorrente… istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche…”) l’articolo comporta il riconoscimento delle scuole come soggetti di rango costituzionale. Altro che INVALSI. Giù le mani dalla didattica ! Se ci sono le risorse finanziarie per l’INVALSI, il MIUR trovi anche quelle per dare, finalmente, attuazione all’autonomia di “ricerca” nelle Scuole.

° Da domani, a Roma il FORUM PA 2013 - Scuola Digitale
Al Palazzo dei Congressi, la 24^ edizione di FORUM PA: Expo sull'innovazione e modernizzazione del sistema pubblico italiano; si concluderà il 30 maggio 2013

Il Miur sarà presente alla manifestazione con un proprio spazio espositivo. Sarà presentato ResearchItaly, il nuovo portale della ricerca italiana ed URPSOCIAL un progetto, a cura della Direzione Generale per lo studente, l'Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione, risultato tra i 10 migliori contributi del Call "10x10 Dieci storie di qualità 2013". Il 30 maggio 2013 dalle ore 9.30 alle ore 11.30 al Palazzo dei Congressi, piazza Kennedy -1, la Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi presenterà le azioni e gli attori del Piano Nazionale Scuola Digitale, sviluppato in questi anni dal MIUR con l'ambizioso obiettivo di modificare la didattica, gli spazi e la struttura organizzativa delle scuole. L'ingresso alla manifestazione è gratuito; chi desidera partecipare ai convegni posso accreditarsi accedendo a: http://profilo.forumpa.it/forumpanet/m.php?a=accredito

° Borse Internazionali di Ricerca (NZIDRS) offerte dal Governo della Nuova Zelanda
Candidature a.a. 2013 per i dottorati internazionali, entro il 15 luglio 2013

Per candidarsi è necessario possedere una laurea di secondo livello (ovvero laurea specialistica o magistrale), un'ottima conoscenza della lingua inglese, con certificato di English Proficiency IELTS o TOEFL o il Cambridge Certificate (CAE), (CPE). I destinatari sono selezionati sulla base del merito accademico. Le borse, una decina, coprono la retta universitaria a tempo pieno e hanno durata di 3 anni. Sono previste una rendita mensile, un fondo per le spese di viaggio e un'assicurazione sanitaria. Le domande dovranno essere inoltrate alle autorità competenti. Per il bando New Zealand International Doctoral Research Scholarships: Educazione Nuova Zelanda Borse Studio Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - http://nzeducated.com/int/en/why.
(Fonte: www.ialweb.it/int_ticker_formaz.asp?RecordID=8735)