° La ministro Carrozza ipotizza un piano triennale (2014/2017) di assunzioni
Ma occorre intendersi sui numeri: il numero che copre il turn over va raddoppiato annualmente stipulando, nel triennio, contratti a t.i. su tutti i posti vacanti disponibili. Per l’a.s.2013/14 i numeri restano quelli del piano triennale 2011/2013.
La ministro ha esposto alla VII Commissione Cultura numeri che l’ANIEF giudica sottostimati: “… E’ opportuno varare un nuovo piano triennale di assunzioni per il 2014/17, periodo per il quale è previsto un turn-over complessivo di 44.000 unità”. Se l’intenzione è questa, non ci siamo; non vediamo novità rispetto alla Gelmini e a Profumo, anche perché in questo numero il Ministro include i posti da assegnare attingendo alle graduatorie dei concorsi. “Si procederà garantendo il giusto equilibrio tra assorbimento del personaleprecario e concorso pubblico”. ANIEF apprezza invece pienamente che la Carrozza intenda lavorare su due problemi scabrosi: “a) la revisione delle norme che prevedono l’inquadramento dei docenti inidonei nei profili di assistente amministrativo e tecnico; b) una normativa integrativa della riforma pensionistica che consenta una deroga, in considerazione della specialità del comparto scuola, al fine di permettere al personale scolastico che avesse maturato i requisiti previgenti nell’anno scolastico 2011/2012 di andare in pensione nell’anno scolastico successivo secondo la precedente normativa”.Il primo problema va risolto subito, e cancellato perfino dalla memoria, come una parentesi vergognosa. Sul secondo occorre che anche Saccomanni intenda lavorarci:
Il governo dovrebbe continuare ad applicare i requisiti previsti dalla normativa antecedente alla manovra Fornero, ai circa 3000 lavoratori della scuola che hanno maturato gli stessi requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012 (31 agosto 2012, e non 31 dicembre 2011).Pasquale Almirante (La tecnica della scuola) dà notizia (7 giugno 2013) che la Commissione Lavoro ha all’esame una proposta PD di modifica (analoga richiesta è stata avanzata dalla responsabile Scuola PdL) in riferimento ai requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola, della LeggeFornero (che non ha tenuto conto del fatto che i lavoratori della scuola possono andare in pensione soltanto in data 1° settembre indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti. Dal Comitato “Quota 96” si fa notare che: “Una norma generale non può prevalere su una norma speciale – in base al principio Lex specialis derogat generali …. È singolare che il Comparto Scuola, che è sempre stato oggetto di una disciplina speciale in materia previdenziale, venga fatto rientrare nella disciplina generale …”. Roba da Fornero.
°Firma digitale remota del MIUR, disponibile per i DD.SS. e DD.SS.GG.AA.
La D.G.per gli studi, la statistica e i sistemi informativi comunica (05.06.2013) l’avvio di una specifica funzione SIDI riservata alle istituzioni scolastiche statali.
La firma sarà basata su certificati digitali qualificati, rilasciati dalla Certification AuthorityPostecom S.p.A. con la quale il MIUR ha stipulato una convenzione. La richiesta del certificato digitale potrà essere inoltrata attraverso il sistema IstanzeOnLine, e sottoscritta presso la propria segreteria scolastica senza doversi recare presso un ufficio postale; le modalità dell’inoltro si leggono nel sito ministeriale. Tutto il materiale informativo, comprensivo dei manuali utente, è pubblicato nell’area informativa SIDI accessibile, dalla home page, al percorso “Supporto ai Procedimenti Amministrativi – Firma digitale DS/DSGA”. Per problemi tecnici può essere contattato il numero verde 800 903 080.
° Le retribuzioni medie dei pubblici hanno perduto 1.200 euro, in un solo anno
Lo si legge nella Relazione annuale di Bankitalia. Tra il 2011 e il 2012, sono passate da 31.964 a 30.765, principalmente a regione del blocco deicontratti.
Il pubblico impiego è la mammella da cui sugge il Governo: tra il 2009 e il 2012 le retribuzioni reali dei dipendenti pubblici hanno perso quasi 2.000 euro all’anno (da 32.654 a 30.765 euro lordi reali) mediamente; altri risparmi sono venuti, all’erario, dal contingentamento delturn over nella pubblica amministrazione: finoal 2014, è possibile un nuovo assunto ogni cinque dipendenti che vanno in pensione Secondo la Banca d’Italia, se l’economia tirerà, ci metteremo 13 anni a rimettere in sesto il PIL e, comunque, non i posti di lavoro: erano 23 milioni e mezzo nel 2007, potranno essere altrettanti solo nel 2076. Il recupero del valore reale dei salari, Bankitalia lo vede così lontano che non è il caso di parlarne. A chi è in grado di vedere le cose, quest’ultimo dato indica che il modello consumistico dei Paesi occidentali è tramontato.
(Fonte: Mariolina Iossa - Corriere della sera – 09-062013)