Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì 18 giugno 2013

° La nuova tabella di corrispondenza tra punteggio e voto all’esame di Stato
Fa parte del D.M. 12 giugno 2013 n.449, “Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale per l'a.a. 2013-2014”, che sostituisce il decreto ministeriale del 24 aprile 2013, n. 334.

Il bonus, da 1 a 10 punti, verrà attribuito ai candidati che avranno ottenuto un voto all’esame di Stato almeno pari a 80/100, e non inferiore all’80esimo percentile della distribuzione dei voti della propria commissione d’esame nell’a.s. 2012/13 (e non più della propria scuola nell’a.s. precedente); i voti dell’esame di stato riferiti all’80esimo percentile di riferimento saranno pubblicati sul portale Universitaly del Ministero (www.universitaly.it) entro il 30 agosto 2013.
 

Voto dell’esame di stato non inferiore all’80 esimo percentile e pari a:
Punteggio
100 e lode
10 punti
99-100
9 punti
97-98
8 punti
95-96
7 punti
93-94
6 punti
91-92
5 punti
89-90
4 punti
86-87-88
3 punti
83-84-85
2 punti
80-81-82
1 punto

° La Ministro Carrozza intende affrontare la questione degli organici per il Sostegno
Riportiamo quanto, al riguardo, ha dichiarato alle commissioni riunite di Camera e Senato, lo scorso 6 giugno. Sui numeri occorre, tuttavia, che la ministro faccia una precisazione: intende, meritoriamente, stabilizzare l’organico fino a complessivi 90mila insegnanti (in atto il totale è di 63.348), non per ciò deve mettere in discussione il tetto attuale complessivo, che è di oltre 101 mila posti di sostegno; in sostanza, il aggiunta ai docenti stabilizzati, 11 mila precari continueranno con contratti a t.d. in deroga. Così delineata, la riconduzione in organico di diritto di 27.000 posti di sostegno costituirebbe l’ottima prima misura di stabilizzazione degli organici. Al personale di nuova assunzione, la ministro pensa di affidare, nei mesi estivi, la programmazione relativa ai BES. Anche su questa previsione occorre che la ministro faccia chiarezza, perché non saranno accettate difformità contrattuali.

“Azioni concrete e realmente incisive in questo senso nel breve periodo potranno riguardare la costituzione dell’organico dell’autonomia e dell’organico di rete, così come già previsto dalla legge (art. 50 del D.L. n. 5/2012)… Chiaramente il vero e proprio organico funzionale (strumento di flessibilità del quale il sistema scolastico non può più fare a meno per garantire un servizio efficiente) deve essere l’obiettivo cui tendere nel medio periodo. Il primo passo che può essere compiuto in tale senso nel breve periodo e che rappresenta una prima risposta in termini di più elevata efficienza del sistema, può concretizzarsi nella riconduzione in organico di diritto di 27.000 posti di sostegno, oggi (e da molti anni) regolarmente funzionanti in organico di fatto. Fino al 2006 l’organico dei posti di sostegno era fissato in 48.693 unità; con la finanziaria del 2007, si è provveduto ad un incremento di circa 15.000 posti. Attualmente a fronte di 63.348 posti in organico di diritto, risultano attivati 101.000 posti… Poiché, allo stato della normativa vigente il rapporto medio nazionale alunni/docente di sostegno si manterrà costante intorno al valore 1:2…., ben difficilmente… il numero dei docenti di sostegno realmente occorrente nella scuola italiana scenderà al di sotto delle 90.000 unità. Si conseguirebbe, in tal modo, con l’organico del sostegno quell’obiettivo già da molti anni raggiunto nell’organico delle classi, vale a dire la sostanziale equivalenza tra organico di diritto o organico reale. Al maggior onere di spesa (pagamento dello stipendio per i mesi estivi) si contrapporrebbe una indubbia crescita in termine di stabilità e programmazione, e non sarebbe poca cosa poter anche prevedere per il personale di nuova assunzione in ruolo una più attiva partecipazione, proprio nei mesi estivi, alle attività di programmazione per l’integrazione dei bambini con bisogni educativi speciali”. Rileviamo, con piacere, che finalmente un responsabile delle politiche di istruzione pubblica ha detto in modo esplicito che la stabilizzazione di personale fin qui destinatario costantemente di contratti a t.d. non crea all’erario soverchie difficoltà (si tratta di pagare i due mesi estivi, durante i quali non si svolge attività didattica).