Quali opportunità per il MIUR, dal d.l.n. 69/2013 (c.d. “Decreto legge del Fare”)
Riportiamo un passo della dichiarazione della ministro Carrozza alle Commissioni Cultura di Senato e Camera (27 giugno 2013). Attenzione maggiore per gli atenei.
“1) Il finanziamento straordinario di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2016, nell’ambito degli investimenti immobiliari INAIL (art. 18, comma 8): Proporrò che le risorse siano destinate prevalentemente alla messa in sicurezza degli edifici…. 2) Una serie di interventi diretti allo sviluppo del sistema paese mediante: - il rafforzamento della ricerca fondamentale nelle università e negli enti pubblici di ricerca; - la creazione e lo sviluppo di start-up innovative e spin-off universitari; - la valorizzazione dei progetti di social innovation per giovani al di sotto dei 30 anni orientati al mercato e alla soluzione di problematiche sociali; - lo sviluppo di capitale di rischio e crowdfunding; - il potenziamento del rapporto tra la ricerca pubblica e le imprese, attraverso l’incentivo alla partecipazione del mondo industriale al finanziamento dei corsi di dottorato e assegni di ricerca post-doc; - il potenziamento infrastrutturale delle università e degli enti pubblici di ricerca, in linea con programma Horizon 2020; - il sostegno agli investimenti in ricerca delle piccole e medie imprese….; - la valorizzazione di grandi progetti/programmi a medio-lungo termine di partenariato tra imprese e mondo pubblico della ricerca…; - l’incentivazione dei ricercatori che risultino vincitori di grant europei o di progetti a carico dei fondi PRIN o FIRB; - il sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese che partecipano a bandi europei di ricerca (art. 57) 3) l’incremento delle facoltà assunzionali delle Università e degli Enti di Ricerca per l’anno 2014, da 20% rispetto al numero e alla spesa corrispondente al personale cessato al 50% (art. 58); 4) Il finanziamento (5 Milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015) di “borse di mobilità”, da destinare a studenti che abbiano conseguito risultati scolastici eccellenti e che intendono iscriversi al primo anno di corsi universitari presso università site in regioni diverse da quelle di residenza (art. 59); 5) La semplificazione del sistema di finanziamento delle università e delle procedure di attribuzione delle risorse. A tal fine si sono unificati in unico fondo le risorse attualmente destinate al finanziamento ordinario delle università (FFO) alla programmazione triennale del sistema, ai dottorati, e agli assegni di ricerca; 6) la sottoposizione all’ANVUR della valutazione dei servizi amministrativi delle università e degli enti di ricerca al fine di semplificare, nel rispetto dei principi generali di cui al d.lgs. n.150/2009 e dei poteri di indirizzo della Civit, il sistema di valutazione attualmente in vigore (art. 60)”.
Quanti sono i lavoratori in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado
Gli incentivi alle assunzioni avvantaggiano chi ha un basso titolo di studio.
“I lavoratori con il diploma di scuola media, nel 2010 erano il 35,8% degli occupati in Italia, il 22% nell'Europa a 27, in Germania il 13,5%.... Il 37% degli occupati italiani classificati come «manager» aveva tutt'al più la scuola dell'obbligo, contro il 19% della media europea. In Germania…, i manager con livello di studi analogo arrivano al 7%. Nello stesso anno l'Italia era agli ultimi posti per la quota di laureati sia per gli adulti d'età 55-64 anni sia per i giovani di 25-34 anni (21% contro il 38%). … C'è poi l'arretratezza della pubblica amministrazione e il minore assorbimento di laureati dovuto al blocco delle assunzioni. Un quadro generale che forse avrebbe richiesto una maggiore attenzione, nella scelta degli interventi, per misure in grado di promuovere la valorizzazione del capitale umano e della conoscenza”.
(Fonte: Andrea Cammelli, intervistato da il Manifesto – 29/06/2013 -
Registrato, alla Corte dei Conti, il testo sui TFA “speciali”
Imminente la pubblicazione in G.U. Domani il MIUR lo renderà noto ai sindacati. Ai corsi sarebbero interessati 75 mila precari di vecchia generazione.
La Tecnica della Scuola anticipa che il testo sarebbe passato senza sostanziali novità rispetto all’originario, “uscito dalle commissioni parlamentari di competenza e poi da un editing finale compiuto dagli alti dirigenti del dicastero di viale Trastevere… non sarebbe stata introdotta l’estensione all’anno scolastico 2012/13 tra quelli utili ad arrivare ad almeno tre lunghe supplenze (di cui una sulla materia per la quale si chiede l’abilitazione): in questo caso, se si desse il via libera all'anno appena terminato, il numero dei partecipanti ai corsi potrebbe arrivare anche a 100mila unità”. (Fonte: latecnicadellascuola.it - 30/06/2013).
Per accedere ai Tfa speciali occorrono min. 540 giorni di servizio dall’a.s.1999/00 al 2011/12.