° Il Consiglio dei ministri ha deciso nuove nomine ai vertici del MIUR
Luciano Chiappetta, Marco Mancini e Sabrina Bono saranno Capi Dipartimento
Al Dipartimento per l'Istruzione andrà il dottor Luciano Chiappetta, in atto Direttore generale del Personale scolastico e già Provveditore agli Studi di Pavia; subentra alla dott.ssa Stellacci. Al Dipartimento per l'Università, l'AFAM e per la Ricerca è chiamato il Professor Marco Mancini, accademico dei Lincei, Rettore dell'Università di Viterbo e Presidente della Crui dal 2011. Nuova nomina anche al Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali: la Dottoressa Sabrina Bono, in atto Vice Capo di Gabinetto Vicario del Miur, già alto dirigente in diverse amministrazioni centrali dello Stato, subentra al dott. Biondi.
° Epidemie metaforiche
TuttoscuolaNews (n.595 del 15 luglio) usa opportunamente il termine “epidemia”, con riferimento al moltiplicarsi dei ricorsi che la magistratura amministrativa e quella del lavoro sta fronteggiando per dirimere il contenzioso suscitato dalla dissennata gestione che il MIUR fa dei concorsi: del concorso a d.s. tutt’ora in via di espletamento, del concorso a cattedre, del TFA e, dei prossimi venturi “Percorsi Formativi Abilitanti Speciali” (per i quali, quanto a senno, già promette “bene”). Per non dire delle maxi epidemie da mala gestione delle G.E.: inserimento in coda; reiterazione, ai supplenti, dei contratti a t.d., in violazione del Diritto della U.E. “L’esercito dei ricorrenti – scrive Tuttoscuola, con riferimento al concorso a d.s. - ha già vinto varie battaglie (anche se e non è detto che vinca la guerra finale), i bollettini di guerra alimentano nuove speranze e nuovi contenziosi, citando i luoghi di questi trionfi: Molise, Abruzzo, Campania, Calabria, Toscana, Lombardia. A farne le spese, oltre ai candidati ‘promossi’, è la scuola, come sempre. Il concorso per docenti promette nuovi contenziosi, mentre rullano i tamburi per tentare di ampliare la già grande platea dei candidati ai TFA speciali. Senza fine, come un’epidemia”. Il brano trasuda amarezza, ma il punto è un altro: “epidemia”, il termine che Tuttoscuola adotta è esagerato ma se vogliamo accettarlo in senso metaforico possiamo sviluppare la metafora anche per fare la diagnosi: le epidemie scoppiano (meglio, scoppiavano, come la celeberrima peste nera narrata da Boccaccio) quando ancora le fogne erano a cielo aperto e scarsissime le nozioni di igiene. Se ci avvaliamo appieno della metafora siamo indotti a osservare il terreno su cui l’epidemia di ricorsi si è innestata; fuori metafora, siamo indotti ad osservare: le forzature presenti già nei bandi, le inadeguatezze nel pensare, predisporre e gestire le prove preselettive, il pressappochismo nella questione delle commissioni esaminatrici e dei valutatori. Proprio le news n. 595 di Tuttoscuola (12 e 15 luglio) esprimono giudizi (che condividiamo) in merito a inciampi nella gestione complessiva dei concorsi. A proposito delle commissioni concorsuali, leggiamo: “Sembra difficile assicurarsi la disponibilità di commissari che nel mese di agosto conducano gli orali senza un congruo riconoscimento economico aggiuntivo, ma solo in cambio di un compenso davvero modesto (5 euro per ogni candidato), a fronte anche di un rischio concreto di non poter godere del meritato congedo ordinario. Il malumore dei docenti, componenti delle commissioni giudicatrici, è scontato e comprensibile: si chiede loro di lavorare di più, di allungare le prestazioni di lavoro per 3/4 settimane, senza alcuna contropartita concreta. C’è lo spazio per un rimedio immediato? No. Le speranze sono riposte unicamente nella coscienza professionale dei docenti, nel rifiuto di essere ancora una volta adoperati come strumento di polemiche di parte. Siamo di fronte a una questione seria, come seria è la questione dei costi che separa la domanda di finanziamento del Miur dalla capacità del Mef di soddisfarla. Il sistema educativo, che ha urgente bisogno di attivare un serio programma di reclutamento e selezione del personale dirigente e docente, non può prescindere dal contributo di persone motivate e adeguatamente retribuite.“ E a proposito del non meno grave inciampo in Lombardia, leggiamo: ”Concorso DS Lombardia: tutto da rifare. Il Consiglio di Stato non ha salvato il concorso per dirigenti scolastici della Lombardia che il TAR aveva invalidato per la trasparenza delle buste… La sentenza sul ricorso indicato è stata pubblicata in data 11/07/2013 con il n. 3747/2013… In pratica occorrerà rifare il concorso …Si dovrà procedere alla ricorrezione di tutti gli scritti, con l'ovvio strascico di ricorsi, opposizioni e contrasti che ha avvicinato la Lombardia a quanto già visto in Sicilia oltre cinque anni fa”. E si, da lustri, questo terreno è propizio alle epidemie. (Leonardo Maiorca)