° Il ministro del Welfare, Giovannini rilancia la proposta della staffetta generazionale
La si realizzerebbe consentendo il pensionamento ai dipendenti della P.A. in esubero; proposta che vedrebbe d’accordo anche il ministro della Funzione pubblica, D’Alia.
Secondo alcuni osservatori (lo riporta La tecnica della scuola - 31 luglio 2013)) una misura di questo tipo favorirebbe l’esodo, con sollievo per i conti pubblici, anche degli alti dirigenti – onusti di anni, gloria, privilegi ed emolumenti regolati da vecchie generose normative -, ed agevolerebbe l’intento, attribuito all’attuale governo, di “avrebbe di ridurre la dimensione delle forze armate sfoltendole di circa 40 mila unità entro il 2024”. Durante la gestione Monti si era studiata la fattibilità di avviare al pensionamento lavoratori della P.A. in esubero (poche migliaia) che avessero maturato i diritti entro il 2013. Non se ne fece nulla per il braccino corto del Governo che, in definitiva, ha delegato alle famiglie l’equità intergenerazionale senza affrontare la questione dell’autonomia dei giovani. Noi dell’ANIEF abbiamo suggerito, per fare posto ai giovani, di incentivare il servizio di lavoro in part time dei pubblici dipendenti che abbiano maturato i requisiti per l’assegnazione dell’ultimo scatto stipendiale, o di quelli che abbiano i requisiti per il pensionamento quali erano previsti prima della riforma Fornero. La nostra proposta non è particolarmente dispendiosa, per l’erario perché la retribuzione del personale con maggiore anzianità di servizio è più alta rispetto a quella attribuita al personale di nuova nomina. Va anche considerato che il passaggio graduale dal lavoro alla condizione post-lavorativa è tra le misure preventive raccomandate per l’equilibrio psicofisico degli adulti. Una svolta, quale che sia, nelle politiche del lavoro è particolarmente necessaria nel comparto scuola, dove il tandem Tremonti Gelmini ha tagliato oltre 100 mila posti di lavoro e dove l’età media del personale docente è tra le più alte nei Paesi della UE. E’ urgente dare ai nostri figli la prospettiva che ritempri autostima e dignità e dia linfa alla loro anima che abbiamo inaridita.
° Assunzioni Ata 2012. Nell’entusiasmo, abbiamo avuto fretta
Venerdì scorso, in questa rubrica, avevamo scritto: “Una buona notizia – di fonte UIL - riguarda lo sblocco, ancorché tardivo, delle oltre 5mila assunzioni di personale ATA; lo si attendeva da un anno”. Avevamo avuto fretta, perché la notizia completa – fonte:- La Tecnica della Scuola (01.08.2013) - riserva una sorpresa. Riportiamo.
Colpo di scena, sarebbe il caso di dire: le 5.336 nomine in ruolo accordate dal ministero delle Finanze, relative all’anno scolastico 2012/2013, non comporteranno assunzioni per assistenti amministrativi e tecnici. L’ancora irrisolta questione su inidonei e insegnanti ha lasciato chiusa la porta a queste due categorie professionali… Porte sbarrate anche per i Direttori dei servizi generali ed amministrativi: a seguito del dimensionamento scolastico risultano, infatti, ad oggi diverse sovrannumerarietà provinciali. Nel corso dell’incontro svolto il 1° agosto al ministero dell’Istruzione, i funzionari hanno comunicato questa ripartizione dei 5.336 posti di unità di personale Ata (con effetto giuridico della nomina collocato al 1° settembre 2012): collaboratori scolastici 5.166, guardarobieri 59, cuochi 54, addetti alle aziende agrarie 47, infermieri 10…”.
(Fonte: latecnicadellascuola – 1 agosto 2013)
° Novità nelle dinamiche MIUR/INVALSI
Una dichiarazione del Commissario l’Invalsi, Sestito, potrebbe dare effetti inattesi.
Lo scenario che tratteggiamo è due: INVALSI-protagonista / MIUR-antagonista. Più l’aleggiante spettro del Consiglio di Stato; le scuole non figurano in alcun ruolo, neanche come spettro ! Titolando, addirittura, “L'Invalsi si affranca dal Miur”, Tuttoscuola (1 agosto 2013) riporta due momenti di polemica “come se l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema d’istruzione volesse affrancarsi dal committente Ministero dell’Istruzione”: - in un incontro del 25 luglio, il rappresentante del MIUR aveva lamentato il mancato preventivo coinvolgimento del Ministero in scelte dell’Invalsi relative a talune procedure; - nell’incontro del 29 luglio con le OO.SS., Sestito “ha messo in evidenza che l´INVALSI è un ente autonomo, anche rispetto al MIUR, di ricerca, e quindi continuerà per la propria strada iniziando il progetto VALES con il sistema dell´auto valutazione delle scuole”. Tuttoscuola commenta: “Si tratta di una interpretazione di parte che… non mancherà di creare problemi e divergenze di natura istituzionale e politica, oltre che di valenza giuridica. Secondo il recente regolamento (dpr 80/2013) sul sistema di valutazione, spetta al Ministro, con periodicità almeno triennale, individuare le priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione, che costituiscono il riferimento per le funzioni di coordinamento svolte dall'Invalsi…” (Fonte:Tuttoscuola – 1 agosto 2013)