Scuola: Aggiornamenti in progress - venerdì 9 agosto 2013

° Impasse del concorso a d.s., in Lombardia e in altre Regioni
Nella sola Lombardia, a settembre, ben 355 scuole su 1100 non avranno il d.s. titolare; decine e decine gli altri vuoti già preventivati. Da più parti si stigmatizza la cosa e si propongono soluzioni da applicare in Lombardia e nelle situazioni critiche.
La ministro, rispondendo a un'interrogazione (24 luglio) del P.D., ha rassicurato che la soluzione sarà disposta all’interno di un decreto legge (omnibus !) imminente: si potranno conferire – pro tempore, ma forse con indennità di presidenza ridotta, con validità fino alla data della nomina dell'avente diritto - incarichi di presidenza per l’a.s. 2013/2014 agli idonei di uno dei concorsi indetti prima del 1° gennaio 2011, anche se non hanno completato la procedura concorsuale nè frequentato il corso di formazione; lo stesso varrà per i candidati che hanno in atto un contenzioso con il MIUR, per questioni inerenti precedenti concorsi. Ancora più ampia è la soluzione prospettata per il concorso in Lombardia: varrà sia per coloro che hanno ottenuto l'annullamento del concorso, sia per i 406 contro interessati. Il pasticcio del concorso 2004 per dd.ss. in Sicilia, lo risolse la politica (promotrice l’ex deputato PD Alessandra Siragusa); adesso occorre un’iniziativa analoga, di buon senso. Il presidente Pacifico lo ha detto immediatamente non appena si è avuto sentore delle criticità in cui le commissioni esaminatrici incorrevano. Ora sono preoccupati in molti, a cominciare ovviamente dagli Uffici scolastici periferici (regionali e provinciali), nonché le associazioni professionali e la stampa specializzata. Un comunicato della DISAL (associazione dirigenti scuole autonome) sulla decisione del Consiglio di Stato (sentenza n. 3747, 11/07/2013; esito: Respinge Appello Incidentale) ha toni esasperati: “Si dovrà procedere alla ricorrezione di tutti gli scritti, con l'ovvio strascico di ricorsi, opposizioni e contrasti che ha avvicinato la Lombardia a quanto già visto in Sicilia oltre cinque anni fa…. La giustizia amministrativa assesta un incredibile colpo alla scuola lombarda, agli operatori, agli studenti ed alle famiglie ed a quei docenti che si sono battuti in questi mesi per veder riconosciuto il merito del proprio percorso concorsuale”. Mario d’Adamo (ItaliaOggi – 06.08.2013) auspica: “… L'anno scolastico che verrà non deve subire pregiudizi dalle pronunce giurisdizionali sul concorso a posti di dirigente scolastico, che in almeno cinque regioni hanno determinato rallentamenti delle procedure, se non addirittura lo stop delle nomine”.

° Se sono rose… Gli oltre 5mila dipendenti della Scuola ricadenti nella "Quota 96”
Una norma favorevole sulla questione potrebbe essere inserita in un decreto d’urgenza (il c.d. Decreto D’Alia) che il CdM approverebbe prima della pausa estiva.
“Il decreto dovrebbe, obbligatorio il condizionale, prevedere che il personale della scuola potrà andare in pensione dal 1° Settembre con le quote, requisiti anagrafici e contributivi, ante riforma Fornero purché essi siano stati maturati entro il 31 agosto 2012…”.
(Fonte: Pasquale Almirante - La Tecnica della Scuola, 7 agosto 2013)
“L'art. 24 del decreto legge introduce una modifica all'art. 24, comma 14, del dl 6 dicembre 2011, n. 201. Per effetto di tale modifica, al trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità con i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore del predetto decreto potrò accedere anche il personale della scuola che ha maturato detti requisiti successivamente al 31 dicembre 2011, ma non oltre il 31 agosto 2012. É quanto avevano chiesto alcune migliaia di dipendenti scolastici sia attraverso il comitato “Quota 96” che centinaia di ricorsi ai giudici. …Interessati sono certamente quanti alla data del 31 agosto 2012 potevano fare valere, ai fini della pensione di anzianità, sessanta anni di età e trentasei di contribuzione, oppure sessantuno anni di età e trentacinque di contribuzione, o anche, indipendentemente dall'età anagrafica, quaranta anni di contribuzione. Per la pensione di vecchiaia i requisiti da possedere erano invece sessantacinque anni di età e almeno venti anni di contributi, se uomini e sessantuno anni di età e almeno 20 anni di contributi, se donne. Il riconoscimento del diritto a fruire della normativa previgente la riforma Fornero non significa comunque che gli interessati dovranno chiedere di cessare immediatamente dal servizio. Per fare valere questo loro diritto potranno infatti aspettare fino al 2015 per chiedere di andare in pensione. Chi vorrà invece, a decreto legge approvato, dovrebbe poterci andare già dal prossimo 1° settembre”.
(Fonte: Nicola Mondelli - ItaliaOggi, 6 agosto 2013)