Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì 22 agosto 2013

° Le 11.268 nomine in ruolo del personale docente, per l'a.s. 2013/14
La politica delle assunzioni attuata dagli ultimi tre ministri dell’Istruzione ha seguito costantemente la logica delle mazzate (una immoralità, un peccato mortale) ai giovani precari, dissimulata con vane dichiarazioni e promesse altisonanti; nel giorno stesso in cui avevamo l’ufficialità della micro cifra delle nomine in ruolo, la Ministro rispondeva a un intervistatore in questi termini: “Nella scuola c'è un organico di diritto inferiore alle esigenze di fatto. La strada è stabilizzare e fare un migliore dimensionamento dell'organico che serve alla scuola”. Ci sembra di rimbambire ! Nelle GaE sono iscritti quasi 200mila precari; altri li ha creati Profumo con il concorso a cattedre (due mila dei 7.351 preventivati in cattedra da settembre 2013 resteranno – conti alla mano di Marcello Pacifico – fuori dalle nomine e, se non si provvede prima che scada la graduatoria triennale…). E non parliamo dello stuolo di abilitati che hanno appena terminato il TFA, con un tour de force formativo per il quale gli atenei si sono fatti lautamente pagare. All’esercito dei precari – colti e spesso più preparati (visto che collezionano master, abilitazioni, specializzazioni, stage, dottorati ecc..) dei colleghi meno giovani -, il MIUR adesso si presenta con 11mila assunzioni. E’ da manicomio: meno del turn over, molto meno delle decine di migliaia di cattedre disponibili, e circa un decimo delle oltre centomila supplenze che il MIUR paga annualmente; un assurdo al quale potrebbe presto mettere rimedio la Corte di Giustizia europea. Cominciamo dal comunicato dell’Ufficio Stampa (20 agosto) MIUR.
“Si è svolto oggi presso il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca l'incontro con le organizzazioni sindacali per l'informativa sull'immissione in ruolo di 11.200 docenti per l'anno scolastico 2013-2014. Il Capo del Dipartimento istruzione Dr Luciano Chiappetta ha esposto i criteri di ripartizione territoriale sulle immissioni in ruolo e concordato le modalità operative. Nei prossimi giorni saranno gli uffici territoriali competenti a completare le operazioni amministrative di immissione. Il tutto avverrà in maniera da garantire l'ordinato avvio delle lezioni in tutte le scuole d'Italia”. Le 11.268 cattedre sono da attribuire tassativamente entro il prossimo 31 agosto; superato il quale termine le cattedre andrebbero con contratto di un anno agli aspiranti utilmente collocati nelle Graduatorie a esaurimento. Il criterio di chiamata sarà: 1)per la metà dei posti e delle cattedre, si attingerà alle graduatorie concorsuali (ma, nelle regioni e degli insegnamenti per cui le graduatorie definitive non sono pronte, le cattedre andranno con contratto di un anno ad aspiranti utilmente collocati nelle G.E., e gli aventi diritto utilmente collocati in graduatoria concorsuale otterranno l’assegnazione nell’agosto del 2014); 2) per la seconda metà, si attingerà alle GE. Riportiamo adesso la distribuzione delle cattedre: Scuola dell’Infanzia, 1.274 posti; Scuola Primaria, 2.161 cattedre; Scuola Secondaria di Primo grado: 2.919 cattedre; Scuola Secondaria di Secondo grado: 3.136 cattedre; Insegnamento di Sostegno, 1.648 posti; Educatori dei convitti nazionali e degli educandati, 68 posti. 62 cattedre serviranno per stabilizzare docenti di scuole comunali e provinciali che da settembre passeranno allo Stato. Per gli ATA, amministrativi, tecnici e ausiliari, neanche uno strapuntino. Il Miur non ha avuto l’assenso del Ministero del Tesoro alla richiesta di autorizzare l’assunzione di 3.730 Ata: le assunzioni saranno “congelate” come è avvenuto in questo anno scolastico. L’incontro tra i dirigenti del MIUR e le OO.SS. era fissato per le 15.30. Facce nere; alla maggior parte dei sindacalisti rappresentativi nazionali (salvo che al segretario nazionale che ha accolto le assunzioni come «un fatto positivo») il pranzo sarà rimasto sullo stomaco; ce ne dispiace, non l’abbiamo con loro ma devono darsi aiuto mettendo una pietra tombale sulle vecchie strategie concertative. I risultati della tradizionale concertazione sindacale, se comparati con quelli che abbiamo conseguito – a favore dei precari, in particolare modo – con quello che in molti ormai connotano come lo “stile ANIEF” (- caro ministro, questa è la legge; applicala ! Se no chiederemo al magistrati di farla applicare) dimostrano che il confrontarsi con questa categoria di decisori politici è tempo perso: Non conoscono la Scuola e non vogliono farsela spiegare. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire,… non c’è peggior sordo dei ministri che non vogliono o, verosimilmente, non vengono messi in condizione di sentire. In effetti, dovrà pur esserci una regia, dietro questa serie di nomine al Ministero dell’Istruzione; i registi vanno individuati tra coloro che si avvantaggerebbero dell’affossamento della Scuola pubblica.