° L’intenzione di accrescere l’orario di servizio dei docenti
Un articolo di Giuseppe Caliceti (il Manifesto, 22/08/2013) ci conferma che non sono i ministri a scegliere la linea politica ma una Regia che individua linea e ministri.
Calicetti scrive: …l'aumento, per via legislativa, dell'orario di servizio dei docenti non fu uno svarione del governo Monti, ma è un'idea strategica…. Aumentare il servizio settimanale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, dalle attuali 18 ore alle tanto temute 24. E far saltare le due ore di programmazione di team che ci sono attualmente nella scuola primaria per riconvertirle a ore di insegnamento sulla classe. … Nella bozza di legge di stabilità 2012, all'art. 3... era scritto: “A decorrere dal primo settembre 2013 l'orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali. Nelle sei ore eccedenti l'orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell'istituzione scolastica di titolarità e per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione”. Mostrato il bastone, ecco la carota, quale Profumo prospettava in una intervista (Mario Ajello, 14 ottobre) a Il Messaggero, Profumo anticipava: «Abbiamo da fare il contratto del 2014, che sarà una grande opportunità anche dal punto di vista salariale. Quella sarà l’occasione per stipulare un patto per la scuola, nel quale dovrà esserci il riconoscimento del grande ruolo dei docenti. Questo ruolo va rivalutato in termini assoluti, anche per quanto riguarda gli stipendi. Rilancio della reputazione del ruolo dell’insegnante e insieme gratificazioni finanziarie”. Sulla questione, anche gli altri sindacati espressero indignazione. Vogliamo ricordarlo perché Calicetti, nell’articolo che abbiamo citato, riferisce indiscrezioni circa abboccamenti estivi che, in merito alla dilatazione dell’orario di insegnamento, ci sarebbero stati tra MIUR e sindacati “rappresentativi” (“consociativi”). Non vogliamo pensarci nemmeno, e però, poiché ricordare è utile, riportiamo le prese di posizione di allora. Lo SNALS giudicò la cosa una “ipotesi folle” di questo governo che “disprezza scuola e insegnanti”; la Cisl ipotizzo un “impazzimento”, e stigmatizzò, del governo, una “superficialità” e “irresponsabilità che lascia allibiti”. La Cgil parlò di “accanimento e barbarie” e il suo segretario ci andò pesante: “Ormai è evidente a tutti che questo Governo, pur di difendere gli interessi delle banche e della speculazione finanziaria, affossa i diritti dei lavoratori”. Vogliamo credere che i sindacati sapranno mantenere la posizione. Riteniamo che ne vada della loro stessa sopravvivenza, nel comparto Scuola dove la gestione fallimentare degli ultimi 4 decenni di sindacalismo consociativo ha piegato lo status dei docenti di parecchi livelli, comparativamente rispetto al personale laureato degli altri comparti del pubblico impiego. E, poiché ricordare è utile, una cosa vogliamo ricordarla anche al PD. Nei giorni stessi del tentativo Monti/Profumo a modifica dell’orario dei docenti, Bersani (10 ottobre 2012) dichiarava:«Temo di non sbagliarmi, ma sotto la parola di ingegnerizzazione ci sono tagli di 6.300-6.400 posti di lavoro per gli insegnanti». E Manuela Ghizzoni: «Negli ultimi 15 anni alla scuola è già stato chiesto tanto… troppo per pensare di non comprometterne il funzionamento, a scapito della qualità offerta agli studenti…». Il tentativo di Profumo/Monti fallì, ma la Carrozza ne eredita la linea politica.
° Correlazione tra il tipo di laurea posseduta e lo Status socio-economico
Dati di uno studio pubblicato (18 luglio 2013) dai ricercatori di Almalaurea
“Lauree con stipendi iniziali più alti. 1. Laurea In Ingegneria – Con stipendi iniziali che partono da circa 1.748 euro mensili… 2. Laurea in Medicina/Professioni Sanitarie – Al secondo posto i laureati in Medicina. Il loro stipendio medio mensile si aggira sui 1.662 euro. 3. Laurea in Economia/Statistica - Al terzo posto troviamo i laureati in Economia/Statistica, con uno stipendio medio mensile di 1.603 euro. 4. Laurea in Materie Scientifiche – Al quarto posto con uno stipendio medio mensile di 1.528 euro, troviamo i laureati in materie scientifiche (matematica, economia, scienze bancarie) sono ultimamente molto richiesti dalle cosiddette banche d’investimento (investment bank) che spesso reclutano studenti con ottime capacità di analisi. 5. Laurea in Chimica/Farmacia – Chiudono la classifica al quinto posto i laureati in Farmacia/Chimica, con uno stipendio medio mensile di 1.471 euro.”
(Fonte: Latecnicadella scuola - 24 agosto 2013)