Scuola: Aggiornamenti in progress - mercoledì 25 settembre 2013

A tutta astronomia
1) Olimpiadi di Astronomia 2014. Sono organizzate dalla Società Astronomica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, nell’ambito del Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Sono ammessi a partecipare gli studenti e le studentesse delle scuole italiane nati/e negli anni 1999 e 2000 (categoria junior) e negli anni 1997 e 1998 (categoria senior), senza distinzione di nazionalità e cittadinanza. La competizione, individuale, si svolge in tre fasi: preselezione (per via telematica, collegandosi a: www.olimpiadiastronomia.it nei giorni tra il 7 ottobre 2013 e il 18 novembre 2013); gare interregionali, in data 17 febbraio 2014; finale nazionale, in data 13 aprile 2014, a Siracusa. I vincitori delle Olimpiadi Italiane di Astronomia saranno invitati a partecipare a uno Stage Estivo di Formazione, per poter far parte della Squadra Italiana alle IAO, le Olimpiadi internazionali.
2) Il Concorso nazionale “Giovanni Virgilio Schiaparelli” –IV Edizione A.S. 2013-2014 è promosso dalla Società Astronomica Italiana e dall'Osservatorio Astronomico di Brera, in collaborazione con il Miur e con l'Istituto Nazionale di Astrofisica. E’ rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e la data di scadenza per l’invio degli elaborati è il 26 gennaio 2014 a: Segreteria Società Astronomica Italiana, Largo Fermi n.5 - 50125 Firenze. . Il bando si legge nel sito www.istruzione.it

Che cosa ci riserverà la contrattazione decentrata
Pacifico, presidente dell’ANIEF, è pessimista sulle prospettive contrattuali; ha scritto:
“È evidente che anche il Governo in carica intende attuare il d.lgs 150/09, andando ad avviare una contrattazione decentrata che dietro allo sbandierato merito nasconde solo una volontà: mettere sul piatto, per gli aumenti contrattuali, una cifra irrisoria di euro. Tanto poi si prendono dalla stessa scuola. Tutto nasce dall’approvazione del d.lgs 29/93, che nel privatizzare il rapporto di lavoro nel pubblico impiego avrebbe dovuto armonizzare il sistema pubblico con quello privato. Con il risultato, a distanza di 20 anni, che oggi gli statali sono licenziabili, hanno delle buste paga con importi al limite della soglia della povertà e hanno perso anche sul fronte del TFR. E il futuro? Se non cambia il vento, sarà sempre più nero: dal 2015, dopo la fine del blocco dei contratti, non saranno più riconosciuti gli scatti automatici, entrerà in vigore il merito. Con le “prestazioni” individuali rese all’interno dell’unità aziendale”. Con il d.lgs. 3 febbraio 1993, n.29, recante “Razionalizzazione della organizzazione delle Amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego”, l’allora presidente del Consiglio Giuliano Amato ha avviato una parziale “privatizzazione” del rapporto di lavoro alle dipendenze dello Stato e delle altre pubbliche amministrazioni, modificando l’ordinamento previgente (in cui il rapporto di lavoro nel pubblico impiego era costituito con atto di nomina a seguito di pubblico concorso, era disciplinato mediante regolamenti ed atti amministrativi emanati dallo Stato, ed era assoggettato al potere gerarchico e alla giustizia amministrativa). In effetti, attuando la legge delega n.421/1992, il d.lgs. n.29/1993 ha esteso, gradualmente e parzialmente, al rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, norme stabilite nei contratti di lavoro subordinato delle imprese private. Il carattere parziale della “privatizzazione” nei contratti dei pubblici dipendenti si spiega col fatto che “pubblici” restano lo scopo del rapporto di lavoro e il datore di lavoro. Permane, quindi, una disciplina “speciale”: 
- la procedura d’assunzione nel pubblico impiego resta il concorso (ai sensi dell’art.97 cost.);
- il tipo di contratto d’assunzione è individuale solo formalmente, e però conforme al contratto collettivo perfino nella determinazione del trattamento economico (art.49 del decreto legislat.);
-la disciplina del licenziamento individuale è regolata con i contratti collettivi, previa “mobilità”.

Piatto piange
“La prima sfida contenuta nel d.l. n.104/2013 è già stata persa”.
Lo scrive latecnicadellascuola (23 settembre 2013), con riferimento alla ritardata emanazione del decreto ministeriale per la distribuzione dei fondi alle scuole (2milioni 700 mila E.). Previsto con l’articolo 6 del DL 104, lo stanziamento è destinato “all'acquisto, anche tra reti di scuole, di libri di testo e dispositivi per la lettura di materiali didattici digitali da concedere in comodato d'uso a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, individuati sulla base dell'Indicatore della situazione economica equivalente”.