Competenze digitali di “Computer Science” afferenti ai contenuti delle Olimpiadi Italiane di Informatica (OII)
Diamo notizia del bando di partecipazione a un corso gratuito on line riservato ai docenti dell’area matematica-scientifica-tecnologica della Secondaria di II grado.
Organizzato dalla D.G. per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica, il Corso ha l’obiettivo di far acquisire competenze nello sviluppo algoritmico per il problem solving e nella traduzione dei problemi nei linguaggi di programmazione. Il Corso, omologato a 25 ore di formazione in presenza, sarà erogato su piattaforma e-learning; è corredato da materiali didattici, quali video conferenze, audiovisivi e documenti, condivisi via web; sono previste azioni di tutoraggio sincrono ed asincrono. Sarà rilasciato un attestato di partecipazione a seguito di una prova finale che consisterà in una prova online che prevederà la soluzione di problemi nel linguaggio di programmazione oggetto del percorso di formazione. Iscrizioni: https://docs.google.com/forms/d/1jtqBx3OlAVXoWkhJGmYDyHwVSwvBpTpMb7FzcvFkmvQ/viewform. Il termine di iscrizione è fissato al 26 ottobre 2013; saranno ammessi 150 insegnanti, secondo l’ordine di iscrizione, la distribuzione territoriale e la tipologia di Istituto. Il programma definitivo del seminario di avvio sarà reperibile sul sito www.olimpiadi-informatica.it
Conferme. Sono gli insegnanti, il proletariato intellettuale. Ovviamente, gli alunni….
1) Il Global Teacher Status Index (20mila intervistati di 21 Paesi), pubblicato dalla Fondazione Varkey Gems, registra la scarsa considerazione dei docenti, in Italia.
L'indice rivela che in Cina, Corea del Sud, Turchia, Egitto e Grecia gli insegnanti sono rispettati molto più che in tutti gli altri paesi europei e anglosassoni. Per il loro status, dunque, gli insegnanti italiani si piazzano in fondo alla classifica dei paesi oggetto del sondaggio, seguiti da Israele, Brasile e Repubblica Ceca e la loro condizione viene considerata molto simile a quella degli assistenti sociali. Sempre in Italia, le persone che pensano che gli studenti non abbiano rispetto per gli insegnanti (45%) sono più numerose di quelle che pensano il contrario (20%), percentuali queste molto simili a quelle dei vicini europei. E le persone che sarebbero propense a far desistere il proprio figlio dall'intraprendere la carriera dell'insegnamento (più del 35%) sono più numerose di quelle che lo incoraggerebbero…
(Fonte:latecnicadellascuola.it – 3 Ottobre 2013)
2) Il Teachers' and School Heads' Salaries and Allowances in Europe, 2012/13 è uno studio elaborato dalla rete U.E. Eurydice confrontando i salari, in termini reali cioè di potere d’acquisto, degli insegnanti e dei capi di istituto tra il 2000 e il 2012-13.
Paesi Ue i salari in termini reali sono aumentati fino al 2009 (anche del 20%) per poi bloccarsi o addirittura diminuire nei quattro anni successivi. Ora la situazione in media è la stessa che c’era nell’anno 2000. In questi ultimi tre anni circa metà dei Paesi europei ha effettuato tagli ai salari o li ha congelati. In Italia, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito le retribuzioni, sempre in termini reali, sono diminuite nel 2013, rispetto al 2009, di una percentuale compresa tra il 6 e l’11%. In Irlanda, Ungheria e Slovenia il decremento ha raggiunto una consistenza tra l’11 e il 18%. Il calo più forte si è verificato in Grecia (-40%). Tuttavia gli incrementi salariali realizzati tra il 2000 e il 2009, sostiene il rapporto, hanno consentito a molti Paesi, con l’eccezione della Grecia, di mantenere lo stesso salario reale: anche l’Italia fa parte di questi Paesi, con: Belgio (comunità francofona), Francia, Danimarca, Spagna, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito (Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord)…
(Fonte:tuttoscuola – 3 Ottobre 2013)
3) Consequenziale è il livello del profitto scolastico. Riportiamo da una ricerca OCSE.
Italiani ultimi in italiano e penultimi in matematica, è quanto risulta dall’ultima indagine Ocse sulle «capacità fondamentali» della popolazione adulta (dai 16 ai 65 anni) in 24 Paesi sviluppati. …La mappa delle competenze fondamentali tracciata dall’indagine è la seguente: in cima stanno Giappone e Finlandia, seguiti dalla maggioranza dei Paesi del Nord Europa. In fondo i tre grandi Paesi mediterranei dove più morde la disoccupazione (la Grecia non è inclusa nella classifica)…. I dati della classifica, raccolti in Italia dall’Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), parlano chiaro: in una scala che va da 0 a 500, il punteggio medio degli italiani nelle capacità linguistiche ed espressive (la cosiddetta «literacy») è pari a 250, contro una media Ocse di 273. Nelle competenze matematiche (la «numeracy») scendiamo a 247 (contro 269). Un dato appare particolarmente allarmante: quello degli italiani senza un diploma. Un adulto su due ne è sprovvisto contro il 27% della media Ocse (la Germania ha raggiunto l’obiettivo di Lisbona 2010: sotto il 15%). I diplomati sono il 34% e i laureati solo il 12% . E comunque un diplomato giapponese si destreggia meglio di un laureato italiano…. Ma il dato forse più drammatico è quello che riguarda i cosiddetti «Neet» (Not education, employment or training), un brutto acronimo per indicare i giovani fra i 16 e i 29 anni che non studiano né lavorano. Parliamo di oltre due milioni di persone: una vera e propria generazione perduta il cui destino si incrocia con quello dei ragazzi che abbandonano la scuola (700 mila l’anno). … (Fonte:corrieredellasera.it – 9 Ottobre 2013)