Scuola: Aggiornamenti in progress -lunedì 28 ottobre 2013

Una scadenza, il prossimo 15 novembre
I docenti appartenenti a posto o classe di concorso in esubero nell'organico di diritto a livello provinciale a.s. 2013/2014 che intendano partecipare ai corsi di riconversione sul Sostegno (a.s. 2013/2014) potranno richiedere i permessi del diritto allo studio (150 ore) entro quella data.
Il prossimo 15 novembre è il termine ultimo per richiedere i permessi tuttavia, i contratti integrativi regionali – che regolamentano le modalità di fruizione e le priorità di accoglimento delle domande - possono avere fissato date differenti di scadenza nelle singole regioni. Sul n.4 di La Tecnica della Scuola, si legge una guida a questi permessi e il fac simile della domanda. Al prossimo 20 novembre è fissato il termine di presentazione alla Direzione generale regionale competente delle domande di partecipazione ai corsi di riconversione (si veda in questa rubrica l’Aggiornamento del 24 ottobre) sul Sostegno, che sono volontari. La ripartizione regionale dei posti disponibili si legge in allegato alla C.M. n. 11235 del 22 ottobre 2013.

La Rete della Conoscenza: “Dovrete fare i conti con noi”
In prevalenza studenti e giovani in formazione, ma anche precari dell’insegnamento e della ricerca, protestano contro la legge di Stabilità: mobiliteranno scuole, università, accademie, conservatori, centri di ricerca, la formazione professionale.
Autunno. Cadono le foglie di fico e si scopre che coprivano la fotocopia del governo Monti. Ora, chi li tiene gli studenti ? Se il proposito che dichiarano è di avere la rappresentanza sociale delle vittime della macelleria perpetrata dalla Casta ? Lo scorso 11 ottobre hanno mostrato la propria consistenza riunendosi numerosi, in molte piazze. Adesso al Governo dicono: “Avevate promesso politiche per il futuro dei giovani, investimenti in scuole e università, nuovi posti di lavoro… Tutte menzogne. Con questa Legge di Stabilità continuate a condannare un’intera generazione all'invisibilità… Nelle vostre politiche sociali ed economiche non avete tenuto conto di una variabile: noi con i nostri sogni, la nostra voglia di contare, la nostra voglia di decidere… Avete scelto di essere deboli coi forti e forti coi deboli. State rendendo invivibili le città e impossibili le vite di migliaia di pendolari, precari, fuorisede”. Sul disagio sociale, sono i numeri a dare loro ragione. Del resto, sono i numeri e le ragioni che ogni giorno l’ANIEF denuncia facendo riferimento al disagio dei precari della Scuola; gli obiettivi della Rete della Conoscenza sono, però, più ampi, sono “le politiche recessive che continuate a propinarci, che vogliono rafforzare un modello di sviluppo oramai insostenibile per l'ambiente e per le nostre stesse vite; e più ampio – marcatamente politico – è l’obiettivo: “Riscattare le nostre vita e quella di chi come noi vive ai margini della società”. Potrebbero prepararsi cavoli amari per la Casta ma per certi magnaccioni a scrocco i cibi amari possono essere salutari. Questo il programma della Rete: “A partire dal 7 e 8 Novembre irromperemo nelle nostre scuole, università, nelle case dello studente e nei nostri quartieri con blitz e assemblee straordinarie perché crediamo sia necessario discutere delle vere emergenze sociali e democratiche del Paese, riappropriarci di quei luoghi per dare un segnale di speranza e di riscatto. Non ci siamo arresi all'austerità e vogliamo che a partire dalle prossime settimane si inneschino meccanismi di partecipazione espansivi e capaci di rimettere al centro i nostri bisogni, le nostre aspirazioni e i nostri diritti. Il 15 Novembre. Riempiremo le piazze e le strade di tutto il Paese, non c'è più tempo per aspettare! Dovrete rispondere all'ultimatum di una generazione che continuamente è costretta ad abbandonare gli studi, a scappare dall'Italia, dovrete rendere conto non alla Commissione Europea ma ad una popolazione stanca di subire la gestione autoritaria e ingiusta della crisi”.
(Fonte: http://www.retedellaconoscenza.it - 25 Ottobre 2013)

Regge l’occupazione nel settore dell’economia sociale. Un’oasi nel deserto
Alcuni dati forniti dalla Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza sociale
Le quasi 15mila imprese sociali (in prevalenza, cooperative) iscritte nei Registri delle Camere di Commercio impiegano circa 435mila lavoratori; i laureati costituiscono, quest’anno, il 28% delle entrate programmate, quasi il doppio della media nel complesso delle imprese italiane. Dal 2008 al 2012, i dipendenti delle imprese non profit sono aumentati di quasi il 6% l’anno; tuttavia, in questo 2013 s’è registrata una perdita di 5.400 posti di lavoro, flessione occupazionale che è percentualmente inferiore a quella che si registra nel resto delle imprese.
(Fonte: http://www.uneba.org - 18 Ottobre 2013)