Scuola: Aggiornamenti in progress - giovedì 31 ottobre 2013

° Su queste basi, è possibile aprire una riflessione
Traiano spunti di riflessione da una nota dell’ANDIS sulla sperimentazione finalizzata a ridurre di un anno la durata degli studi della scuola secondaria di secondo grado.
L’ANDIS scrive:… E’ necessario che la sperimentazione dia indicazioni sull'utilizzo del personale da reimpiegare, perché il “risparmio" di personale deve essere reinvestito nella scuola per garantire spazi di opzionalità in un modello in cui gli studenti diventino protagonisti almeno di una parte di scelte formative, impossibili con un organico blindato sulle cattedre. Per poter sperimentare anche questa opportunità è indispensabile un aumento di organico che "simuli" l'organico disponibile a regime dopo 4 anni. I risultati di questa sperimentazione… devono costituire la base per una discussione aperta ed approfondita, tesa al rinnovamento delle strutture organizzative e a una revisione dell’utilizzo dell’organico che deve realmente essere reso funzionale alla didattica laboratoriale e integrata con il territorio, così come delineata nelle Linee guida per l’istruzione tecnica e professionale e, parzialmente, nelle Indicazioni nazionali per i Licei….”. (Fonte http://www.andis.it/ - 28 ottobre 2013).
Se queste parole possono essere intese nel senso che l’offerta formativa complessiva attuale resterebbe quantitativamente immutata (se non, come sarebbe auspicabile, potenziata), e soltanto conclusa in anticipo, potremmo considerare con interesse questo modello di curricolo, e passare semmai a considerarne la fattibilità in relazione alle caratteristiche sociali e cognitive degli alunni nelle diverse fasi dell’età evolutiva. A naso – ma su questo la parola va agli studiosi – non dovrebbero esserci ostacoli sul versante cognitivo (i nostri alunni sono precoci intellettualmente rispetto a quelli delle generazioni precedenti). Sappiamo già, però, che l’abbreviazione sarebbe controproducente alla crescita psico-sociale se fosse rivolta a fanciulli: comprimerne il tempo-scuola comporterebbe la contrazione di una esigenza imprescindibile: “Prima di tutto i piccoli hanno un estremo bisogno di amici (non ne hanno perché non hanno la comunità del cortile, della strada come un tempo) e di una appartenenza (alla classe) che tra l’altro va costruita nei tempi lunghi dei cinque anni della primaria (e a volte non basta), poi hanno necessità di parlare, confrontarsi con i pari insieme con l’insegnante che conduce garbatamente e con discrezione la conversazione, e ancora hanno l’esigenza di sperimentare in concreto attività con i compagni di classe … Nessuno più riflette su come ricada la carenza di gioco e autonomia sulla crescita, sulla personalità, sull’apprendimento significativo, il quale a me pare risentire di un ritardo dello sviluppo emotivo”. (C.Fanti, edscuola.eu/wordpress –12.10. 2013). Detto ciò, e considerato che la sperimentazione contrae l’offerta formativa nel primo biennio dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado (al posto dei due anni, si effettuano due semestri), varrebbe la pena di riflettere sulla fattibilità di concentrare il curricolo nella scuola secondaria, restando invariato il numero delle ore di erogazione dell’offerta formativa. In effetti, occorre anche considerare il vantaggio che gli italiani diciottenni avrebbero ad allinearsi ai diplomati di altri Paesi. Risulta che la sperimentazione autorizzata comporta, per il primo biennio, la erogazione di 1.122 ore di lezioni o di altre attività educative (34 ore settimanali a fronte delle 27 ore canoniche) e per il secondo biennio un analogo sostanziale incremento. In ogni caso, questa che contrae il curricolo scolastico di un anno non è operazione da concepire nella turris ministeriale (troppo e sempre condizionata dal Ministero del Tesoro), e che va pensata con i docenti, nelle organizzazioni professionali e con il sussidio della psicopedagogia. Intanto si ha notizia del fatto che sei istituti statali di istruzione secondaria di secondo grado hanno chiesto al MIUR l’autorizzazione a sperimentare il curricolo quadriennale; sono: il Liceo “Garibaldi” di Napoli, il liceo “Flacco” di Bari, l’I.S. “Majorana” di Brindisi, l’I.S. “Carlo Anti” di Villafranca (Ve), l’I.T.E.E. “Tosi” di Busto Arsizio, l’I.S. “Telesia” di Telese Terme di Benevento.

° Nervo sensibile
L’ANP, sindacato dei dirigenti scolastici e delle alte professionalità della scuola è contrario alla previsione (presente nel d.l.104) di una graduatoria ad esaurimento
Lettera alla VII Commissione della Camera e al ministro dell'Istruzione Carrozza: no alle graduatorie 'ad esaurimento' dei dirigenti scolastici. Per il sindacato avviare assunzioni fuori dall'ordinario percorso concorsuale è in contraddizione con la ratio di base dell'art. 17 del Decreto, intesa a risolvere i problemi di organico della dirigenza scolastica attraverso la cadenza annuale delle procedure di reclutamento, affidate alla Scuola Nazionale di Amministrazione. (Fonte: latecnicadellascuola.it –29.10. 2013).