Scuola: Aggiornamenti in progress - lunedì 25 novembre 2013

° Nuove autorizzazioni per sperimentare la riduzione di un anno della Secondaria
La ministro Carrozza, incurante delle critiche piovute dopo le prime tre autorizzazioni, ne conferisce altre. 'U veru surdu è chiddu ca non voli sentiri.
Altre scuole statali, dunque, sperimenteranno dal prossimo a.s. il percorso breve; sono: IIS Majorana di Brindisi, ITE Tosi di Busto Arsizio, IS Anti di Verona.; Liceo Flacco di Bari. Si aggiungono a tre istituti paritari: Liceo Carli (Brescia), collegio San Carlo (Milano), l’istituto Olga Fiorini (Busto Arsizio). In sostanza, il Governo Letta tiro dritto sulla stessa strada dei governi che lo hanno preceduto. Dal tempo del tandem Tremonti/Gelmini, “riforme scolastiche” è diventato sinonimo di tagli alla spesa per la istruzione pubblica. Le sovra eminenti necessità del MEF costringono ministri distintissimi e sottosegretari assortiti a ipocrisie e genialate, e gli uffici del MIUR alla occupazione prevalente di produrre idee utili al risparmio erariale. Si aggiunga l’insopportabile vezzo di decidere senza consultare la Scuola, per la presunzione di conoscerla la Scuola, bene, comunque meglio di noi che ci lavoriamo dentro. Ci siamo dentro per caso ? da incoscienti ? Veniamo, però, al merito della questione. Che cosa ci sta dietro l’autorizzazione a decurtare di un anno il corso di studi secondari superiori ? Il taglio di un anno nel curricolo dell’istruzione pubblica consente allo Stato di risparmiare ma produce un enorme impoverimento culturale nella popolazione tutta; insomma, lo Stato si impegna meno in uno dei suoi adempimenti costituzionalmente sanciti. Nel pubblicizzare l’endorsement elargito dalla Carrozza alla propria offerta formativa, il sito di una delle scuole autorizzate alla sperimentazione si vanta di adottare un metodo “che privilegia la didattica per competenze, laboratoriale e fortemente integrata… Qual è il vantaggio di questo approccio? Si incrementa significativamente l’apprendimento in tempi inferiori rispetto alla scuola tradizionale. Insomma, si migliora la qualità riducendo la quantità… consentendo agli allievi di concentrarsi sugli obiettivi educativi e didattici volti a sviluppare al meglio i loro talenti”. E noi dovremmo accettare la tesi secondo cui, a parità di metodo, un corso secondario di 4 anni darebbe agli studenti il medesimo apporto formativo e culturale, rispetto a un corso di 5 anni !

° Apertura al dialogo, dal sottosegretario Gianluca Galletti
In controtendenza con la notizia precedente, il sottosegretario all’istruzione, Gianluca Galletti ha dichiarato, in Parlamento, che il MIUR intende consultare i sindacati (su un tema non meno importante del precedente: il riordino normativo del settore Scuola e la delega legislativa), prima di presentare un disegno di legge di riforma.
Galletti ha assicurato che, "ferma restando la necessità di un intervento legislativo, è intenzione del Ministro coinvolgere tutte le categorie interessate nel processo di formazione delle future decisioni. Nel settore della scuola, si procederà con un'ampia consultazione prima di presentare un disegno di legge di riforma". Viene confermata, quindi, la linea del dialogo. Che è poi quella che avevano chiesto alcuni sindacati, come la Flc-Cgil e l’Anief.
(Fonte: latecnicadellascuola,it 22/11/2013)

° Gli Istituti tecnici superiori hanno dimostrato di poter aprire opportunità lavorative
Il 59% dei diplomati ai corsi degli Its ha trovato subito lavoro:. E’ il dato emerso a Job & Orienta, Mostra-convegno Scuola-formazione-lavoro (21-23 novembre 2013)
Nei 64 ITS, articolati in 247 percorsi formativi, gli studenti sono 5000. Il sistema ITS deve ancora consolidarsi; è presente in modo capillare soltanto in poche regioni: Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Veneto. Dal sito www.istruzione.it si apprende la distribuzione degli 825 diplomati (di cui 491 occupati) dell’Area tecnologica. I settori di specializzazione che hanno assicurato opportunità lavorative superiori alla media sono stati: Mobilità sostenibile (79,73%); Nuove tecnologie della vita (72,22%); Efficienza energetica (69,57%); Nuove tecnologie per il Made in Italy / Sistema meccanica (65,15%).

° Concorso nazionale “Vetro & Food: dalla sicurezza alimentare al riciclo”
E’ rivolto alle classi IV, V di Scuola Primaria e I, II di Scuola Secondaria di Primo grado, statali e paritarie.
Le classi che intendano partecipare al concorso dovranno compilare la scheda di iscrizione presente sulla pagina del sito www.vetro-food.it. Il 30 aprile 2014 è il termine per l’invio dei lavori (esclusivamente in formato elettronico) all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..