Scuola: Aggiornamenti in progress - martedì 26 novembre 2013

° Nuove dall’INVALSI
Una conferma (quasi) di routine, e un fulmine a ciel (quasi) sereno.
Con una lettera ai dd.ss., nella quale presenta le scadenze delle attività in programma in questo a.s., l’Istituto nazionale di valutazione ha presentato anche prospettato per il 2015 una novità: Nel gennaio/febbraio 2015, l’Istituto effettuerà la rilevazione Invalsi nell'ultimo anno delle Superiori, in forma non più sperimentale bensì generalizzata; a questo scopo sta perfezionando la definizione di prove universali da condurre su computer; si sta procedendo a pre-testare un ampio insieme di possibili quesiti, sia per validare le singole domande e la loro formulazione, ma anche per “definire il grado di equivalenza tra queste - in modo da consentire la costruzione di un ampio insieme di quesiti da cui poi in maniera casuale scegliere quelli rivolti ai singoli studenti - e di strutturare una prova che abbia un certo grado di differenziazione tra i diversi percorsi di studi secondari di secondo grado”. Se ne desume che nel presente anno, le prove della seconda secondaria di secondo grado rimangono indifferenziate rispetto ai macro-indirizzi di studio, ma a partire dal 2015 si procederà a una parziale differenziazione delle prove stesse in funzione delle diverse tipologie di scuola. Qualche giorno dopo, la sorpresa: il presidente dell’Istituto nazionale di valutazione, Paolo Sestito, autorevole economista di estrazione Bankitalia, presentato alla Ministro Carrozza le dimissioni irrevocabili. Nel riportare la notizia, TuttoscuolaNEWS (n. 610 – 25 novembre 2013) bene ne coglie la portata: queste dimissioni, quali che ne siano le ragioni, “potrebbe segnare la conclusione di un ciclo nella storia dell’Istituto…: quello dell’utilizzazione della valutazione di sistema (anche) come indicatore macroeconomico e come leva per favorire l’aumento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico….”. Sono molti - continua Tuttoscuola -i segnali che lasciano intravvedere l’esistenza… di un disegno di riappropriazione e rilancio, da parte del Ministero centrale, di alcuni importanti strumenti di governo della scuola nel suo insieme, come è certamente anche quello della valutazione di sistema. Quali segnali? “La nomina a direttore generale dell’Istituto di Lucrezia Stellacci, autorevole ex capo dipartimento del Miur, la costituzione di un corposo gruppo di lavoro interdirezionale sulla valutazione coordinato dal direttore generale degli ordinamenti Carmela Palumbo, lo spostamento (per la prima volta) della presentazione dei risultati dell’indagine Ocse-Pisa, in programma per il prossimo 3 dicembre, nella sede di viale Trastevere”. Tuttoscuola aggiunge un auspicio in ordine alla continuità del lavoro di raccolta sistematica dei dati. Ci associamo, e aggiungiamo un nostro auspicio: Il MIUR profitti di questa circostanza per riequilibrare il rapporto tra un INVALSI che, di fatto, è entrato surrettiziamente e indebitamente nella valutazione didattica, e le scuole. La libertà di insegnamento è valore costituzionalmente sancito.

° Mai più nessuno al mondo pagheeeerà cosiiiii
Un primato l’Italia lo ha: paga i manager della P.A. più che ogni altro Paese OCSE
I nostri manager pubblici guadagnano mediamente circa 484 mila euro lordi annui, quasi il doppio dei neozelandesi (secondi nella classifica dei più pagati), quasi il triplo della media (173 mila euro) dei Paesi OCSE. A distanza ragguardevole, le medie in Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti. Tutte le voci della spesa pubblica, in Italia, sono macrodimensionate (la spesa arriva quasi al 50% del Pil, contro il 45,4% della media Ocse, e il debito pubblico al 120%, a fronte del 79% di media), salvo – guarda caso - che le spese per istruzione ed educazione (8,5% contro 12,5%). (Fonte: latecnicadellascuola.it – 14 novembre 2013)

° Concorso a d.s. in Lombardia: la conclusione della ricorrezione è vicina
Sul sito dell’Ufficio Scolastico Regionale si riportano le date del lavoro della commissione esaminatrice incaricata di ricorreggere le prove scritte
Procedendo a 300 prove circa a settimana, la commissione in meno di quindici giorni potrebbe portare a termine un intervento che molti sperano risolutivo della falla più profonda nella navicella di questo disgraziatissimo concorso. Programmato e gestito nel peggiore dei modi possibili, sta accelerando il tramoto di questa formula concorsuale; infatti, è ormai legge che il reclutamento dei dirigenti scolastici venga fatto mediante corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell'amministrazione (Legge 8 novembre 2013, n. 128). (Fonte: www.orizzontescuola.it - 23/11/2013)