· La Legge “di stabilità” 2011, in commissione Cultura della Camera dei deputati
La Commissione istruzione, università e ricerca, beni e attività culturali, editoria e sport ha discusso, in sede consultiva, la Legge di stabilità (l’ex Legge finanziaria), e il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013.
Contiene altri tagli di spesa nei settori di competenza della Commissione: Scuola, Università e altre istituzioni che hanno come fine istruzione e conoscenza. Per lo sport e lo spettacolo sono disponibili 2 milioni di euro; per cultura ed editoria ci sono tagli per quasi 150 milioni rispetto all’anno scorso.
· Caritas e Migrantes hanno presentato il Dossier Statistico “Immigrazione 1991-2010: per una cultura dell'altro”, un’ampia documentazione in 50 capitoli
Il Primo Rapporto sull'Immigrazione Caritas-Migrantes fu pubblicato nel 1991. In Italia, negli ultimi 20 anni, la popolazione immigrata è cresciuta di quasi 20 volte; i regolari sono 4 milioni e 919 mila. Le comunità più numerose sono la romena e l’albanese.
L'Introduzione al volume tratta 3 nodi della latente avversione agli immigrati di non pochi italiani.
1. Crisi economico-occupazionale. Si evidenzia come gli effetti negativi della crisi mondiale si siano fatti sentire in Italia con: il crollo della produzione e degli investimenti; la diminuzione di 380mila posti di lavoro e del tasso di attività; l’aumento del tasso di disoccupazione e dei disoccupati (2 milioni e 45mila). Si registra una diminuzione nella crescita del prodotto interno lordo: 3,8% negli anni ’70, 2,4% negli anni ’80, 1,4% negli anni ’90, 0,3% negli anni 2000; il rapporto tra Pil e debito pubblico, pari al 95,2% nel 1990, è passato al 109,2% nel 2000 ed è stimato pari al 118,2% alla fine del 2010 (il rapporto più alto, tra tutti gli Stati membri dell’UE). In questo contesto, non solo si è ridotto l’afflusso degli immigrati, ma anche molti di essi sono stati licenziati e in parte costretti a lasciare il paese o ad entrare nell’irregolarità. L’ultima regolarizzazione s’è chiusa a settembre 2009, con quasi 300mila domande. Nella prospera Lombardia, nel 2015, le persone con oltre 65 anni saranno tre milioni, un milione in più rispetto al 2010, con un fabbisogno esponenziale di servizi nel comparto assistenza alle persone. Gli immigrati contribuiscono al prodotto interno lordo per l’11,1% (stima di Unioncamere per il 2008). È auspicabile estendere i rimpatri assistiti anche a favore degli irregolari ridimensionando così sia i lucrosi affari del traffico di esseri umani (2,5 miliardi di dollari nel mondo, secondo l’Onu), sia l’enorme diffusione del mercato del lavoro non regolare (il 12,2% del totale, secondo l’Istat).
2. Immigrazione e criminalità. La criminalità è aumentata, nel tempo, meno dell’aumento della popolazione straniera, ed è diminuita negli anni 2008-09. Non v’è correlazione tra aumento delle denunce contro stranieri è aumento del loro numero. Gli italiani temono principalmente i nuovi immigrati ma il Rapporto Cnel mostra che il tasso di criminalità addebitabile alla immigrazione recente è diminuito. Italiani e stranieri hanno nel complesso un tasso di criminalità simile.
3. L’integrazione. La capacità di spesa delle famiglie, italiane e immigrate, si è notevolmente contratta, come attestato anche dall’espansione del microcredito. Gli immigrati rendono al sistema pubblico più di quanto assorbono in termini di servizi e assistenza. Solo il 68% della popolazione immigrata regolare è iscritto al Servizio Sanitario Nazionale. Le madri straniere sono state escluse dal beneficio del bonus bebé, così come i capifamiglia stranieri trovano difficile accedere ai benefici sociali erogati dagli Enti Locali. Di questi nuovi cittadini l’Italia ha bisogno per andare incontro al suo futuro: lo dice l’analisi sociale, lo impone una cultura autenticamente evangelica.
(Fonti: Infohandicap anno V NEWSLETTER N. 72 28/10/10; Non Profit On Line; www.caritasitaliana.itwww.caritasroma.it)
· La Camera si pronuncia per l’integrazione dei minori migranti non accompagnati.
I deputati hanno approvato (20 ottobre 2010) all’unanimità una mozione.
La mozione per la difesa e la tutela dei minori non accompagnati chiede al Governo di garantire loro uno status giuridico, e di rimuovere gli ostacoli che ne impediscono l’integrazione; ciò a tutela di bambini e ragazzi assai vulnerabili: perché minori, perché migranti e perché non accompagnati.