· Il fondo per la gratuità dei libri scolastici delle scuole dell’obbligo.
Nella Legge “di stabilità” per il 2011 (che produrrà effetti dal 1° gennaio 2011) non c’è. Lo scorso anno comparve (103 milioni) a fine anno, nel Decreto c.d. “Mille proroghe”. Intanto nella Legge di stabilità il fondo per il Diritto allo studio è drasticamente ridotto: alle Regioni saranno erogati fondi ridotti del 75% rispetto al 2010, per gli assegni agli studenti meritevoli ma privi di mezzi.
Il Fondo per i libri destinato ai bambini delle scuole primarie appartenenti a famiglie meno abbienti è attivo dal 1967, ed è uno dei pilastri del diritto allo studio, imprescindibile. La Legge di Stabilità (la ex Legge Finanziaria) non lo riporta, ma occorre precisare che lo corso anno fu inserito nel decreto di Natale, e dunque, pur tenendo conto delle maggiori ristrettezze di bilancio in questo anno finanziario, è ragionevole ritenere che sarà rifinanziato. Diverso il discorso per il Fondo per il diritto allo studio nelle scuole dell’obbligo da trasferire alle Regioni per le borse di studio (33,1 milioni di euro stanziati): pur ridimensionato del 70% rispetto all’anno scorso, nella Legge di Stabilità figura, e dunque è ragionevole ritenere che sia stato quantificato in modo definitivo; pertanto, il diritto allo studio potrà essere sussidiato solo al 30% delle famiglie meno abbienti. Il diritto allo studio nell’istruzione universitaria viene ridotto a 25,7 milioni, con taglio di 74 milioni. Ad ogni modo, nei prossimi giorni tutta la materia passerà dalla VII Commissione all’aula della Camera che dovrà varare la Legge di Stabilità.
· Sulla questione delle classi differenziate per studenti in condizione di handicap
Lo scorso 22 ottobre, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini aveva sostenuto, durante un convegno di studi a Palmanova, che le persone disabili inserite nel mondo della scuola ritardano lo svolgimento dei programmi scolastici, e aveva auspicato che si importasse in Italia il modello tedesco dei percorsi differenziati. Riportiamo il commento dell’On.Siragusa (PD) polemico nei confronti di Fontanini.
“Chi parla così dimostra di non capire niente… Le esperienze quotidiane di integrazione scolastica dei bambini e dei ragazzi disabili dimostrano il contrario; la loro presenza nelle classi è fonte di arricchimento per gli altri alunni. E non solo di arricchimento personale e umano, già di per sé importantissimo, ma anche culturale perché i docenti mettono in atto strategie didattiche che facilitano i percorsi per tutti”.
· Assenze degli alunni malati che seguono piani di apprendimento personalizzati a casa, attività didattiche funzionanti in luoghi di cura.
Una nota (27 ottobre) del Dipartimento per l’istruzione, D.G. Ordinamenti Scolastici e Autonomia Scolastica sulla validità dell’a.s.
In relazione alla necessità della frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato, ai fini della validità dell'anno scolastico di cui all'art.14, comma 7 del DPR 22 giugno 2009, n.122, sono pervenuti quesiti in particolare sulla posizione scolastica degli alunni che a causa di malattia permangono in ospedale o in altri luoghi di cura ovvero in casa, per periodi anche non continuativi durante i quali seguono momenti formativi sulla base di appositi programmi di apprendimento personalizzati predisposti dalla scuola di appartenenza, o che seguono per periodi temporalmente rilevanti attività didattiche funzionanti in ospedale o in luoghi di cura… Tali periodi rientrano a pieno titolo nel tempo scuola, come si evince dall'art. 11 del d.P.R. 22 giugno 2009, n. 122.
· L'apprendistato è utile ai fini dell’obbligo d’istruzione e formazione
Lo stabilisce il “Collegato lavoro”, approvato in via definitiva il 19 ottobre scorso
Il ddl 1441-quaterG stabilisce, tra altro, che l’obbligo di cui all'articolo1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si assolve anche nei percorsi di apprendistato, e a questo si accede, in applicazione della c.d. Legge Biagi, già a 15 anni. Cade definitivamente il progetto di un biennio d’istruzione secondaria superiore, obbligatorio per gli studenti di ogni ordine di scuola, sul quale nel 2006 il governo di centro-sinistra aveva legiferato portando al 16° anno di età sia l’obbligo di istruzione, sia il limite minimo per accedere al lavoro (apprendistato compreso).
(Fonte: TuttoscuolaFOCUS del 25 ottobre 2010)