° Qual e’ la considerazione verso l’insegnamento, da parte della classe politica
La tabella che riportiamo (Fonte COBAS) dice quale sia stata, da parte di una intera generazione di decisori politici (e di sindacalisti che ne hanno concertato le scelte).
In sostanza, nell’arco di una generazione, si è prodotto un arretramento marcato delle retribuzioni ai docenti e un altrettanto marcato plus riconoscimento ai dirigenti. Il rapporto Eurydice 2013 riferito ai 5 milioni di insegnanti che lavorano nei Paesi della U.E. documenta che il trattamento economico di quelli italiani è inferiore a quello dei colleghi, non solo dei lussemburghesi e dei tedeschi (gli insegnanti delle scuole primarie hanno già a inizio carriera retribuzioni maggiori rispetto agli insegnanti delle secondarie superiori italiani), ma perfino degli spagnoli, dei ciprioti e dei portoghesi. In Lussemburgo, un maestro delle elementari al primo giorno di scuola è retribuito con 67.129 euro lordi annui e a fine carriera con 118.443 E.
Poiché, nei sistemi a economia capitalistica, le retribuzioni sono correlate allo status secondo la concezione delle funzioni nella società, dalla tabella traiamo l’immagine di un sistema-Italia vetero industriale, a ordinamento gerarchico, estraneo al modello – ormai vincente – così detto della “economia della conoscenza”. E così non si progredisce. In questo modello della società, la Scuola è genericamente assimilata ad altri servizi pubblici perdendo la specificità educativa.
° Chi governa? C’è un guasto al sistema democratico? C’è “tutti” e “tutti”.
Si moltiplicano i sintomi (grave il tentennamento sulle tasse) di un governo titubante
La retromarcia del governo sulla questione della restituzione, da parte dei docenti, dello scatto stipendiale per il 2013 è stata accolta con giusta soddisfazione da parte dei colleghi, e con la faccia di bronzo da parte dei parlamentari che appoggiano il governo. Non avvertono disagio ? Hanno capito chi ha deciso la restituzione ? Chi ha deciso che non si proceda alla restituzione ? Hanno capito chi decide, che cosa ? Chi ha glissato sulle procedure per il pagamento dello stipendio ai supplenti ? Chi glissando sulla copertura della mini IMU invia ai commercialisti milioni di contribuenti per il calcolo di spiccioli ? Chi glissa sugli abusi dei comuni che le tasse per i servizi le raddoppiano anche erogando servizi da schifo ? Chi si volta dall’altro lato, alla vista delle spese (e ruberie) della “casta” ? E procrastina alle calende greche i provvedimenti per tagliere queste spese ? La sensazione è che a questo veicolo manchi lo sterzo. Abbiamo la sensazione di un procedere etero diretto (telecomandato, qual era quello del governo Monti) che autorizza il segretario del PD a chiedersi stupito: “Stiamo su 'Scherzi a parte” ? Mentre la ministro Carrozza vagheggia di chiedere a “tutti” che ne pensano della scuola, la giornalista Alba Sasso (il manifesto, 8 gennaio) sbotta: “Vergognatevi e se ce la fate dimettetevi tutti”.