° Università: la Carrozza ha firmato il decreto ‘visiting'
Crea prospettive per attrarre docenti/ricercatori stranieri, per scambio di personale fra università, e per gli accordi con atenei esteri. Riportiamo dal Comunicato Stampa.
“Il provvedimento, che riformula un precedente intervento normativo emanato nel 2011, prevede che le università possano stipulare convenzioni per consentire ai loro professori e ricercatori a tempo pieno di svolgere attività didattica e di ricerca presso un ateneo diverso da quello di appartenenza. I due atenei stabiliscono come ripartirsi gli oneri stipendiali del personale coinvolto. Ma le novità più interessanti riguardano i rapporti con le università estere. Grazie al decreto gli atenei potranno stipulare contratti per attività di insegnamento con docenti e ricercatori di atenei e centri di ricerca stranieri da utilizzare in corsi finalizzati al rilascio di un “titolo congiunto o di un doppio titolo” con una università non italiana. I contratti di questo personale varranno ai fini dell’accreditamento dei corsi. Si potranno anche stipulare contratti di docenza con personale straniero per inserirlo nei normali corsi di studio italiani. Anche in questo caso questi contratti varranno ai fini dell’accreditamento dei corsi universitari. Un intervento che agevola e incentiva le chiamate di personale dall’estero per garantire una sempre maggiore internazionalizzazione dei percorsi di studio e qualificare ancora di più l’offerta degli atenei italiani”.
° Ricerca: il Piano Nazionale finanzia investimenti per 900 milioni l’anno
La ministro Carrozza lo ha presentato, lo scorso 31 gennaio, in Consiglio dei Ministri
Gli obiettivi segnalati nel comunicato dell’Ufficio Stampa: “Rilanciare la ricerca in Italia, avviare Grandi Progetti Nazionali di innovazione, creare nuova occupazione, favorire la crescita dell'autonomia dei nostri ricercatori e il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di competenze, all'interno di una cornice Paese… Le sfide individuate sono: - Scientific and cultural progress; - Health, demographic change and wellbeing; - European Bio-economy Challenges; - Secure, clean and efficient Energy; - Smart, green and integrated tran sport; - Climate action, resource efficiency and raw materials; - Europe in a changing world - inclusive, innovative and reflective societies; - Space and astronomy; - Secure societies - protecting freedom and security of Europe and its citizens; - Restoring, preserving, valuing & managing the European Cultural Heritage, Creativity; - Digital Agenda”. In 7 anni, il Piano dispone di 6,3 miliardi, ai quali aggiungere le risorse destinate al PNR dagli altri Ministeri o Enti finanziatori.
° Semplice-mente.
IL GOVERNO SI PREDISPONE A GIRARE ALLE BANCHE MILIARDI DI EURO
Stampa e potere spiegano all’opinione pubblica che non ci sono soldi; un esempio: La Carrozza piange miseria dicendo che il Ministero non ha disponibilità. Però, mentre la crisi finanziaria morde i ceti produttivi, il Presidente del Consiglio, o chi decide per lui, si mostra munifico; ma non per pagare i debiti della P.A. ai creditori che (mentre onorano le rate alla Agenzia delle imposte) aspettano di incassare ciò che lo Stato deve loro per forniture, opere e servizi. Incline a giochetti puerili, il Governo ha abbinato in un unico provvedimento di conversione le questioni IMU e Banca d’Italia. Finti tonti sostengono che dare denaro alle banche è necessario per immettere denaro fresco nel sistema economico; ma il decreto IMU-Banca Italia è a ciò inefficace non contenendo regole e controlli indispensabili perché le banche eroghino i prestiti. Occorre tenere presente che le banche sono vincolate ai criteri del comitato di vigilanza interbancaria di Basilea, e ricordare come abbiano usato del denaro ricevuto dalla BCE senza accrescere il credito ad aziende e cittadini (a proposito, la BCE quali interessi rappresenta, nell’ingranaggio delle istituzioni europee ?) Tornando alla conversione del decreto IMU-Banca d’Italia, occorre sapere: 1) Se è stato votato secondo le regole parlamentari o se erano necessari interventi a favore e contro; 2) Se è stato lecito indire la votazione nella confusione, come accade in certe assemblee studentesche; 3) Chi ha il compito istituzionale di stabilire l’ammissibilità o meno di un decreto a due teste. In chiave ideologica, ci chiediamo: Sono le banche a ispirare la linea del governo orientandolo a politiche che accentuano la dislocazione economica tra le classi sociali (il 10% degli italiani possiede il 50% della ricchezza). Se fosse così, sarebbe lo scenario preconizzato da Marx, che equivalendo all’implosione del modello capitalistico aprirebbe alla prospettiva reciproca dialettica: lo scenario in cui i governi si servono delle banche (uno scenario ascrivibile a un modello capitalistico/collettivistico ibrido, improbabile ma possibile se il partito della casta perdesse il controllo del consenso elettorale).
Leonardo MAIORCA