° Scuola: Il lavoro fatto dal MIUR nei dieci mesi della gestione Carrozza
Riportiamo l’elenco postato sul sito web istituzionale. Come si vede, ordinaria amministrazione
Con il Decreto “L'Istruzione riparte” abbiamo previsto un investimento di circa 450 milioni di euro a regime, con provvedimenti come le borse di studio per il trasporto studentesco (15 milioni), fondi per il wireless in aula (15 milioni) e il comodato d’uso di libri e strumenti digitali per la didattica (8 milioni), finanziamenti per potenziare l’orientamento (6,6 milioni) e per la lotta alla dispersione (15 milioni), innovazioni nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro. Ma anche un piano triennale di assunzioni dei docenti e degli Ata, risorse per la formazione dei docenti (10 milioni) e la stabilizzazione di oltre 26mila insegnanti di sostegno…. Per la prima volta da anni, inoltre, siamo tornati a finanziare gli istituti musicali e abbiamo potenziato, con un investimento di 13,2 milioni, l’insegnamento della geografia generale ed economica: un’ora in più negli istituti tecnici e professionali al biennio iniziale. Già con il Decreto del Fare il governo Letta ha previsto un investimento straordinario per l'edilizia scolastica. 450 milioni di euro… Dall’anno prossimo i collegi dei docenti potranno adottare libri nella versione elettronica e mista e caleranno i tetti di spesa… Migliorato il processo delle iscrizioni on line, con un nuovo portale dedicato, la possibilità di preregistrarsi e di seguire in ogni momento l’iter della domanda inoltrata e di recuperare con più facilità la password. Sono state anche studiate soluzioni ad hoc per i bambini di cittadinanza non italiana privi di codice fiscale… “. Costituente per la Scuola e Insegnamento della Storia dell’Arte sono, infine, segnalati come lavori in corso.
° Logica – mente
Il nuovo governo riconosca il merito dei giovani rivalutando i titoli della formazione
Da una ventina di anni, i giovani laureati si orientano numerosi a completare il curricolo con la formazione post-lauream. La fioritura dell’offerta formativa è rigogliosa, con centinaia di corsi, master di I e II livello (anche 1200/1400 ore in uno, due anni), stage di ogni qualità organizzati da atenei, associazioni professionali, scuole nazionali ed estere. In questo scenario, migliaia di professionisti della generazione adulta accolgono ex cathedra decine di migliaia di laureati della generazione giovane replicando lo schema topico della scuola e dell’università: una generazione ha una investitura sovraeminente a vita; l’altra….. Una sorta di Figura dello Spirito, un ritorno eterno nel quale, a volte stanno, ai due poli, gli stessi figuranti; ovviamente il denaro scorre sempre in un verso, arrivando ai piani alti. Da dove parte ? Ovviamente dalle famiglie degli studenti. Il grande successo della formazione post-accademica ci rallegra, di per sè, perché crediamo che un Paese giusto e civile ha lo zoccolo nel livello culturale dei cittadini. Lo crediamo noi, e lo credono le famiglie degli studenti confidando nell’investo in capitale-figli. E lo credono gli studenti che si sobbarcano a stare ancora da questa parte della cattedra (non è che favorisca l’empowerment !). Tutti gli uomini di buona fede lo credono; nessuno pensa che elevare il livello dell’istruzione sia una trappola per canalizzare denaro verso l’alto. E c’è di più: in un caso su due (non ho i dati, ma ho esperienza di questo scenario), è un’autentica passione del sapere che sospinge i giovani a proseguire gli studi: l’autenticità della gente colta. Se poi, però, andiamo a vedere il grado di correlazione tra titolo di studio e placement di questi corsi, riferito agli stage e, ancora più, al lavoro (anche a quello temporaneo), vediamo che una percentuale alta di giovani è in un vicolo cieco. Fregati di brutto, perché impegnati nello studio non si sono candidati ai pochi posti di lavoro in circolazione, e indietro nel tempo non si può tornare. A parte tutto, che i posti di lavoro pubblici siano assegnati a giovani con livello di istruzione inferiore indebolisce il sistema Italia, già appesantito da lavoratori poco o nulla qualificati. Se consideriamo, poi, che in alcune Regioni i posti pubblici di lavoro vengono assegnati – e la costituzione non lo consentirebbe – senza concorso, a cordate di clientes della Casta, si ha la percezione esatta della fregatura. Saprà questo nuovo governo trovare un rimedio affinché i posti di lavoro siano assegnati a chi ha più merito ? Potrebbe trovarlo rivalutando i titoli di studio in una misura che sia determinante per l’attribuzione del lavoro.
° Lavoratori della Scuola in uscita (frustrati)
I dati provvisori del pensionamento 2014. Riportiamo da larepubblica.it
“Il 31 agosto del 2013 andarono in pensione 10.860 insegnanti e 3.662 Ata: amministrativi, tecnici e ausiliari. Il prossimo primo settembre toglieranno il disturbo in 13.380: 2.520 in più, con un aumento pari al 23 per cento. La quota di personale non docente che passerà la mano è invece sostanzialmente invariata: 3.697”. L’Italia è il Paese Ocse con la maggiore quota di insegnanti ultracinquantenni al mondo: il 41 per cento, contro il 26 per cento dell'Ue.
(Fonte: Salvo Intravaia larepubblica.it - 16/02/2014)