° Alla Camera, sono tutti concordi: dicono di avere capito che non si dovrebbe fare…
Per adesso, però, varano come “soluzione provvisoria” la consueta rapina al MOF.
Lo scorso 17 marzo, la Camera ha iniziato l’esame del d.d.l. di conversione del decreto in materia di automatismi stipendiali del personale scolastico I parlamentari di ogni schieramento hanno convenuto sul principio che, per pagare gli scatti al personale, non si dovrebbe impoverire l’offerta formativa. Il sottosegretario Toccafondi ha detto che il Governo si propone di “…reintegrare la dotazione del fondo di istituto e del MOF, e le risorse a sostegno della autonomia scolastica stanziate dalla L.440/97 e via via decurtate fino a risultate praticamente azzerate”. La dichiarazione lascia le cose come stanno ma non è da sottovalutare: un’aria nuova sta spazzando quella maleodorante che sottovalutava le professionalità della Scuola.
° Metodologia CLIL nei Licei Linguistici
Presentato il Rapporto di monitoraggio nelle classi terze - a.s. 2012/13
La D.G. per gli Ordinamenti scolastici e per l’Autonomia scolastica si è impegnata in questi anni in azioni di accompagnamento all’introduzione della metodologia CLIL nelle classi. Un'azione di accompagnamento si è realizzata attraverso la costituzione della “Rete Nazionale dei Licei Linguistici a supporto della metodologia CLIL” e attraverso progetti che hanno coinvolto reti di scuole in tutto il territorio nazionale. Componente essenziale delle misure di accompagnamento è stata un’azione di monitoraggio che la Direzione Generale ha progettato e realizzato grazie al supporto di un Gruppo di Lavoro. Riportiamo l’indice e le conclusioni dell’accurato studio (Copyright 2014 MIUR - DG Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica Gruppo di lavoro Monitoraggio introduzione della metodologia CLIL nei Licei), reperibile nel sito del MIUR.
INDICE: Premessa; Sintesi del monitoraggio: l’introduzione della metodologia CLIL nei Licei Linguistici nell’a.s. 2012/2013; 1. L’ insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera nella scuola secondaria di secondo grado; 1.1 Il quadro europeo; 1.2 Il quadro italiano; 2. Il progetto di monitoraggio; 2.1 Le ragioni; 2.2 Il questionario; 2.3 La popolazione di riferimento; 3. Alcune caratteristiche del docente DNL; 3.1. Anagrafica docente; 3.2 Titoli di studio e ulteriori perfezionamenti; 3.3 Discipline coinvolte; 3.4 Classi di intervento e durata; 4. L’esperienza CLIL: la progettazione didattica; 4.1 Le modalità progettuali; 4.2 Scambi a livello internazionale; 4.3 I materiali; 5. L’esperienza CLIL: le modalità di attuazione; 6. Alcune ricadute sull’insegnamento; 6.1. Le abilità linguistiche sviluppate in classe; 6.2. La ricaduta sulla didattica: un’autovalutazione; 7. Il ruolo della formazione: bisogni e richieste; 8. Conclusioni e sviluppi futuri. Appendice 1: Il questionario (online). Appendice 2: Tabelle: Tabella A1: Tassi di risposta/compilazione; Tabella A2: Tipologia di contratto docente per regione; Tabella A3: Età del docente DNL per regione; Tabella A4: Disciplina in cui è stato attivato l’insegnamento CLIL; Tabella A5: L’esperienza CLIL è stata progettata all’interno del team CLIL (docente di lingua straniera– docente DNL–conversatore in lingua straniera); Tabella A6: Quali materiali sono stati utilizzati prevalentemente per l’esperienza CLIL?; Tabella A7: Nell’attività di didattica CLIL ha proposto prevalentemente; Tabella A8: L’esperienza CLIL ha mirato a sviluppare prevalentemente abilità di …;Tabella A9a: Ritiene che l’aver insegnato/l’insegnare con la metodologia CLIL abbia modificato la sua prassi didattica quotidiana?; Tabella A9b: Ritiene che l’aver insegnato/l’insegnare con la metodologia CLIL abbia migliorato la sua prassi didattica quotidiana?; Tabella A9c: Ritiene che l’esperienza CLIL abbia raggiunto le aspettative didattiche che si era prefissato/a?; Tabella A9d: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze linguistiche?; Tabella A9e: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze disciplinari?; Tabella A9f: Ritiene che i suoi alunni abbiano conseguito risultati positivi nelle competenze trasversali?; Tabella A9g: Ritiene che il Consiglio di Classe si sia mostrato partecipe e collaborativo rispetto all’insegnamento di tipo CLIL?; Tabella A10: Sulla base dell’esperienza dell’a.s. 2012-13, di che tipo di intervento formativo ritiene di aver bisogno ? Appendice 3: Decreto Dirett. n.20, 22 Ottobre 2013 - D.G. per gli Ordinamenti scolastici e per l'Autonomia scolastica.
CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI….Le esperienze CLIL documentate da questo rapporto mettono in luce alcuni aspetti innovativi del processo di apprendimento/insegnamento, tra cui si evidenziano: la co-progettazione delle attività didattiche e le nuove modalità e tecniche di insegnamento. Sono altresì emerse alcune criticità: la difficoltà di reperire dei materiali per l'attuazione della progettazione in funzione delle reali esigenze formative nonché il forte bisogno di sviluppare sia le competenze linguistico-comunicative dei docenti e sia le loro competenze didattico-metodologiche in ambito CLIL. …. La padronanza dei linguaggi, delle lingue è traguardo formativo da condividere a livello interdisciplinare, mettendo in gioco e facendo convergere le singole discipline in progetti trasversali che i docenti dovrebbero condividere sia sul piano epistemologico, indagando e migliorando la pianificazione della didattica in funzione dei livelli e complessità degli apprendimenti, sia su quello organizzativo, concordando materiali, tempi e gestione delle didattiche in una prospettiva di co-progettazione e co-costruzione dei saperi. … I dati relativi alla difficile operatività del team CLIL probabilmente segnalano la necessità di una maggiore sinergia tra le risorse professionali e le risorse materiali presenti degli istituti scolastici, ma devono anche far riflettere sulla obbligatorietà di abbracciare un paradigma educativo e didattico di natura co-costruttiva e collegiale, ancora tutto da immaginare in alcuni istituti scolastici. Forse l’appello ad un uso maggiormente consapevole e formativo delle TIC, forse l'invito ad una riorganizzazione dei piani curricolari, attraverso una revisione dell’orario scolastico partendo da monte ore progettuali, forse la condivisione e la disponibilità di materiali su piattaforme dedicate potrebbero essere i primi passi di una operativa innovazione nelle didattiche disciplinari e interdisciplinari. … Un altro segnale di novità è rappresentato dal fatto che il processo di apprendimento/insegnamento è ormai ritenuto modificabile e migliorabile. Questo gli conferisce un carattere dinamico, riportandolo al concetto iniziale di progettazione volta a raggiungere obiettivi e dipendente dai vincoli di contesto, dai materiali e dagli strumenti a disposizione. Gli insegnanti dimostrano di essere sempre più progettisti dell'insegnamento: sulla base e in funzione dell'apprendimento sono possibili cambiamenti nella didattica. Infine, i bisogni formativi. Sembra possibile affermare che si è disposti a cambiare, ad introdurre l'insegnamento di nuove abilità, a progettare dinamicamente e le attività, ma c'è necessità di formazione. Il processo deve essere ciclico e continuo: nuove abilità e strategie didattiche, bisogno di modificare il modo di insegnare e arricchire le competenze, richieste formative, formazione, attuazione e poi di nuovo, in un processo a spirale che porti la Scuola ad essere sempre più reattiva rispetto alle esigenze dei giovani e dei cittadini in generale. …