Scuola: Aggiornamenti in progress – martedì 25 marzo 2014

° Personale docente ed educativo: Aggiornamento e trasferimenti interprovinciali G.E.
Questo D.M. non riguarderà lle graduatorie di circolo e di istituto.
a t.i., e ai fini della chiamata a supplenza annuale o a supplenza fino al termine delle lezioni. La richiesta di trasferimento ad altra provincia comporta, automaticamente, il trasferimento da tutte le graduatorie in cui l’aspirante è iscritto e la cancellazione da tutte le graduatorie della provincia di provenienza. Il personale che in atto è iscritto “con riserva” dovrà confermarla o scioglierla. Le fasce G.E. sono, in atto: I, II, III e IV fascia. Questa, istituita nel 2012 con la denominazione “Fascia aggiuntiva alla III” comprende i docenti abilitatisi, dal 2008 al 2011, a conclusione: dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria; dei corsi abilitanti COBASLID di II livello ad indirizzo didattico; del secondo o terzo corso di formazione di II livello per Educazione musicale (classi 31/A e 32/A), e del corso di formazione Strumento musicale nella scuola media (classe 77/A). Per effetto del contenzioso giudiziario in atto, resta da vedere se il decreto imminente disporrà per questi docenti il passaggio in III fascia (come Anief sostiene) o la permanenza in una fascia creata per ragioni contingenti nel periodo di validità delle graduatorie che scadono con l’a.s.2013/14. Tutte le domande dovranno essere inoltrate : quelle di permanenza, di aggiornamento, di conferma dell’inclusione con riserva e di scioglimento della riserva vanno inoltrate all’U.S.R. che ha gestito la relativa domanda per il triennio 2011/2014; le domande di trasferimento (anche di posizione con riserva) vanno dirette all’U.S.R. della sede prescelta. Il D.M. conterrà novità per la valutazione dei servizi prestati nei licei musicali, e disposizioni particolari per l’inoltro di documenti cartacei (titoli di riserva e titoli di Specializzazione che saranno conseguiti dopo la scadenza dei termini). Sembra (Fonte Orizzontescuola.it–21.03.2014) che una novità sarà la valutabilità dei servizi di insegnamento prestati nei progetti promossi dalle Regioni in convenzione col MIUR. Saranno utili gli elenchi, aggiornati al 28 febbraio 2014, delle scuole statali dell'infanzia, primarie, secondarie di I grado e secondarie di II grado, istituti omnicomprensivi, scuole collocate nelle piccole isole; saranno consultabili sui siti WEB MIUR.

° A buoni propositi, siamo a posto
Dichiarazioni di Renzi e della Giannini che fanno bene sperare
Renzi. “A me ha colpito una cosa: noi spendiamo di più per gli interessi sul debito che no per l'educazione e università. … è come se una famiglia spendesse più per i debiti che per mandare a scuola i figli. … L' Italia è un paese che nel suo budget, anche se ora ha recuperato con uno spread più basso, il peso degli interessi sul debito superiore ad altri investimenti”. Giannini: “Il settore Scuola è talmente dimagrito che se si va oltre, sotto la 40 o la 38 (con riferimento alle taglie da donna), si va verso l'anoressia. Mi auguro che Padoan non voglia un'istruzione anoressica. In tal caso il Governo Renzi non potrebbe davvero ergersi a esecutivo della svolta".
(Fonte: latecnicadellascuola.it - 21/03/2014

° Abbandono scolastico. alcuni dati
Nel 2013, 160 mila studenti hanno abbandonato la Secondaria superiore statale.
“A ritirarsi è stato il 27% di chi aveva iniziato il ciclo formativo dei cinque anni. Un piccolo miglioramento rispetto alla precedente rilevazione con 20 mila drop out in più, pari al 29,7%. Ma resta intatto l’allarme per una emergenza formativa che colloca l’Italia in fondo alla media Ue, con ben due milioni e 900 mila studenti — più degli abitanti di Roma — che negli ultimi 15 anni hanno lasciato… Complessivamente, negli ultimi quindici anni, non è arrivato alla soglia dell’esame di maturità il numero colossale di 2.868.394 studenti. Centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze, senza nome né volto, che si sono persi per strada e hanno abbandonato la sfida. Erano partiti, anno dopo anno, in 9.109.728: risulta quindi, «caduto» sui banchi, il 31,5%. In Italia la quota di Neet è molto superiore a quella della media europea (22,7 e 15,4 per cento rispettivamente). E cresce significativamente se rapportata a Germania (9,7%), Francia (14,5%) e Regno Unito (15,5%) per avvicinarsi a quella della Spagna (21,1%).
(Fonte: corrieredellasera.it - 24/03/2014)