Scuola: Aggiornamenti in progress – lunedì 31 marzo 2014

° Stabilizzazione dei precari della Scuola che hanno svolto almeno tre anni di servizio
Per conoscere il parere della Corte di Giustizia Europea dovremo attendere qualche mese. Pacifico si appella al Ministro Giannini perché si attivi anticipatamente.
L’andamento dell’udienza che giovedì scorso la Corte ha dedicato all’argomento lascia bene sperare per due circostanze: 1- La Commissione Europea – per bocca del funzionario che la ha rappresentato nel dibattimento - si è espressa a favore degli insegnanti dichiarando, senza mezzi termini, che non esistono ragioni obiettive in grado di giustificare un numero così elevato di precari nella Scuola italiana; 2 – La Corte è sembrata avere le idee chiare sulla materia, non avendo posto domande al rappresentate dell’Avvocatura dello Stato italiano. La decisione della Corte europea sarà vincolante per i giudici italiani, sicché in caso di sentenza favorevole ai precari il Governo dovrà provvedere. Marcello Pacifico, presente al dibattimento, proseguendo nell’impegno a favore dei colleghi precari fa appello alla Giannini perché, prevenendo il verdetto del collegio del Lussemburgo, legiferi a favore dei precari: “Il ministro Giannini … proceda immediatamente a stabilizzare i 125 mila precari nella scuola in servizio su posti vacanti e disponibili: ciò permetterebbe di evitare l’innescarsi di cause giudiziarie che porterebbero lo Stato italiano ad essere condannato a risarcire danni superiori ai 4 miliardi di euro”. Le possibilità che l’appello di Pacifico alla Giannini sia accolto sono poche, stando a recenti dichiarazioni del Ministro e ai silenzi della maggioranza che sostiene il governo; il fatto è che il male del precariato sine die affligge tutta la pubblica amministrazione, e ciò rende molto difficile affrontarlo, al Governo. Si aggiunga che la parte politica berlusconiana è contraria all’eventualità di una assunzione collettiva dei circa 120mila docenti e 20mila ATA precari che, secondo un nostro calcolo, sono in possesso del requisito minimo (36 mesi di servizio con contratti a t.d. anche non continuativi). D’altra parte, è pur vero che – come attestato dalla Ragioneria generale dello Stato - il mantenimento di una mole così alta di precari nella scuola è costata tra 2007 e 2012 ben 350 milioni di euro. Ed è pur vero che, in atto, ci sono almeno 125 mila posti disponibili: 25 mila per gli Ata e circa 100 mila cattedre nelle quali gli insegnanti si alternano (con intralcio alla necessaria continuità didattica).

° Knowledge:Modi e mondi nuovi del pensiero, all’epoca della Information Technology
Un’iniziativa di Nuvolaverde, in collaborazione con Rai Educational e Gruppo 24 Ore, per divulgare gli strumenti necessari alla gestione della conoscenza digitale
Nuvolaverde è un soggetto informativo-educativo-formativo che, nel rispetto dell'ambiente e dell'intelligent Energy, coinvolge cittadini e istituzioni in iniziative finalizzate alla costruzione di un futuro sostenibile. Questa specifica iniziativa è volta a informare gli studenti su come l’apprendimento si stia modificando, in questo tempo della rivoluzione digitale, e su quali siano degli effetti di questa trasformazione sugli stili di vita, di consumo, di lavoro, e sulla gestione dell’informazione e del sapere. Gli incontri sono programmati con studenti delle scuole secondarie di II grado di L’Aquila, Cosenza, Napoli, Roma, Trento, Bergamo, Monza, Milano; in collaborazione con le scuole superiori di Monza e Brianza sarà attivato un corso sperimentale. Gli allievi saranno istruiti su: comunicazione digitale; web writing; cloud; data management; Internet of everythings; microblogging; web reputation; video editing; progettazione e stampa 3D; progettazione e realizzazioni di realtà aumentatasi. A fine a.s. 2013/14, sarà organizzato un Meeting, in Lombardia. L’iniziativa può essere seguita on line con lo streaming video: Rai Educational e Il Sole 24Ore. Informazioni: sul sito istituzionale del MIUR: www.istruzione.it, e su http://social.nuvolaverde.org/elementType/post/elementId/87489/id_group/-1.

° L’istituto dell’Apprendistato non è valso a contenere la disoccupazione
Giovanni Scancarello segnala il trend discendente dei dati. Riportiamo, in parte.
“Già nel 2011 l'apprendistato registra una flessione del 6,9% rispetto all'anno precedente. Il trend negativo inizia dopo il 2008, con i contratti di apprendistato che nelle aziende artigiane passa dal 32,1% nel 2009 al 31,7% nel 2011. Soprattutto i lavoratori più giovani quelli che hanno pagato maggiormente la crisi dell'apprendistato: dal 2009 al 2011 i contratti di qualifica e diploma professionale diminuiscono del 36,2%. Oggi solo il 10% dei lavoratori entra con contratto di apprendistato, mentre il 68% accede al primo impiego con contratto a termine. Di fronte ai dati disastrosi sull'occupazione (il 12,9% degli italiani è disoccupato, un giovane su due a casa al Sud, il 22,4% di 15-24enni è neet”. (Fonte:Italiaoggi - 25 marzo 2014)