° Organico di diritto del personale docente di religione cattolica per l’a.s. 2014/15
Il decreto interministeriale sulla consistenza degli organici IRC sarà emanato dopo la chiusura (31 maggio p.v.) delle funzioni per l’acquisizione dei dati di organico.
Le funzioni sono descritte nel manuale utente, disponibile nel portale SIDI.
° Ministri che non conoscono e poco apprezzano la funzione docente
La Giannini ha ipotizzato l’“eventuale taglio di un anno per la scuola secondaria superiore” (con risparmio di 1.380 milioni di euro).
La Carrozza pensava l’aggiornamento obbligatorio per i professori le cui classi si collocassero sotto la media nazionale, nelle prove Invalsi (e che prove !). Profumo, ritenendo che i professori lavorassero poco a fronte dello stipendio (non conosceva o fingeva di non conoscere, i dati in area OCSE), vagheggiava di accrescerne l’orario di servizio; il Sorridente insediò un gruppo di studio per ridurre l’iter scolastico da 13 a 12 anni. Togli la maschera sul volto della Giannini e trovi quello della Carrozza. Togli la maschera a questa e vedi il sorriso eterno di Profumo; togli, togli… e vedi Monti (politico della corporazione degli economisti che accusava la categoria degli insegnanti di strumentalizzare gli alunni a fini “corporativi” !) o Gelmini (quella sul tandem con Tremonti)… Tutti fan della spending review, che i tagli li hanno cercato nella spesa per l’istruzione pubblica, senza vedere se, per caso, siano i malversatori delle caste a prosciugare l’erario. Decisori politici che non avendo specifica competenza ed essendo, in materia di istruzione e formazione, come pesci fuor d’acqua (né potrebbero essere onniscienti) hanno sparato “fuoco amico”. Giunti al MIUR, questi ministri dichiarano candidamente di non conoscere la Scuola. Considerando quanti problemi la Scuola ha, le imprese della Gelmini, di Profumo, della Carrozza e della Giannini richiamano l’immagine dei barconi in gurdite vasto. Tornando alla Giannini. 1). Il taglio. Segnaliamo una valutazione espressa da Giorgio Israel a proposito dell’ipotesi di accorciare l’istruzione secondaria: “Ci si pensi 10 volte prima di toccare medie e superiori… In Germania si sta tornando indietro rispetto all’accorciamento. Abbiamo martoriato istruzioni tecniche e professionali tra le migliori del mondo. È indispensabile potenziarle….”. Aggiungiamo un passo, a firma Eleonora Fortunato, che Orizzonte Scuola” riporta sotto il titolo: “In Italia si va verso i licei di 4 anni, negli Usa si sperimentano quelli da 6. Nascono i P-Tech, modello integrato di scuola, università e azienda” (www.orizzontescuola.it - 03.03.2014). “Sono anche dette ‘hollege’, dalla fusione tra high school e college, le nuove scuole superiori pubbliche americane che, con alle spalle sponsor come IBM, promettono una formazione spendibile e un buon successo lavorativo anche senza fare l’università. La prima P-Tech ha visto la luce nel 2011 a New York, ma ne stanno già per nascere altre 29. Un modello interessante che promuove la saldatura tra formazione professionale e istruzione secondaria di cui tanto si parla anche in Italia, ma che richiede anche non indifferenti investimenti economici, già stanziati in circa 730 milioni di euro dal Presidente Obama in persona. La svolta dovrebbe stare nell’associate's degree, il titolo di studio che ottiene chi frequenta un P-Tech (Pathways in Technology Early College High School), garanzia di un percorso che ha testato la preparazione teorica degli studenti sulle discipline più richieste nel mondo del lavoro, e la loro capacità di stare in azienda dopo aver ricevuto il mentoring professionale di un manager.”. 2. 2)Valutazione dei docenti. Consideriamo l’ipotesi che la Giannini intenda in qualche misura utilizzare l’esito che gli alunni conseguono nei test INVALSI. Riportiamo, ancora da Israel: “Il ministro ha osservato che, come un buon medico si valuta se i suoi malati guariscono o restano in buona salute, così l’insegnante si valuta dal risultato del processo di apprendimento. Ma già qui non ci siamo. Perché quel che fa la differenza è l’oggetto: altrimenti, i peggiori medici sarebbero gli oncologi e i migliori quelli che curano i raffreddori…. Valutare un medico è cosa molto più complessa che non fare test sull’evoluzione dello stato dei suoi pazienti. Lo stesso dicasi per gli insegnanti: la bravura di un insegnante può essere offuscata da un contesto difficile mentre può rifulgere la mediocre qualità di un insegnante che opera in un contesto facile. Né la qualità degli apprendimenti è riflessa, se non a livelli minimali, dalle prestazioni nei test. Del resto, se il ministro ha accolto l’idea di sostituire i test d’ingresso a medicina con un modello di tipo francese, in cui la selezione viene fatta con esami di merito dopo un anno, non può ritenere che i testi possano servire a valutare il sistema dell’istruzione, gli studenti e addirittura gli insegnanti…. Curiosi tempi i nostri, in cui si straparla di “complessità” e poi si pretende di ridurre tutto a schemini semplici…”.
(Fonte: Il Messaggero – 13 maggio 2014)