Scuola:Aggiornamenti in progress- mercoledì 15 dicembre

° I Consigli di classe delle scuole secondarie superiori e le norme di attribuzione dei voti quadrimestrali.
Qualche incertezza riguarda le nuove materie inserite nei programmi delle classi prime in attuazione della riforma dell’istruzione secondaria superiore, e le discipline che sono state accorpate.
Per decidere se valutare scritto e orale o dare un solo voto in pagella, nel caso di insegnamenti mai prima impartiti e di insegnamenti mai in precedenza impartiti nelle classi prime, gli insegnanti dovranno comportarsi in analogia con quanto avveniva negli ordinamenti sperimentali previgenti, o in mancanza dovranno collegialmente stabilire un criterio. Ciò produrrà, per adesso, inevitabilmente, comportamenti docimologici differenti, da scuola a scuola.

 
° La disciplina sui permessi per assistenza ai portatori di handicap in situazione di gravità.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato la circolare n.13 del 06/12/2010 (Ufficio personale pubbliche amministrazioni - Servizio trattamento personale) che chiarisce la nuova normativa.
Sulla G.U. del 9 novembre 2010 n.262 è stata pubblicata la legge 4 novembre 2010 n.183, recante “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi aspettative e permessi , di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in materia di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. La legge è entrata in vigore il 24 novembre 20010. L’art.24 della nuova legge riguarda “Modifiche alla disciplina in materia di permessi per assistenza a portatori di handicap in situazione di gravità”. La disposizione innova parzialmente il regime dei permessi per l’assistenza ai soggetti disabili contenuto nella legge 5 febbraio 1992 n.104 e nel d.lgs. 26 marzo 2001 n. 151.

 
° Una valutazione di Tuttoscuola sul significato da dare ai risultati che la Scuola italiana ha fatto segnare nella IV edizione dell’indagine OCSE-PISA.
I risultati dell’indagine Ocse-Pisa 2009 sulle competenze (di lettura, matematica e scienze) degli studenti che hanno assolto all’obbligo scolastico (quindicenni) sono stati forniti lo scorso 7 dicembre, con grande rilievo, a Parigi, nella sede dell’Ocse, e in altre importanti capitali. In Italia, i dati sono stati presentati nella sede dell’Invalsi (Villa Falconieri, a Frascati). Rispetto alle precedenti edizioni, gli studenti italiani (un campione rappresentativo di tutte le regioni) hanno fornito performance migliori, nei tre gli ambiti disciplinari monitorati. Riportiamo, in sintesi, la valutazione di Tuttoscuola sulla polemica suscitata dalle dichiarazioni del Ministro Gelmini.
Forse sarà stato un po’ sopra le righe l’entusiasmo con il quale il ministro Gelmini ha accolto i risultati ottenuti dagli studenti italiani nella edizione 2009 della ricerca Ocse-Pisa (“risultato eccezionale”, “in questi anni si è investito sulla valutazione degli apprendimenti e ora i risultati ci premiano”), ma non è sembrata da meno anche la dichiarazione della responsabile scuola della segreteria Pd, Francesca Pugliesi, di “appropriarsi di risultati evidentemente non suoi”…
Gelmini ha fatto della serietà e del merito la sua bandiera, e ha molto spinto sul tema cruciale della valutazione, ma è anche vero che è stata in questo facilitata dall’azione svolta dal suo predecessore Fioroni… Pugliesi ha ragione nel sostenere che è difficile attribuire all’azione del ministro, in carica da meno di un anno quando furono somministrate le prove (aprile 2009), i miglioramenti rilevati….. In generale, non è esaltante che di fronte a risultati che comunque sono negativi rispetto agli altri paesi (in Francia e in Inghilterra si è diffusa una notevole preoccupazione a fronte di risultati migliori dei nostri) ci siano commenti e tentativi di appropriazione di minuscoli “recuperi” rispetto alle edizioni precedenti. La verità è che i processi formativi hanno tempi di evoluzione medio-lunghi, e che solo una strategia innovativa di medio-lungo periodo, possibilmente condivisa nelle sue linee di fondo a prescindere da chi governa, potrebbe affrontare il problema di fondo della scuola italiana: la sua profonda, drammatica iniquità”.
(Fonte: TuttoscuolaNews, N. 467, 13 dicembre 2010)