Scuola: Aggiornamenti in progress – venerdì 13 giugno 2014

° Accordo per gli scatti 2012 maturati dai docenti, e delle posizioni economiche ATA
Mercoledì scorso, all’ARAN è stato siglato l’accordo per la copertura degli scatti del personale docente relativi al 2012 e delle posizioni economiche del personale ATA.

° Il tunnel delle Graduatorie ad esaurimento
Sono 154.394 le domande presentate. Gli elenchi saranno noti entro fine luglio.
In certi anni sono stati 400mla. I colleghi iscritti nelle G.E. sono esausti per la lunga marcia di avvicinamento alla quale insipienti decisori politici li stanno costringendo. A loro difesa, l’ANIEF ha in corso la battaglia campale: la Corte di Giustizia europea potrebbe imporre a Renzi di fare le assunzioni in ruolo che i precedenti governi non hanno effettuato. Alcuni dei colleghi precari saranno nominati nel prossimo fine agosto; attendono con ansia. Altri si sistemeranno con le convocazioni programmate negli anni successivi, per le quali l’Anief si impegna a chiedere con la massima insistenza l’attuazione dell’Organico dell’autonomia,di cui alla Legge 9 febbraio 2012 n. 5, Capo I Sez. III, Art. 50, comma 1 b: “Definizione, per ciascuna istituzione scolastica, di un organico della autonomia, funzionale all'ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa,tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico, anche ai fini di una estensione del tempo scuola”.

° Esame di Stato conclusivo del Primo ciclo. Giovedì 19 giugno la prova INVALSI
Quasi seicentomila gli alunni impegnati nell’esame. L’Invalsi resta nella rocca, con il ponte levatoio alzato, e guarda alle scuole dalle feritorie.
Ovviamente, noi che osserviamo da tutto intorno abbiamo difficoltà a capire. Ad esempio non si capisce il mantra “Le prove Invalsi non vogliono sostituirsi alla valutazione dei docenti”, visto che per l’esame di terza media, la prova Invalsi «fa media» nel voto finale. Le prove Invalsi non solo entrano (per circa 1/6) nella valutazione complessiva finale dei singoli alunni ma non di rado stravolgono, per via degli automatismi computativi imposti ai Consigli di classe, la valutazione globale che i docenti intenderebbero attribuire, alla luce delle risultanze didattiche. Sapevamo già, e spesso ne abbiamo scritto, che le prove Invalsi sono fuori luogo (le preparano senza riferimento agli alunni, senza conoscere la programmazione delle classi, senza un’idea del condizionamento che all’attività educativa della scuola viene dal territorio di riferimento), apprendiamo adesso, da una intervista (Corriere della sera, 09.06.14) alla collega Notarbartolo (che con altri lavora a preparare le prove Invalsi), che sono anche fuori tempo, predisposte per fantomatici alunni del futuro. Alla domanda: “Quanto tempo ci vuole per preparare le prove?” La collega spiega: «Un paio d’anni: le prove che “andranno in onda” nel 2016 vengono elaborate in questi giorni…». Come dire che si tratta della verifica di obiettivi didattici surgelati con scadenza a due anni, da somministrare indifferentemente a qualunque alunno che si troverà sotto, qualunque sia stata l’offerta formativa delle scuole che avrà frequentato. Sostanzialmente: il solo aspetto correlato e sincronizzato alla realtà, nelle prove invalsi, è il fatto che producono effetti reali nell’assegnazione del voto di licenza media. C’è poi un risvolto tragicomico: questa prassi docimologica condizionata dall’occorrenza di certe circostanze assolutamente casuali (’“endecòmenon”, “would be“) si presenta all’insegna della scientificità: “Chi paragona le prove Invalsi alle verifiche di classe sbaglia. Costruiamo strumenti di misurazione analoghi a quelli utilizzati nelle scienze sperimentali…”. Ma ? Avevamo letto qualcosa nulla sulla natura delle Geistes wissenschaften e su quella delle Natur wissenschaften. Sbaglierebbe chi scambiasse le prove Invalsi per una qualunque valutazione scolastica…. - spiega la collega intervistata. Cadrò in depressione ? In 40 anni di insegnamento ho creduto a docimologi cattivi maestri ?. Forse che la verifica non è il metodico confronto tra obiettivi programmati e situazione d’apprendimento dei singoli allievi ? Forse che nella valutazione i punteggi concorrono a determinare il voto in funzione della maggiore o minore valenza educativa che si attribuisce all’obiettivo didattico ? Segnaliamo che l’ANIEF ha una proposta per favorire la collaborazione tra scuole e Invalsi; il cardine ne è la designazione di docenti (retribuiti) che nelle scuole, fungendo da referenti dell’Invalsi, preparino le prove. Prove che, senza svendere ipocritamente l’efficacia docimologica, nondimeno supportino la ragion d’essere dell’Invalsi (che deve pur essere messo in condizione di produrre le rilevazioni comparative richieste a livello internazionale). Se non ci sono i soldi per retribuire la rete dei collaboratori, il MIUR tolga gli effetti che la prova Invalsi ha sul voto all’esame di Stato. (Leonardo Maiorca)