Scuola: Aggiornamenti in progress – lunedì 16 giugno 2014

° “Piccole scuole crescono. Trame sociali in rete. Scenari per superare l’isolamento”
E’ il titolo del convegno organizzato dall’INDIRE, per il 27 giugno presso l’Auditorium Antonianum (Roma), dalle ore 10.00 alle ore 13.30. Le classi in condizione di isolamento avranno l’opportunità di confrontarsi con le scuole che lavorano in rete.
Scopo dell’iniziativa è di promuovere e divulgare esperienze di didattica a distanza in realtà scolastiche isolate geograficamente e limitate dalla contrazione del numero di studenti (ad esempio: Marettimo, Lampedusa, la rete di scuole dell’Appennino toscano che entrano nel Progetto Errequadro, e la rete delle scuole della Liguria con capofila l’I.C. di Sassello (Savona). In questa sede, l’Indire presenterà esperienze che si rifanno a due possibili scenari: - “La didattica condivisa”, prevede l’uso quotidiano della videoconferenza tra due o più classi appartenenti a istituzioni scolastiche diverse; - “Un ambiente di apprendimento allargato”, in cui le classi lavorano a un progetto disciplinare comune e organizzano incontri tra docenti, studenti e/o esperti che possono fare uso di videoconferenze e di altri setting tecnologici.

° Cresce l’attrito tra i sindacati confederali e il governo
Fare sindacato era certamente più facile, all’epoca della massima potenza dei sindacati, con la congiuntura dell’economia in espansione
Il ministro Madia ha comunicato ai sindacati le intenzioni del governo: sull’età pensionabile; sui distacchi sindacali; sulla destinazione della sede di servizio entro il raggio di 50 Km.; sul “trattenimento in servizio” dei lavoratori che hanno maturato i requisiti di pensionamento. Facce lunghe. Negli anni delle vacche grasse, quando il confronto tra i decisori politici e i rappresentanti dei lavoratori poteva riguardare i criteri di distribuzione sociale della ricchezza, le parti potevano sedere ai tavoli della concertazione col sorriso sulla bocca e con vantaggio reciproco: i sindacati recavano ai dirigenti politici il consenso dei lavoratori ed esercitavano un ruolo nella stanza dei bottoni. Le politiche del lavoro sono state, dunque, gestite in forma concertativa, e le due parti ne portano meriti e demeriti. In estrema sintesi, i meriti sono di avere consolidato i diritti dei lavoratori, i demeriti sono di non avere badato alla sopravvivenza dei precari e dei disoccupati. In atto, sono le famiglie a sostenere i giovani, e certo ciò non li gratifica in termini di autostima e di status sociale; ben diverso sarebbe se avessero il lavoro. Occorrerebbe una “staffetta generazionale” efficace, tra coloro che hanno fruito del Welfare top e la generazione dei precari. In ciò, la proposta Madia, approvata dal C. dei M. non è incisiva, salvo che nel provvedimento che cancella la possibilità di rimanere ancora due anni in più dopo l'età pensionabile. Il consenso politico dei giovani è essenziale per il Governo, e il sindacato deve tenerne conto, eventualmente sacrificando qualcosa delle tutele ai lavoratori che fruiscono di retribuzioni medio/alte e pensioni non commisurate ai contributi versati di fatto. Tocca ai sindacati di percepire l’attuale condizione esistenziale della generazione precaria, e va in questa direzione il ricorso al Tar Lazio inoltrato dalla FLC-CGIL contro la C.M. n.34/2014 (sugli organici docenti 2014/15). Siamo d’accordo: “Non si può continuare a bloccare gli organici del personale docente, a prescindere dall’effettivo fabbisogno… Chiediamo alla Ministra Giannini e all’intero governo di farsi carico dei problemi reali della scuola a partire dalle risorse necessarie per farla funzionare”. Occorrerebbe un fronte determinato e compatto dei sindacati della Scuola: concertazione zero, e difesa dei diritti dei lavoratori nei tribunali del lavoro e dinanzi ai giudici amministrativi. La nostra identità resta quella originaria, lo “stile ANIEF”, con risultati evidenti a tutti. Il Governo “giovane” farebbe bene ad ascoltare quello che il sindacato “giovane” ha da cantargli con la franchezza solita (ma senza posizioni politiche pregiudiziali), e da fargli suonare dai tribunali di tutta Italia (su tutta un’articolata serie di questioni male gestite dal MIUR) e dalla Corte di Giustizia Europea (sulle assunzioni dei precari che anno maturato almeno tre anni di servizio).

° Le scuole paritarie devono garantire l’integrazione scolastica delle persone disabili
Devono farlo ”senza oneri per lo Stato”. Lo ha stabilito la Cassazione
I giudici della Suprema Corte negano (sentenza n.10821 - Sezioni Unite civili, Presidente G. Santacroce) i rimborsi statali alle paritarie per pagare gli stipendi agli insegnanti di sostegno, chiudendo una vertenza avviata dalle suore Marcelline di Roma. E’ confermato che l'obbligo di fornire istruzione anche a questi ragazzi è uno dei doveri che le scuole non statali si assumono ottenendo di essere “parificate”. (Fonte: latecnicadellascuola.it - Alessandro Giuliani - 10 Giugno 2014)