° Edifici scolastici. Renzi fa sul serio!
Il Governo ha lavorato bene e con la dovuta trasparenza. Nel biennio 2014-2015 interverrà nell’edilizia scolastica: studenti e personale ne avranno vantaggio e vantaggio ne avrà l’economia nel settore edile. Riassumiamo lo sviluppo.
- Nel discorso di Fiducia alle Camere (24 febbraio 2014), Renzi dà rilievo al progetto.
- Il 3 marzo scorso Renzi invia a tutti i sindaci italiani una lettera aperta invitandoli a segnalare alla Unità di missione istituita presso la Presidenza del Consiglio, una priorità di intervento che “riguarda la sicurezza dei nostri ragazzi, la capacità di progetto delle nostre amministrazioni, la qualità del nostro vivere assieme che dovrebbe essere e sarà la cifra dell’Italia”.
- A fine Maggio c’è la stretta conclusiva con i 4.400 sindaci (che mandano la documentazione).
- Il 13 giugno, con un DPCM sono individuati i comuni beneficiari e l’importo della esclusione (dal rispetto del Patto di stabilità) delle spese per interventi di edilizia scolastica (art.31 comma 14 ter Legge n.181/2011); l’elenco dei beneficiari è completato con il DPCM 30 giugno 2014.
- Il 4 luglio 2014, il sito del MIUR presenta il Piano che comprende 20.845 interventi per investimenti pari a 1.094.000.000 E. Interessa 4milioni di studenti e una scuola su due. Questi i tre filoni del Piano: 1) #scuolenuove: nuovi edifici scolastici o rilevanti manutenzioni (244 milioni per 404 scuole); 2) #scuolesicure: messa in sicurezza (400 milioni per 2480 scuole); 3) (#scuolebelle): interventi di decoro e piccola manutenzione (450milioni per 17.961 scuole). L’importo dell’assegnazione a ciascun comune si può legge dai link sulla cartina della Penisola. La distribuzione regionale risulta essere la seguente VALLE D’AOSTA €473799; PIEMONTE € 83.967.956 (in buona parte per la sicurezza); LOMBARDIA € 160.600.625 (per lo più destinati a sicurezza e nuove costruzioni); LIGURIA € 12.191.888 (in buona parte per la sicurezza); VENETO €64.894.306 (in buona parte scuole nuove); FRIULI VENEZIA GIULIA € 27.882.857 (per lo più destinati a sicurezza e nuove costruzioni); EMILIA ROMAGNA € 31.489.977(distribuiti tra le tre tipologie di intervento); TOSCANA 14.316.482 (distribuiti tra le tre tipologie di intervento); MARCHE € 21.999.518 (per lo più destinati a sicurezza e nuove costruzioni); UMBRIA €8.504.808 (in buona parte per la sicurezza); LAZIO € 64.788.078 (per lo più destinati ad abbellimento e sicurezza); CAMPANIA € 182.928.004 (prevalentemente finalizzati ad abbellimento); MOLISE € 14.221.520 (per lo più destinati alla sicurezza); PUGLIA € 107.184.677 (per lo più destinati ad abbellimento e sicurezza); CALABRIA € 66.705.465 (per lo più destinati ad abbellimento e sicurezza); SICILIA € 91.191.118 (per lo più destinati ad abbellimento e sicurezza); SARDEGNA € 43.330.782 (per lo più destinati alla sicurezza). Occorre aggiungere che - mediante un accordo siglato a febbraio in Conferenza Unificata Stato-Regioni che istituisce il Sistema nazionale delle anagrafi dell'edilizia scolastica - è stata rimessa in moto l'Anagrafe dell'edilizia scolastica (Snaes). Entro il novembre 2014 le Regioni dovranno comunicare la situazione aggiornata della propria edilizia scolastica.
° 4 mila aventi diritto alla pensione e 4 mila precari che andranno in cattedra
L’equazione virtuosa sembra a portata di mano, dopo che il Governo ha dato parere favorevole alla proposta di legge Ghizzoni (Pd) e Marzana (M5S).
La richiesta di inserire l'emendamento nel d.l. di riforma della Pubblica Amministrazione è stata accolta per bocca del sottosegretario al lavoro, Massimo Cassano. I requisiti per il pensionamento previgenti la riforma Fornero saranno applicati ai lavoratori della scuola che hanno maturato i requisiti entro l'anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell'articolo 59, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.
° Interrogazione del Movimento 5 Stelle, sul sistema di valutazione degli alunni
In VII commissione, primo firmatario il deputato Gianluca Vacca. Riportiamo in parte
“Riteniamo che sia giunto il momento di avviare una seria fase di confronto, tra istituzioni e operatori del settore, sul tema della valutazione scolastica di ogni ordine e grado, al fine di valutarne l'efficacia, che a nostro parere presenta diverse criticità.. La valutazione dello studente italiano è espressa, sostanzialmente, con valori numerici a partire dalla scuola primaria. Rispetto a quanto avvenuto in altri paesi europei, il percorso italiano in materia di valutazione dello studente è stato l'opposto in quanto si è passati da un sistema basato sui giudizi, per lo meno nella scuola primaria, ad un sistema numerico”.
(Fonte: tutto scuola.com – 04.07.14)