1. Al MIUR, Conferenza di servizio sulla “Educazione stradale”
Domani, 24 luglio, dirigenti centrali e periferici del MIUR programmeranno, d’intesa con il Ministero dei Trasporti, le linee d’intervento per le attività da avviare nel prossimo a.s.2014-15.
La Educazione stradale fa parte dell’insegnamento curricolare di “Cittadinanza e Costituzione”, nelle scuole di ogni ordine e grado; la finalità ne è quella di sensibilizzare ai valori della sicurezza stradale….
2. Ai precari nuovamente ! La speranza la togliamo, la togliamo, questa volta…. Indovina a chi ?
Si resta perplessi osservando le “pensate” dei nostri decisori politici. “U muru vasciu ognunu si cci appoja” ma non mostrerà certo di essere un grand’uomo.
° Al MIUR, Conferenza di servizio sulla “Educazione stradale”
Giovedì prossimo 24 luglio, dirigenti centrali e periferici del MIUR programmeranno, d’intesa con il Ministero dei Trasporti, le linee d’intervento per le attività da avviare attività da avviare nel prossimo a.s.2014-15. La Educazione stradale fa parte dell’insegnamento curricolare di “Cittadinanza e Costituzione”; la finalità ne è quella di sensibilizzare ai valori che ottimizzano la sicurezza stradale: il rispetto delle regole, il rispetto di sé e degli altri, sani stili di vita, prudenza, senso di responsabilità nelle proprie azioni. Con quest’Educazione, la Scuola compie un’importante funzione di sensibilizzazione e di orientamento degli studenti verso comportamenti corretti da adottare sulla strada e nella vita, incrociando in tal modo le tematiche della legalità, dell’educazione alla salute e alla cittadinanza attiva, proprie di Cittadinanza e Costituzione. In specie, l’educazione alla sicurezza stradale mira a sviluppare una conoscenza corretta e certa delle norme che regolano l’ambiente stradale, facendo acquisire consapevolezza delle possibili conseguenze delle proprie azioni. Tale Educazione è affidata, secondo modalità didattiche decise dal Collegio docenti, agli insegnanti interni e, previe intese e/o convenzioni deliberate dal C. di I., ad “esperti” designati: - dai Comuni e dalle Regioni (ai sensi dell’art 32 “Piano Nazionale della Sicurezza Stradale”, della Legge 17.5.1999 n.144); - dai comandi delle forse di pubblica sicurezza; - da associazioni pubbliche e private impegnate in attività collegate alla circolazione stradale e riconosciute dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A livello nazionale, la «Consulta per la sicurezza stradale» opera in collegamento con le Prefetture, le ASL, gli uffici centrali e periferici del MIUR, etc… Dal primo luglio 2004, nelle scuole di istruzione secondaria di I e di II grado era possibile agli alunni di età non inferiore ai 16 anni conseguire il Certificato di idoneità alla guida dei ciclomotori (di cui alla Legge n. 214, 1 agosto 2003) che abilitava alla guida di ciclomotori a due e tre ruote. La Nota prot.n. 871 del 7 febbraio 2013 (“Indicazioni in merito alle nuove modalità di conseguimento della patente idonea alla guida dei ciclomotori”) ha posto fine ai corsi in quanto, a decorrere dal 19 gennaio 2013, il CIGC è sostituito dalla patente di categoria AM (comune ai 27 Paesi della UE), e gli Uffici della Motorizzazione Civile sono incaricati dei percorsi di formazione al conseguimento.
° Ai precari nuovamente ! La speranza la togliamo, la togliamo, questa volta…. Indovina a chi?
Si resta perplessi osservando le “pensate” dei nostri decisori politici. “U muru vasciu ognunu si cci appoja” e non mostrerà certo di essere un grand’uomo. Magari è sinceramente interessato alle statistiche sulla disoccupazione giovanile, e le sta osservando sul monitor ma come resistere alla comodità di appoggiarsi sul muretto basso ? Che tutele non ne ha e stenta perfino a farsi conoscere dalla pubblica opinione ? Giannini e Reggi hanno visto il conto di quanto il MIUR spende per le supplenze brevi; fino allo scorso gennaio la cifra complessiva non balzava agli occhi in modo perentorio, perché i pagamenti ai supplenti non erano centralizzati ma calcolati ed effettuati nelle segreterie scolastiche. Il tandem Giannini-Reggi ha intuito che si avrebbe un risparmio erariale se le supplenze brevi fossero assegnate agli insegnanti di ruolo interno nell'istituzione scolastica: chi offre disponibilità viene pagato per le ore effettuate entro il limite massimo aggiuntivo settimanale consentito, e spesso si vede recapitare più classi. Reggi dice che in questo modo la efficacia didattica è salvaguardata; a me risulta il contrario: supplendo il collega assente, l’insegnante in servizio nella scuola può fare lezione una volta su dieci, quella in cui gli capita di supplire un collega del proprio consiglio di classe, e non può certo sviluppare il programma di questi, come invece il supplente nominato ad hoc può fare. Comunque, non entriamo in questioni didattiche serie che sarebbero come i cavoli a merenda, visto che fin dall’epoca del tandem per antonomasia (“il Tremonti Gelmini”), ciò che importa è il bilancio finanziario. Risparmiare, dunque, su gli “ultimi della lista”. Così li definì la Giannini, all’esordio in Via Trastevere, promettendo loro tutela: “Alcuni aspettano qualche anno, altri un decennio, altri ancora erano precari quando hanno iscritto un figlio alla prima elementare e continuano ad esserlo ancora, quando lo stesso figlio si diploma alla fine del liceo”. Qualche mese dopo, all’apparir del vero, la Giannini si è fatta cauta e la meta la mostra da lontano. Eppure, il rimedio, la Giannini, lo conosce: “Il reintegro dei precari e il loro inserimento all’interno di ‘organici funzionali’, che permettano ai dirigenti scolastici una miglior gestione delle supplenze e un aumento dell’offerta formativa”. Ma il MEF una operazione simile non la finanzia, e se la finanzia, Renzi non la intitola a un ministro “pochi voti” ma a uno dei suoi. In sostanza: se la Corte di giustizia europea appiopperà la temuta sberla al governo (il MIUR assume a t.d. e licenzia in difformità dalla normativa europea), toccherebbe a un renziano a gestire dal MIUR l’operazione Organico dell’Autonomia, in attuazione dell’art.50 Decreto legge n. 5/2012.