° Una recente sperimentazione di E-school
Tuttoscuola mette a disposizione, nel proprio sito, un link che apre a una serie di rubriche in tema di scuola e didattica digitale. Riportando il breve abstract di un contributo ivi pubblicato contribuiamo convintamente a divulgare informazioni su un tema tanto importante.
° Spesso ci si azzecca, a pensare male..., ma occorre che il sospetto sia fondato
E non ci sembra ragionevolmente fondata l'illazione che leggiamo, anche da fonti solitamente attendibili, secondo cui aumentando le ore di insegnamento nelle secondarie, Renzi minimizzerebbe gli effetti che sull'erario avrebbe una sentenza della Corte europea di condanna della reiterazione di contratti a t.d.
° Una recente sperimentazione di E-school
Tuttoscuola mette a disposizione, nel proprio sito, un link che apre a una serie di rubriche in tema di scuola e didattica digitale. Riportando il breve abstract di un contributo ivi pubblicato contribuiamo convintamente a divulgare informazioni su un tema tanto importante. Riportiamo da www.tuttoscuola.com/scuoladigitale/- maggio 2014, in abstract, il progetto della classe E-school del Liceo "M. Gioia" di Piacenza, presentato dal prof. Fabrizio Pezza. "Flipped, che passione".
"... La sperimentazione è partita a settembre 2013, sotto i migliori auspici, in una classe prima di Liceo scientifico... In questa classe sono eliminate le "lezioni frontali", momenti che, seppur indispensabili nella fase di apprendimento, molto spesso riescono a coinvolgere solo un ristretto numero di studenti. Al loro posto i docenti predispongono brevi podcast, della durata di 15 minuti circa, che ogni studente avrà cura di ascoltare come compito a casa a cadenza variabile ... In classe rimane quindi molto più tempo per chiarimenti su argomenti meditati, approfondimenti, laboratori... con la guida e la supervisione dell'insegnante. Gli studenti arrivano a scuola ogni giorno avendo già ascoltato le spiegazioni del docente: il podcast in cui sono spiegati i concetti basilari utili alla lezione è stato infatti postato qualche giorno prima su un cloud in Internet... Entrando nella 1 E-School il cambiamento si può vedere a colpo d'occhio...: I banchi scolastici sono sostituiti dai banchi studiati dal nostro partner C2 , realizzati in materiali particolarmente leggeri a forma di onda in modo da rendere immediata e semplice una qualunque configurazione che favorisca lavori di gruppo o laboratori. La tradizionale cattedra è sostituita da una poltrona mobile con supporto per il materiale per il device, adatta a spostarsi velocemente nell'aula e affiancare i gruppi di lavoro. Inoltre due proiettori sono sempre a disposizione degli studenti per le presentazioni dei lavori prodotti, mentre il collegamento wireless al proiettore principale della LIM sempre attiva consente una rapida comunicazione con l'intera classe. Le pareti della classe sono state decorate dagli studenti con disegni a tema, secondo progetto realizzato in Autocad con l'insegnante di Disegno, Storia dell'arte. Niente più libri cartacei nello zaino ma solo un notebook che li contiene tutti, in versione digitale... In classe è predisposta una piccola biblioteca delle versioni cartacee di libri di testo e altri volumi utili a scelta di docenti e studenti... La valutazione avviene in modo continuativo, tramite l'osservazione del lavoro, l'impegno e l'intraprendenza degli studenti durante i laboratori, il loro interesse e la partecipazione. Ogni trimestre vengono effettuate verifiche scritte, calendarizzate all'inizio dell'anno scolastico e somministrate negli ultimi 15 gg di ogni trimestre. Le verifiche orali possono variare a seconda delle diverse esigenze di ogni insegnante e in relazione alla disciplina. Nei quindici giorni successivi alle tornata di verifiche formalizzate si svolgono, solo per glistudenti interessati, attività aggiuntive di recupero nelle discipline in cui sono emerse difficoltà... Un'ora settimanale è dedicata ad approfondimenti in compresenza tra due/più docenti della classe, quali: progetti pluridisciplinari; preparazione alla partecipazione a concorsi; utilizzo di pacchetti informatici; preparazione a certificazioni; lettura del quotidiano on-line. Ogni attività viene valutata attraverso il prodotto multimediale realizzato".
I lettori di Aggiornamenti conoscono la posizione dell'ANIEF su questo tema, ma repetita juvant. Abbiamo sempre accolto con favore una digitalizzazione della didattica che sia di supporto alla didattica frontale; non dunque la Cyber-Classe ma un modello ibrido, qual è quello che guida le linee d'azione Scuole 2.0. LIM, Cl@ssi 2.0, Centri Scolastici Digitali. La spesa fin qui effettuata dal MIUR per l'acquisto delle LIM non è piccola ma non esclude che si possa dare in comodato d'uso alle classi (è stato fatto per qualche sperimentazione, come a Siracusa) smartphone, tablet o notebook (a seconda della velocità del processore richiesta dal'obiettivo didattico). La sfida sta nel creare aule-laboratorio che coniughino il nuovo device con metodi di apprendimento quali ad. es., quelli ProblemBased o quelli centrati sul Cooperative Learning e sulla didattica laboriale. La novità, infatti, è la centralità degli alunni nel setting didattico: apprendono condividendo informazioni, costruendo concetti e negoziandoli in forma collaborativa (integrated model). E' evidente l'ispirazione costruttivista: l'apprendimento è costruzione autonoma di senso, di saperi significativi da molteplici punti di vista (critical thinking); l'insegnante è mediatore dei saperi (fornisce inizialmente agli alunni, in blog didattici, gli strumenti "mediati", in primis i contenuti disciplinari, sui quali l'alunno lavora individualmente a casa (FlippedLesson); poi è "facilitatore" (aiuta il gruppo-classe a definire le priorità, a ideare, a formulare e porre domande, a riconoscere difficoltà ed errori, ad auto valutarsi). L'insegnante, è stato detto, deve saper essere "sceneggiatore" del percorso di apprendimento degli allievi: molto ciò che sanno, i ragazzi lo apprendono nell'extrascuola, informati dai media; tocca alla scuola rielaborare tali informazioni perché entrino nel processo conoscitivo. A supporto degli insegnanti dovrebbe esserci il software prodotto dalla editoria specializzata (il MIUR ha varato un Piano Editoria Digitale, che è dormiente). E' da inesperti ritenere che la produzione interna alle scuole possa fare a meno del supporto esterno. Grande sarebbe l'apporto delle nuove tecnologie alla realizzazione di percorsi formativi «personalizzati»; la personalizzazione è, in determinate situazioni frequenti nelle scuole italiane, una necessità assoluta. L'industria è mancata all'appuntamento (ha l'attenuante della stagnazione/recessione) offerto, fin dalla gestione Gelmini, dalla normativa sulle adozioni scolastiche; il problema è che gli editori avrebbero dovuto raddoppiare la spesa per acquisto delle competenze culturali: un informatico accanto ad ogni autore disciplinare !
° Spesso ci si azzecca, a pensare male...., ma occorre che il sospetto sia fondato
Non è ragionevolmente fondata l'illazione che leggiamo, anche da fonti solitamente attendibili, secondo aumentando le ore di insegnamento nelle secondarie, Renzi minimizzarebbe gli effetti che sull'erario avrebbe una sentenza della Corte europea di condanna della reiterazione di contratti a t.d.
Com'è noto, Maciej Szpunar, l'avvocato generale della Corte europea reputa legittime le ragioni di migliaia di docenti e Ata che chiedono di essere assunti sulla base dalla direttiva UE 1999/70 che impone agli stati membri di evitare l'abuso dei contratti a termine. L'Anief valuta che i supplenti ingaggiati siano circa 125 mila ogni anno; molti dei quali avrebbero maturato il requisito – indicato dalla U.E. – dei 360 gg. Di servizio nell'amministrazione scolastica; ed è questo il motivo che ci ha spinti a sollevare la questione, come uno dei primissimi vagiti dell'ANIEF, a inizio 2010, e a porla all'attenzione del mondo sindacale e dei magistrati (che hanno deliberato risarcimenti e, in qualche caso l'assunzione a t.i., a favore di nostri assistiti). Che il governo sia alla resa dei conti è evidente: tra incudine (una multa milionaria dalla U.E.) e martello (il legittimo diritto dei precari alla stabilizzazione). Partendo da questa costatazione, qualcuno ritiene (e Reginaldo Palermo raccoglie la voce) che Renzi – accreditato delle doti di Machiavelli, il fiorentino che fu segretario ma non sindaco – abbia uno stratagemma: "Il ministro Giannini, ma soprattutto il presidente Renzi, sono molto preoccupati di una possibile sentenza della Corte europea sulla questione dei precari perché se davvero venisse imposta all'Italia l'assunzione di decine di migliaia di insegnanti, tutti i conti dell'esecutivo andrebbero immediatamente in tilt... LA soluzione c'è ed è "facile": aumentando l'orario di servizio dei docenti, diminuiranno i posti da assegnare ai supplenti annuali o temporanei che siano, e basterà far presente all'Europa che in realtà i precari da assumere non sono poi così tanti". L'inferenza ci lascia perplessi: il diritto alla stabilizzazione è stato maturato già da moltissimi, solo in alcuni casi maturerebbe con le prossime nomine, poche o molte che siano. Il MIUR ha lo "storico", supplente per supplente, dei servizi prestati: facciano le somme.