La richiesta formale di avvio dei PAS per i docenti a tempo indeterminato è stata formulata con l’interrogazione n. 3-01686, che ha come primo firmatario il senatore Fabrizio Bocchino, vicepresidente della VII commissione: chiesto l’avvio di “un nuovo percorso abilitante speciale riservato ai docenti con contratto a tempo indeterminato che vogliano abilitarsi in altra classe di concorso, predisponendo all'uopo dei corsi che tengano conto delle specifiche esigenze lavorative in cui si trovano tali docenti”. E quindi, riporta sempre l’interrogazione, si chiede “di rimuovere la limitazione alla partecipazione dei docenti con contratto a tempo indeterminato alle eventuali procedure abilitanti che sono o saranno poste in essere”.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): sarebbe un’opportunità importante per tanti docenti che, per colpa dei 150mila tagli scellerati degli ultimi anni, sono terminati o rischiano di finire nel ‘girone’ dei senza-posto. Inoltre, avrebbe effetti utili, per una migliore collocazione sui posti vacanti, in vista del prossimo reclutamento e piano di assunzioni in ruolo, nonché rispetto alla prossima attivazione dell'organico funzionale.
Attivare al più presto dei corsi abilitanti anche per il personale abilitato di ruolo. A formulare la richiesta al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, sono stati alcuni senatori, dopo che Anief è riuscita, con ricorsi vincenti presentati al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, ad ammettere ai corsi Pas i docenti di ruolo abilitati: ora, quindi, anche il Parlamento interroga il Ministro sull'opportunità di attivare corsi di riconversione professionale ad hoc, che permetterebbero a migliaia di docenti di evitare di perdere la titolarità di cattedra ed essere collocati nello stato di soprannumerarietà professionale.
La richiesta formale di avvio dei corsi è stata formulata al Ministro del dicastero di Viale Trastevere con l’interrogazione n. 3-01686, che ha come primo firmatario il senatore Fabrizio Bocchino, vicepresidente VII commissione: nel documento si chiede l’avvio di “un nuovo percorso abilitante speciale riservato ai docenti con contratto a tempo indeterminato che vogliano abilitarsi in altra classe di concorso, predisponendo all'uopo dei corsi che tengano conto delle specifiche esigenze lavorative in cui si trovano tali docenti”. E quindi, riporta sempre interrogazione, si chiede “di rimuovere la limitazione alla partecipazione dei docenti con contratto a tempo indeterminato alle eventuali procedure abilitanti che sono o saranno poste in essere”.
“Avviare tali corsi – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – andrebbe a costituire un’opportunità importante per tanti docenti terminati o che potrebbero terminare, in quasi tutti i casi per colpa dei 150mila tagli scellerati degli ultimi anni, nel ‘girone’ dei senza-posto. Attivarli, inoltre, avrebbe effetti utili, per una migliore collocazione sui posti vacanti, in vista del prossimo reclutamento e piano di assunzioni in ruolo, nonché rispetto alla prossima attivazione dell'organico funzionale”.
“A tal proposito, Anief conferma la necessità di cambiare con urgenza l’appena confermato regolamento sulla mobilità, sempre con l’avallo dei sindacati rappresentativi in scadenza di mandato. Va rivista, in particolare, la norma che “blocca” per tre anni il personale neo-assunto sulla medesima provincia di collocazione: per motivi oggettivi e familiari, bisogna invece dare la possibilità a tutti gli immessi in ruolo di spostarsi da subito su tutto il territorio nazionale”.
Anche secondo Fabrizio Bocchino, membro Gruppo Misto (Italia Lavori in Corso) e vicepresidente della commissione Cultura del Senato, primo firmatario dell'interrogazione al ministro dell'Istruzione, è illogico che "in Italia i docenti di ruolo, assunti nelle scuole con contratti a tempo indeterminato, non possano accedere ai concorsi per conseguire abilitazioni all'insegnamento diverse da quelle di cui sono già in possesso”: si tratta di “un'anomalia tutta italiana, che rischia di creare una nuova categoria di insegnanti: quella dei docenti di ruolo in esubero. Finora l'unica soluzione prospettata dal governo è quella di impiegarli in attività di sostegno, ma così – conclude il senatore - si svalutano e si mortificano le professionalità e le competenze degli insegnanti”.
Per approfondimenti:
Il testo dell’interrogazione parlamentare attraverso cui si chiede l’attivazione di percorsi abilitanti anche per docenti con contratto a tempo indeterminato
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01686
Atto n. 3-01686(in Commissione)
Pubblicato il 19 febbraio 2015, nella seduta n. 395
BOCCHINO,CAMPANELLA,GAMBARO,MASTRANGELI,MOLINARI,CASALETTO
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. –
Premesso che:
il decreto direttoriale n. 58 del 25 luglio 2013 aveva disposto l'attivazione presso gli atenei e gli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica di corsi speciali di durata annuale per il conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado (percorsi abilitanti speciali);
all'art. 1, comma 3, si prevedeva quale requisito l'aver "svolto almeno un anno scolastico di servizio nella classe di concorso per la quale si intende partecipare";
all'art.2, comma 1, si prevedeva altresì che: "Non possono partecipare ai corsi speciali di cui all'art.1 i docenti in servizio con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in qualsiasi ordine e grado di scuola statale";
entrambe le disposizioni sopra citate escludevano quindi dalla partecipazione ai PAS gli insegnanti in servizio a tempo indeterminato presso scuole statali, violando a parere degli interroganti il principio costituzionale del libero accesso i concorsi pubblici, di formazione ed elevazione professionale;
considerato altresì che:
a seguito delle recenti riforme degli ordinamenti scolastici, in particolare i decreti del Presidente della Repubblica nn. 87, 88, 89 del 2010, nonché delle stratificazioni normative che si sono succedute all'interno dell'ordinamento scolastico, molte classi di concorso si sono ritrovate fortemente in sofferenza creando il fenomeno dei " docenti in esubero";
l'unica soluzione proposta loro è stata la riqualificazione sul sostegno, forzando di fatto le inclinazioni dei docenti nonché svalutando percorsi formativi e professionali che sarebbero dovuti essere valorizzati e non così mortificati;
i docenti a tempo indeterminato, quindi, non hanno di fatto alcuna possibilità di abilitarsi in altra classe di concorso e questo risulta a giudizio degli interroganti illogico oltre che profondamente ingiusto, in quanto si preclude la possibilità di intraprendere ulteriori percorsi formativi che invece dovrebbero essere sempre auspicati in un contesto come la scuola, il cui miglioramento personale e professionale è da sempre perseguito;
considerato inoltre che:
il 2 ottobre 2014 il Consiglio di Stato con ordinanza n. 4420/2014 si è pronunciato in via cautelare per l'ammissione di docenti a tempo indeterminato ai corsi PAS, con riserva, in assenza anche di servizio specifico;
è stata ribadita in quella sede l'illogicità dell'esclusione dei soli docenti assunti a tempo indeterminato dalla partecipazione ai PAS ammettendo però dipendenti con contratto a tempo indeterminato di altre istituzioni pubbliche e private, e sottolineando la poca consistenza della esclusione giustificata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca con superiori ragioni di " risoluzione del precariato",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto esposto e se non ritenga opportuno istituire un nuovo percorso abilitante speciale riservato ai docenti con contratto a tempo indeterminato che vogliano abilitarsi in altra classe di concorso, predisponendo all'uopo dei corsi che tengano conto delle specifiche esigenze lavorative in cui si trovano tali docenti;
se non ritenga opportuno, altresì, rimuovere la limitazione alla partecipazione dei docenti con contratto a tempo indeterminato alle eventuali procedure abilitanti che sono o saranno poste in essere.