Blocco degli scatti, la pensione slitta di un biennio. Pronta una raffica di ricorsi.
ROMA - In pensione con 40 anni di anzianità anzi no, con 42. E con due anni di lavoro gettati al vento. Ma solo nella scuola. Un bel rompicapo da sbrogliare che parte da viale Trastevere ed arriva nelle classi di tutta Italia, tra docenti e bidelli alle prese con la pensione. Il contestato blocco degli scatti di anzianità, per il biennio 2011-2012, non manca di portare conseguenze anche agli aspiranti pensionati: coloro infatti che, dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2012 raggiungono la soglia dei 40 anni di servizio, imposta dalla legge 133 del 2008, si ritroveranno nei conteggi finali uno o due anni in meno di anzianità.
A sottolineare quest’aspetto è stato proprio il Ministero della Gelmini con la nota 657 del 27 gennaio scorso, in cui consente di fatto ai lavoratori della scuola di rimanere in servizio oltre i 40 anni, per superare il blocco degli scatti e raggiungere il massimo del punteggio: «Per coloro che avrebbero maturato nel corso del successivo anno scolastico un miglioramento economico, può essere concesso il differimento di un anno del collocamento a riposo». Quarantadue anni di lavoro, quindi, che ai fini pensionistici però ne valgono solo 40: un bel danno per i lavoratori della scuola prossimi alla pensione, oltre cinquantamila. Insorge l’Anief, pronto a dare battaglia a suon di ricorsi.
Ma non è tutto, dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che boccia di fatto l’inserimento in coda dei precari nelle graduatorie di diverse province dando ragione a 15 mila ricorrenti Anief, ieri con il decreto legge “Milleproroghe” approvato al Senato sono state congelate al 2009 le graduatorie in cui potranno entrare solo i ricorrenti vincitori: inevitabile allora, in arrivo su viale Trastevere, una nuova valanga di ricorsi. (ass)
Fonte: Leggo Milano